“SERENISSIMI” PREOCCUPATI: 24 ARRESTI IN VENETO PER TERRORISMO ED ASSOCIAZIONE EVERSIVA: TRA LORO IL CAPO DELLA LIFE CHIAVEGATO E L’EX LEGHISTA ROCCHETTA
“VELLEITARI, MA PERICOLOSI”: ERANO PRONTI AD OCCUPARE PIAZZA SAN MARCO CON UN CARRO ARMATO FUNZIONANTE
Volevano emulare le gesta del commando di otto persone che il 9 maggio del 1997 occupò Piazza San Marco a Venezia con un carro armato artigianale.
Di più: questa volta volevano coinvolgere centinaia di persone, armi in mano, per una azione popolare e sovversiva nella famosa piazza lagunare.
Avevano predisposto tutto: anche un trattore trasformato in un mezzo corazzato e dotato di un cannoncino da 12 millimetri.
Avevano invece abbandonato il progetto di fare degli attentati ai tralicci, mentre progettavano di colpire sedi di Equitalia, la “bestia nera” della protesta anti-fisco veneta e non solo.
Ma prima che l’azione diventasse concreta sono arrivati i Ros dei Carabinieri che hanno eseguito 16 ordini di custodia cautelare in Veneto – 24 nel complesso – e 33 perquisizioni su disposizione della Procura di Brescia.
Così è stato fermato il piano dei Serenissimi, gruppo che da sempre professa la secessione del Veneto.
E infatti tra gli arrestati ci sono proprio due dei condannati per terrorismo che provarono l’assalto a San Marco, Luigi Faccia e Flavio Contin.
“Velleitari ma pericolosi”, ha sintetizzato il comandante del Ros, generale Mario Parente.
Tra gli arrestati anche il fondatore della Liga Veneta, l’ex parlamentare Franco Rocchetta, secessionista della prima ora e fortemente critico con l’eccessiva morbidezza della Lega Nord.
Rocchetta era appena tornato sulle cronache per aver promosso il referendum dell’indipendenza del Veneto.
Tra i fermati c’è anche l’ex leader dei forconi Lucio Chiavegato, presidente degli imprenditori veneti della Life e promotore della mobilitazione del 9 dicembre insieme con il siciliano Mariano Ferro e l’agricoltore pontino Danilo Calvani.
Il sito della Life rende noto che questa mattina alle 5 Chiavegato è stato prelevato dalla sua abitazione e secondo la moglie Barbara sarebbe in stato di arresto.
Con lui tra i fermati anche Patrizia Badii, che a differenza di Chiavegato continuava la militanza nel Coordinamento 9 dicembre e proprio in questi giorni aveva chiesto un incontro con Matteo Renzi a nome dei forconi.
Ora Chiavegato risulta presidente dell’associazione indipendentista Popoli Liberi.
Ma l’associazione sgominata dai carabinieri dei Ros non era composta soltanto da veneti: oltre al gruppo dei Serenissimi e Veneto Stato, gli appartenenti di Brescia Patria e del movimento indipendentista sardo Disubbidientzia
Il commando aveva organizzato la sua base operativa a Casale di Scodosia, nel Padovano, dove sarebbe stato trovato il trattore.
Secondo gli inquirenti, solo problemi tecnici nella messa a punto del carro armato avrebbero ritardato l’inizio dell’operazione.
L’accusa mossa dalla Procura di Brescia è quella di terrorismo (270 bis c.p.). Il gruppo sgominato questa mattina aveva un nome: “Alleanza” e si proponeva “l’indipendenza dallo Stato italiano con il ricorso a metodi violenti e all’insurrezione popolare”. Lo ha spiegato il procuratore di Brescia, Tommaso Buonanno.
Mariano Ferro, leader siciliano dei Forconi, esprime la sua costernazione per l’implicazione di Lucio Chiavegato: “Ci eravamo allontanati perchè Chiavegato ha perso la testa con la sua idea di indipendenza veneta, molto distante dagli obiettivi dei veri forconi. Noi non vogliamo secessionismi, l’Italia è malata ma non dobbiamo farla a pezzi”. Secondo Ferro “negli ultimi tempi molti esponenti dei forconi veneti si erano allontanati da Lucio, che infatti ormai faceva riferimento ad altre organizzazioni”
La competenza è radicata a Brescia in quanto nel Bresciano si sarebbe costituito il gruppo e si sarebbero tenute le riunioni.
Le indagini sono cominciate circa tre anni fa. Il carro armato che è stato posto sotto sequestro a Casale di Scodosia (Pd) era perfettamente funzionante, tanto che erano state eseguite anche delle prove di fuoco.
(da “Huffingtonpost“)
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