SEA WACHT 3: “SE MALTA DICE NO, VERRANNO A NAPOLI, IL PORTO E’ APERTO”
GOVERNI CRIMINALI TENGONO IN OSTAGGIO DA DUE SETTIMANE 32 DISPERATI, FUGGITI DA GUERRE E PERSECUZIONI… PARLAMENTARI E GIORNALISTI ANDRANNO A BORDO PER DOCUMENTARE LA VERGOGNA DEI RESPINGIMENTI AD OPERA DI ISTITUZIONI CRIMINALI
Diplomazia e disperazione. È il 14° giorno in balia del mare per la nave Sea Watch 3, che il 22 dicembre scorso ha salvato nel Mediterraneo centrale 32 persone, tra cui donne e bambini, e che è ancora a largo di Malta, in attesa di un porto sicuro.
Una situazione al limite, che oggi ha spinto un migrante a lanciarsi in acqua dal ponte della nave per cercare di raggiungere a nuoto le coste di Malta: un tentativo che sarebbe andato a finire nel peggiore dei modi per via delle correnti gelide del tratto di mare che circonda l’isola.
L’uomo, però, è stato recuperato con un salvagente e riportato sulla nave.
La notizia è stata riportata dall’edizione online di Repubblica. “Un atto che dà la misura della disperazione delle persone soccorse. La situazione deve essere sbloccata” hanno fatto sapere fonti delle ong.
E mentre la Commissione europea continua il dialogo con gli stati membri per trovare qualcuno disposto a far sbarcare e ad accogliere i 32 migranti, in giornata Sea Watch e Mediterranea, nell’ambito dell’Alleanza United4Med, sono partite da Malta con due imbarcazioni per andare in sostegno della Sea Watch 3.
Questa missione congiunta ha tra i suoi scopi quello di portare supporto logistico e materiale alla nave, consentendo il cambio equipaggio e i rifornimenti.
Ma non solo: sarà anche permesso ai parlamentari tedeschi di rendersi conto della situazione a bordo per potere fare pressione sul governo di Berlino che non ha ancora dato risposta positiva alla richiesta di decine di città tedesche disponibili ad accogliere le persone salvate.
Insieme ai parlamentari ci saranno anche i giornalisti internazionali, tedeschi e italiani affinchè possano ancora una volta raccontare le conseguenze della violazione dello stato di diritto nel Mediterraneo.
Il tutto mentre la diplomazia va avanti.
“La Commissione continua i suoi intensi contatti con gli Stati membri disponibili a trovare una soluzione sullo sbarco rapido delle persone a bordo della Sea Watch 3 e Sea Eye” ha detto la portavoce della Commissione Ue Mina Andreeva, precisando che “ieri il commissario Avramopoulos ha invitato gli Stati membri a dare sostegno e a contribuire a questo sforzo congiunto per sbarcare in sicurezza quanti sono a bordo il prima possibile. Una serie di Stati membri ha espresso disponibilità verso questo sforzo congiunto e a sostenere Malta. I nostri contatti procedono — ha concluso — ma a questo stadio non intendo fare annunci fino a quando non lo faranno gli stessi Stati membri“.
Nel frattempo, prosegue, la disobbedienza della città Napoli contro il Viminale.
“Non c’è alcuna ordinanza che ha chiuso il nostro porto, che è aperto alle navi da crociera, ai pescherecci, ai traghetti e ai bambini che stanno morendo in mare e lo sarà sempre fino a quando sarò sindaco di Napoli — ha detto il sindaco Luigi De Magistris a La7 — Salvini e Toninelli dicono una cosa non vera affermando che i porti sono chiusi”.
In riferimento alla vicenda della nave Sea Watch, de Magistris ha riferito di aver avuto contatti “diretti” con il comandante della nave che starebbe tentando, attraverso l’intermediazione della Germania, un contatto con Malta.
“Altrimenti — ha detto de Magistris — credo che verranno verso Napoli dove troveranno un porto aperto”.
“Io sono un sindaco autonomo e prima ancora che una valutazione politica ho fatto una valutazione etica, umana, di diritto — ha concluso il primo cittadino di Napoli — Sono un uomo libero e non mi interessa se altri sindaci mi seguono in questa battaglia perchè ognuno fa la battaglia che ritiene ma io mi sento con la coscienza a posto”.
(da agenzie)
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