“SIAMO SICURI CHE VANNACCI PORTI PIÙ VOTI DI QUANTI NE PUÒ FAR PERDERE?”
MARCELLO SORGI: “IL SEGGIO IN PIÙ SAREBBE QUELLO DI VANNACCI, SENZA ALCUN VANTAGGIO PER GLI ALTRI LEGHISTI”… “LA CAMPAGNA ELETTORALE DEL CENTRODESTRA SARÀ INTERNA. E SARÀ SALVINI IL BERSAGLIO DELLA PREMIER E DI TAJANI, CHE SANNO QUANTI ELETTORI POSSANO ESSERE SCONCERTATI PER LE DICHIARAZIONI DI VANNACCI”
Ma siamo sicuri che Vannacci, appunto, porti più voti di quanti ne può far perdere? È una domanda che ieri devono essersi fatti i numerosi esponenti di Fratelli d’Italia e di Forza Italia, che hanno “beccato” il generale sulle sue singolari proposte per i disabili.
Vannacci era stato oggetto di una levata di scudi di parlamentari e dirigenti leghisti, soprattutto del Nord, venerdì all’oggetto della comunicazione della sua candidatura. Né vale il concetto usato in sua difesa dal vicesegretario del Carroccio Crippa: «Ci farà guadagnare un seggio in più». Perché ammesso che sia così il seggio in più sarebbe quello di Vannacci, senza alcun vantaggio per gli altri leghisti.
La rivolta interna della Lega, mai vista in un partito che scherzosamente si definisce “leninista”, anticipava di sole ventiquattr’ore quelle del resto del centrodestra. Ma se la Lega è “leninista”, Fratelli d’Italia è per definizione il partito in cui non si muove foglia che Meloni non voglia.
La serie di attacchi ad alto livello inanellati uno dopo l’altro, e accompagnati da quelli di Forza Italia, vogliono dunque dire una sola cosa: la campagna elettorale del centrodestra sarà, come è già da tempo, interna. E sarà Salvini il bersaglio della premier e di Tajani, che sanno bene quanti elettori della coalizione di governo possano essere sconcertati per le dichiarazioni di Vannacci.
Forse il Capitano leghista, preoccupato dal calo di consensi che tutte le previsioni gli assegnano, avrebbe dovuto riflettere un po’ più a lungo prima di mettersi in casa un personaggio come il generale: spregiudicato, sì, e antipolitico fino al punto da far male al partito per cui è sceso in campo.
Marcello Sorgi
per “La Stampa”
Leave a Reply