“SIAMO SCONCERTATI”: IL GARANTE DEI DETENUTI DI MILANO, NON SA COME SPIEGARSI LO STOP ALLA PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI GIULIANO AMATO A SAN VITTORE
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Meraviglia e sconcerto. Ma anche imbarazzo per la promessa tradita di un incontro in carcere a cui i detenuti, da un lato, e il presidente emerito della Corte Costituzionale, dall’altro, tenevano molto.
Quando il Garante dei detenuti di Milano, ieri mattina poco dopo le 11, a meno di ventiquattrore dalla presentazione del libro di Giuliano Amato e Donatella Stasio a San Vittore, ha saputo della cancellazione dell’iniziativa, ha deciso subito di rendere pubblica la sua amarezza.
«Mettiamoci nei panni di un presidente emerito della Corte Costituzionale che si vede sbattuta la porta in faccia – dice Maisto – Di Amato che a 86 anni deve mettersi in viaggio per Milano, così come del Comune che ha investito risorse in un evento che viene annullato poche ore prima di essere celebrato. Ma a fare più male è soprattutto l’interruzione di un dialogo portato avanti nel tempo con i detenuti».
Il Garante tiene a sottolineare come l’inziativa sia parte di un percorso «che va avanti da anni ». «Fa parte – spiega – del progetto “Costituzione viva” a cui partecipa un gruppo di detenuti di San Vittore, con i quali gli autori del libro hanno mantenuto un legame, e con il quale avrebbero dialogato anche in questa occasione. Era questo l’aspetto più significativo. In carcere l’incontro era molto atteso, i detenuti si sono preparati e si sono organizzati anche da un punto di vista logistico».
Quello di cui Maisto si fa portavoce è anche il disorientamento di chi, come il direttore del carcere di San Vittore, Giacinto Siciliano, su questa iniziativa – come su altre simili – ha basato il suo mandato. Ieri i vertici dell’istituto penitenziario non hanno voluto commentare quanto accaduto, preoccupandosi invece di spiegare all’interno dei padiglioni qualcosa di difficilmente comprensibile: lo stop a un’iniziativa che nella presenza di Amato vedeva il compimento di un lungo percorso di recupero dei reclusi.
Ora quel che resta è una presentazione del libro a Milano, già programmata. non in carcere, ma nella saletta dell’Associazione nazionale magistrati al Palazzo di giustizia.
(da la Repubblica)
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