SALVINI, IL GIORNO DELLO SCIACALLO: “POLITICI DELL’NCD VENITE CON ME”
NON C’E’ LIMITE ALL’INDECENZA: FINO A IERI NESSUN ACCORDO CON I MODERATI CENTRISTI, OGGI DISPOSTO AD ACCOGLIERLI
“Ci sono diversi esponenti in uscita da Ncd che credono nel nostro progetto. Se ci credono davvero e si sono resi conto che Alfano è un nulla, sono pronto a ragionare con chiunque”.
E’ il giorno dello sciacallo per Matteo Salvini: la Lega sta perdendo consensi e lui cerca di rimediare facendo la corte non tanto all’elettorato del Nuovocentrodestra (il che sarebbe legittimo) ma direttamente ai notabili alfaniani che, essendo presenti più che altro al Sud, permetterebbero al “sistemamogli” di non fare la brutta figura che si sta prospettando con il flop delle liste “Si Salvi(ni) chi può”.
Quelli che fino a ieri erano “collusi con la mafia” oggi diventano interlocutori privilegiati soprattutto se possiedono pacchetti di voti anche di dubbia origine.
E’ la nuova etica della “Sovranità ” transnazionale, più trans che nazionale in verità , ma Salvini per un pugno di voti può fare questo e altro.
Oggi ha dichiarato che: “Da parte di Alfano c’è stato squallore politico e umano. Non è il primo caso per cui la sua poltrona viene prima di tutto il resto. Mi stupisco che una persona così guidi ancora il suo partito”
Beh non esageriamo: se uno come il “sistemamogli” è arrivato a guidare la Lega, perchè stupirsi ci sia riuscito Alfano?”.
Almeno Alfano ha avuto il coraggio di rompere a suo tempo con i vertici di Forza Italia, non ha fatto il lecchino bossiano a vita come lui (mantenuto dalla politica da 20 anni), salvo passare con Maroni quando ha sentito che il vento cambiava.
Salvini poi si lancia nella dietrologia e si dice “umanamente dispiaciuto per Lupi, per come l’ho conosciuto, non lo ritengo una persona corrotta. Il fatto che l’inchiesta parta dalla Procura di Firenze qualche dubbio me lo lascia”.
Fa nulla se le intercettazioni parlino chiaro, Salvini ama guardarsi dietro e correre in avanti: come a Bologna quando è scappato a gambe levate di fronte a quattro malprese “zecche rosse”, come ama definirle. Altra cosa affrontarle.
Ma qua si entrerebbe nel campo della destra di un tempo, nulla a che vedere con le comparse del teatrino di oggi.
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