RENZI SCARICA ANCHE TSIPRAS: “DECISIONE DELLA BCE GIUSTA E OPPORTUNA”
IERI BACI E ABBRACCI CON IL LEADER GRECO, OGGI STA CON LA TROIKA: SE FOSSIMO NELLA MADRE COMINCEREMMO A PREOCCUPARCI
Dopo Silvio tocca a Tispras: sono lontani i tempi degli attacchi alla troika.
Ora i poteri forti che hanno portato la macchietta fiorentina a governare l’Italia e gli hanno permesso di sistemare la sua corte dei miracoli nei gangli vitali dello Stato pretendono di passare alla riscossione e lui scatta sull’attenti.
La decisione della Bce sulla Grecia? “E’ legittima e opportuna“.
Matteo Renzi ha commentato così la mossa di mercoledì della Banca centrale europea, che ha deciso di non accettare più i titoli di Stato ellenici detenuti dalle banche del Paese in cambio di liquidità .
Una decisione giusta, ha detto il presidente del Consiglio, “dal momento che mette tutti i soggetti in campo attorno ad un tavolo “.
Dopo aver idealmente abbracciato Tsipras martedì 3 febbraio durante la sua visita a Roma e l’idea di cambiamento che il premier greco vuole introdurre in Europa, Renzi continua sulla strada che gli hanno indicato i suoi manovratori.
Incassato il Quantitative Easing voluto dal presidente dell’Eurotower Mario Draghi, per Roma il prossimo appuntamento è con il parere che la Commissione Ue è chiamata a esprimere sulla legge di Stabilità messa a punto dall’Italia.
Meglio allinearsi, quindi.
Per l’Italia, tuttavia, all’orizzonte si profila un’altro pericolo: la Commissione potrebbe avviare contro Roma una procedura per debito eccessivo in qualunque momento, visto che non rispetta la regola del debito.
Ma la Commissione ha finora rassicurato l’Italia: il vento è cambiato a Bruxelles, non si vuole punire i Paesi ma aiutarli a trovare la loro via per coniugare finanze sostenibili e crescita.
Per tenere elevata la pressione sull’Italia in vista di marzo resta il fatto che “tutte le opzioni sono sul tavolo”, compresa la procedura, spiegava il 27 febbraio il commissario europeo all’Euro, Valdis Dombrovskis, secondo il quale per l’Italia “la flessibilità si applica” ma “il margine di manovra è limitato perchè il disavanzo è vicino al 3%”.
E il soldatino gonfiato di Pontassieve scatta sull’attenti. A lui interessa solo mantenere salda la poltrona, cosa vuol dire coerenza non fa parte del suo sacco da scout.
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