RUGBY: ORA LA LEGA RACCONTA PURE LE PALLE OVALI
LE SQUADRE VENETE VENGONO LASCIATE FUORI DALLA “CELTIC LEAGUE” E LA LEGA CAVALCA LE SOLITE PALLE, QUESTA VOLTA OVALI… LA FEDERAZIONE RUGBY HA SCELTO PER RAPPRESENTARE L’ITALIA UNA SQUADRA DI ROMA E UNA DI VIADANA … LA VERITA’ E’ CHE I 7 CONSIGLIERI VENETI SU 21 TOTALI SI SONO DIVISI TRA TREVISO, ROVIGO, PADOVA E VENEZIA, ALTRO CHE DISCRIMINAZIONE
L’esclusione della Benetton Treviso dalla “Celtic League”, ovvero della tradizione rugbistica veneta dal palcoscenico europeo, è diventa una questione di onore ferito e un affare di Stato.
Il ministro del radicchio Luca Zaia “chiede alla Federazione italiana Rugby di rivedere la sua decisione”, il sindaco di Treviso, Gobbo, ha manifestato “delusione ed amarezza” e ipotizzato “una secessione rugbistica”, il deputato leghista Bitonci ha presentato un’interrogazione in Parlamento perchè “qualcuno renda conto delle ragioni dell’esclusione della Benetton Treviso”.
Le candidature presentate sono state quattro e non si capisce, secondo la Lega, “come la richiesta della Benetton Treviso sia stata posta sullo stesso piano delle altre, non considerando che rappresentava in realtà un’intera regione con 36 scudetti vinti su 80 assegnati, tra Padova, Rovigo e Treviso”.
Il misfatto a danno dei veneti sarebbe stato compiuto qualche giorno fa a Bologna, nel corso del consiglio federale della Fir che ha deciso che a rappresentare l’Italia nella prestigiosa “Magners Celtic League” saranno Roma (Pretoriani) e Viadana (Aironi).
“Un atto di arroganza nei confronti di noi veneti – aggiunge il ministro del radicchio Zaia – che mangiamo pane e rugby da sempre”.
Il fronte sportivo minaccia ritorsioni, come il ritiro dal campionato Super10 delle 4 squadre locali (a quelle indicate sopra c’è da aggiungere Venezia) .
Ma se si va oltre le dichiarazioni roboanti di guerra ecco che emerge un’altra verità , ovvero la necessità di una riflessione sull’incapacità di fare gruppo di una Regione logorata da lotte intestine e guerre tra parrocchie, gruppuscoli incapaci di marciare in una campagna più ampia.
Qualcuno parla di “difetto veneto di non saper giocare partite complesse”, qualcun’altro, come il consigliere regionale del Pdl Raffaele Zanon, dice che “non si può sempre pensare al proprio campanile, la colpa è anche di imprenditori come Benetton che pensano di essere onnipotenti e di poter fare tutti da soli: i grandi risultati si ottengono facendo squadra”.
E pian piano emerge la verità che è di ben altra fatta rispetto alle “palle ovali”che ora qualcuno cerca di raccontare.
La scelta delle due squadre da iscrivere alla Celtic League è avvenuta, infatti, a scrutinio segreto nel corso della riunione della Federazione: presenti e votanti 21, consiglieri veneti presenti 7, in pratica già potevano contare su un terzo dei voti dell’assemblea. E su qualche nota alleanza.
Se la Benetton ha perso è semplicemente perchè qualche veneto ha votato contro la squadra di Treviso, favorendone la bocciatura per campanilismo verso altre città venete.
Quindi evitateci la litania della discriminazione, i franchi tiratori stanno tra voi.
Evidentemente non basta a certuni cacciare tutti gli italiani “non veneti”, ora siamo arrivati al regolamento di conti tra le singole città venete.
Brutta bestia la stupidità …
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