RENZI PREPARA LA NUOVA FREGATURA: “IL CANONE RAI DIVENTERA’ FLESSIBILE, SI PAGHERA’ IN BASE AI CONSUMI”
DOPO AVER SOTTRATTO 150 MILIONI AL SERVIZIO PUBBLICO PER FINANZIARE LA SUA MARCHETTA ELETTORALE, ORA PUNTA A RECUPERARE I SOLDI DI CHI NON PAGA SENZA RIDURRE IL CANONE
Qualcuno ci ha provato, fallendo miseramente. Qualcun altro ha promesso di farlo, poi ha desistito per non perdere voti.
Ora il governo Renzi annuncia la nuova parola d’ordine: ridurre e azzerare.
Cosa, il canone? No, l’evasione del canone Rai già nel 2015.
“Non lo paga il 27% delle famiglie – ricorda Antonello Giacomelli, nuovo sottosegretario alle Comunicazioni, uomo del Pd – con un danno che la tv di Stato stima in 1,7 miliardi tra il 2010 e il 2015. Una cosa imbarazzante, che noi fermeremo”.
Insomma interessano solo i quattrini del contribuente.
Il nuovo canone non si pagherà con la bolletta elettrica e neanche si tramuterà in una gabella legata alla casa. “Al di là della modalità di versamento, che troveremo d’intesa con il ministero dell’Economia, quel che conta sarà la logica, del tutto nuova: pagheremo tutti, pagheremo con più equità “.
Il governo cancellerà il canone unico di 113 euro e mezzo che ogni famiglia dovrebbe versare oggi (unica eccezione gli anziani sotto i 6.714 euro di reddito; nuclei in povertà che sono esentati).
Al posto del canone unico arriverà , sentite il concetto astruso, “un’imposta flessibile ad importo variabile legata ad un nuovo indicatore che fotograferà i consumi, cioè la capacita di spesa delle persone”. Tutto chiaro?
“L’effetto è che avremo un canone più basso che in passato, almeno per le famiglie in difficoltà “. Quindi le altre pagheranno o la stessa cifra o di più?.
“Lavoriamo per rinsaldare un patto di fiducia tra la Rai e il suo pubblico”, aggiunge Giacomelli.
Parole molto belle, che potrebbero suonare beffarde a Viale Mazzini.
La Rai – ricordiamolo – ha appena perso 150 milioni del canone 2014 per mano del Documento di economia e finanza del governo Renzi. Una botta mai vista.
Aldo Fontanarosa
(da “La Repubblica“)
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