RENZI SI RIMANGIA TUTTO: META’ RICICLATI E META’ AMICI SUOI
TRA INESPERTI E INCOMPETENTI, QUOTE ROSA E MANUALE CENCELLI: IL VECCHIO CHE AVANZA
Al momento, le uniche novità del governo Renzi — a parte i volti — si limitano alla prima volta di un esecutivo formato per metà da donne, alla prima volta di una donna al ministero della Difesa (Roberta Pinotti, Pd) e all’età media relativamente bassa (48 anni).
PRIMA OSSERVAZIONE
Il sistema delle quote rosa non ci ha mai convinto: conta la qualità .
Potrebbe esservi un esecutivo di 14 donne su 15 come di 14 uomini su 15: fissare percentuali è solo un’operazione da specie in via di estinzione e soprattutto di immagine. Naturale che la faccia un venditore di pentole.
Alcune delle donne indicate (così come degli uomini peraltro) non hanno certo un curriculum adatto al ruolo o sono palesemente inadaguate.
Da genovesi ci permettiamo ricordare che Renzi ha scelto come ministro della Difesa una candidata a sindaco di Genova che alle primarie ha fatto solo terza (tra chi la conosce bene…)
Di 16 ministri 8 sono del Pd, 3 del Nuovo Centrodestra, uno di Scelta Civica, uno dell’Udc e tre “tecnici” (ai ministeri economici: Pier Carlo Padoan all’Economia, Giuliano Poletti al Lavoro e Federica Guidi allo Sviluppo Economico).
Il secondo dato. Ci sono 9 conferme (su 18) rispetto al governo Letta: i tre del Nuovo Centrodestra e tre del Pd (Dario Franceschini, che passa dai Rapporti col Parlamento alla Cultura, lo stesso Orlando e Graziano Delrio, che dagli Affari regionali è il nuovo sottosegretario alla presidenza del Consiglio in pectore).
Vengono promossi dal ruolo di sottosegretario a quello di ministro Roberta Pinotti (Pd), Maurizio Martina (Pd, era allo Sviluppo e va all’Agricoltura) e Gianluca Galletti (Udc, era all’Istruzione e va all’Ambiente).
Le new entry a Palazzo Chigi, se si include anche il presidente del Consiglio, sono nove.
SECONDA OSSERVAZIONE
Renzi aveva promesso un “governo politico” e ci ritroviamo con 3 tecnici, aveva garantito l’abolizione del manuale Cencelli e abbiamo assistito alla lottizzazione tra partiti fino all’ultimo minuto, aveva straparlato di rinnovamento ma la metà esatta sono riciclati.
Per non dire che le new entry sono persone strettamente legate al suo carro e scelte persino tra quelle della sua ristretta segreteria: fosse stato un altro premier senza appoggi della grande stampa lo avrebbero spernacchiato.
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