SALVINI TIRA IL PACCO ALLA MELONI: A VENEZIA I CACCIATORI SOSTITUISCONO CASAPOUND
BERLATO PORTA 2.000 CACCIATORI E SALVA LA MELONI DAL FLOP, I LEGHISTI NON CI SONO, CI SI CONSOLA CON L’EX GRILLINO RIZZETTO… LA MELONI SI LAMENTA PER LE ASSENZE: “UN ERRORE ROMPERE IL FRONTE, COSI’ REGALIAMO IL VENETO ALLA MORETTI”…LA MANIFESTAZIONE NAZIONALE METTE ASSIEME APPENA 5.000 PERSONE
Sono arrivati da ogni parte d’Italia. Il ritrovo era davanti alla Stazione di Venezia Santa Lucia per la manifestazioni di Fratelli D’Italia.
A sfilare, tra gli altri, oltre a Giorgia Meloni e Ignazio La Russa, anche l’ingegnere veneziano rapito in Libia Gianluca Salviato, Adriano Sabbadin figlio di Lino, colpito a morte da Cesare Battisti, e Walter Rizzetto, ex Cinquestelle.
Quasi 300 invece i poliziotti del servizio d’ordine per impedire che il corteo venisse a contatto con la manifestazione della sinistra antagonista in campo Santa Margherita.
Alla fine a San Geremia saranno circa cinquemila i partecipanti all’iniziativa della Meloni, ma il grosso, un gruppo compatto di circa 2.000 persone, è rappresentato dai cacciatori portati dall’ex europarlamentare forzista Sergio Berlato, passato con FdI dopo la “conversione animalista” di Silvio Berlusconi.
Sono ben visibili durante il corteo grazie alle centinaia di bandiere della loro associazione.
Ma il grande assente è Matteo Salvini che, dopo l’intervento della Meloni in piazza del Popolo a Roma, avrebbe dovuto contraccambiare la visita a Venezia.
Invece non solo le ha tirato il pacco, ma non ha neanche mobilitato le sue truppe per rimpiere la piazza veneta.
Uno sgarbo ribadito dal segretario provinciale del Carroccio, Alberto Semenzato, che si giustifica: «non mi trovo molto a mio agio tra le bandiere tricolori».
A dimostrazione che Salvini si serve strumentalmente della Meloni per tentare di farsi strada nel centrosud, ma la considera meno che niente: contenta lei….
Assente Casapound non si sa perchè non invitati (come sostiene la Meloni) o perchè ormai sono solo al servizio di Salvini a tempo pieno.
Un evidente malessere traspare dalla frase della Meloni contro non meglio precisate altre forze della destra veneta: “Un errore rompere il fronte”, ha detto, “così regaliamo la Regione alla Moretti”.
Al corteo veneziano si è invece visto Walter Rizzetto, esponente di Alternativa Libera, il gruppo di deputati fuoriusciti dal Movimento 5 stelle.
L’ex grillino non passava lì per caso. Rizzetto ha deciso di partecipare alla manifestazione, con tanto di selfie-ricordo con i due nuovi e improbabili alleati.
Se numericamente la manifestazione è stata salvata dai cacciatori, in molti si stanno interrogando, all’interno di FdI, se non si stia perseguendo una linea politica suicida che con la destra non ha nulla a che vedere.
Gli stessi concetti espressi dalla Meloni, nel corso del suo intervento, sembrano scimmiottare i temi cari ai leghisti e alla destra più becera, piuttosto che a delineare un vero rinnovamento.
Puro spirito conservativo di tesi e poltrone.
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