RENZI PARTE CON “ITALIA VIVA” E CON L’ADESIONE DI 25 DEPUTATI E 15 SENATORI
L’EX PREMIER A PORTA A PORTA: “LO ABBIAMO FATTO PER DARE LUNGA VITA AL GOVERNO”
“Il nome della nostra nuova sfida sarà Italia Viva”. Matteo Renzi, ai microfoni di Porta a Porta, ha svelato il nome del nuovo partito, dopo la scissione lampo – senza pathos e senza popolo – dal Pd.
Italia Viva, dunque: uno slogan che Renzi aveva già usato per la Leopolda 2012: “Viva l’Italia viva”. E che, prima di lui, aveva usato anche Walter Veltroni per la campagna elettorale del 2008.
Quanto ai numeri, “sono più di 40 i parlamentari che stanno con noi. 25 deputati e 15 senatori. Domani pomeriggio renderemo noti i nomi. Ci sarà un sottosegretario, non due”.
Al Senato ci sono già 8 nomi certi: lo stesso Renzi, Francesco Bonifazi, Teresa Bellanova, Davide Faraone, Ernesto Magorno, Tommaso Cerno, Eugenio Comincini, Laura Garavin. A cui dovrebbero aggiungersi – secondo quanto risulta ad HuffPost – Nadia Ginetti, Leonardo Grimani, Giuseppe Cucca, Mauro Marino, Francesco Giacobbe, Andrea Ferrazzi e Mauro Laus. E siamo a 15 senatori.
Alla Camera, invece, i sicuri sono Giachetti, Nobili, Ascani, Anzaldi, Carè, Librandi, Boschi, Di Maio, Mor, Marattin, Fregolent, Scalfarotto, Rosato, Migliore, Annibali, Del Barba, Paita, Gadda, De Filippo, Rossi.
Incerti ma, secondo quanto risulta ad HuffPost orientati verso il sì, Tabacci e Fusacchia di +Europa. Anche Magi ci starebbe pensando. Incerti del Pd: Noia e D’Alessandro.
“Il governo non ha problemi”, ha rassicurato l’ex premier. “Lo abbiamo fatto apposta per dare lunga vita all’esecutivo”. E Nicola Zingaretti “resta un amico, gli auguro ogni bene, non ho nessuna polemica da fare con lui”.
“Io voglio molto bene al popolo del Pd. Per sette anni ho cercato di dedicare loro la mia esperienza politica. Dopodichè i litigi e le divisioni erano la quotidianità ”.
“Il partito novecentesco non funziona più – ha detto Renzi – C’è bisogno di una cosa nuova, allegra e divertente. Noi – ha aggiunto – vogliamo parlare a chi crede nella politica, ma non in politichese”.
“Parlare di scissione dà l’idea di un’operazione di palazzo. Intendiamoci, non facciamo le verginelle. C’è anche quella: è stata un’operazione di palazzo mandare a casa Matteo Salvini”. I parlamentari? “Li ho lasciati tutti a Zingaretti”.
“Sindaci e governatori è corretto che restino dove sono, fanno bene. Il mio amico Nardella ha fatto benissimo a restare lì. La mia non è un’operazione per portar via governatori ma per far sì che la gente si entusiasmi”.
(da “Huffingtonpost”)
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