SILVIO, MONOLOGO SHOW SU CANALE 5 CON IL SOLITO COPIONE DA VECCHIO CARATTERISTA: “ABOLIRO’ L’IMU”
“ABBASSERO’ LE TASSE”, MA NON DICE COME… E RICOMINCIA LA LITANIA SUI COMUNISTI ALLE PORTE E SULLA GIUSTIZIA CHE LO PERSEGUITA
“Mai più tasse sulle case“. Silvio Berlusconi fa irruzione nel pomeriggio televisivo di Canale 5 per tenere un monologo davanti a Barbara D’Urso. Berlusconi annuncia i due primi punti del suo programma di governo: via l’Imu e giù le tasse.
”L’Imu è una patrimoniale sulla prima casa, ed è un’imposta che va assolutamente abolita. Anzi, il secondo punto del nostro programma è l’abolizione dell’Imu. La casa è un qualcosa di sacro e non si tocca. Posso garantire che se vinciamo non ci sarà più nessuna tassa sulla casa. Il primo punto è subito diminuire la pressione fiscale e ottenere un aumento del Pil” ha dichiarato a Domenice Live e ha aggiunto che ha già pronto un disegno di legge che ritroverà per altre strade “la stessa cifra” che l’Imu porta oggi all’erario.
Ha ribadito di essere candidato alla Presidenza del consiglio, salvo poi riproporre Mario Monti per il prossimo governo e dichiarare di essere ancora in attesa di una risposta da lui.
Anzi, con Monti candidato premier “io farei la campagna elettorale del Pdl e dei moderati per lui”.
E sulla crisi: “Siamo in una pericolosa situazione di recessione, è una spirale che non si sa dove può finire. Per questo è indispensabile assolutamente cambiare la politica economica del governo Monti. Al governo non abbiamo fatto mancare la fiducia ma abbiamo segnalato la nostra contrarietà alla politica che applicava”.
Tornando alla politica, Berlusconi ancora una volta sostiene la necessità di riformare la Costituzione e dare più poteri al premier, “altrimenti nessun governo sarà in grado di governare”.
Tra le modifiche, il Cavaliere elenca la possibilità di revocare i ministri e di avere più poteri nella decretazione d’urgenza.
Tanto che ricorda di aver avuto “dure lotte, veri bracci di ferro con i capi di Stato che non volevano darmi l’urgenza per i decreti”.
In particolare, descrivendo il lungo iter delle leggi in Parlamento, Berlusconi cita il ruolo del Quirinale nel firmarle, dichiarando come le “rimandasse in Parlamento dopo le sue operose vacanze del week end, di solito il martedì’”. Dopo questa spiegazione lei lo ha interrotto — dopo sette minuti di monologo — definendo l’iter legislativo “Complicatissimo”.
Ma la maggior parte delle frasi pronunciate da Berlusconi si erano già sentite durante l’intervento di mercoledì scorso alla presentazione romana del libro di Bruno Vespa, quando il Cavaliere fornì — fra l’altro — 5 diverse versioni sulla sua possibile candidatura.
Ancora una volta ha parlato del tema giustizia dicendo di essere stato assolto 33 volte e di aver speso 400 milioni in avvocati.
Insomma, lo hanno perseguitato, “la Corte costituzionale si è trasformata in un organismo politico che abroga le leggi che non piacciono alla sinistra”. Proprio per questo Berlusconi sente il dovere di ridiscendere in campo per combattere il comunismo, “siamo esattamente nella stessa situazione che c’era nel 1994 e cioè con il rischio che vincano le sinistre”.
Non si è fatto nemmeno mancare una delle sue solite battute: “Anch’io sono frutto di un parto naturale. Sofferto da parte di mia madre, avevo il cordone ombelicale attorno al collo. Per fortuna c’era un medico non comunista che l’ha aiutata”.
(da “il Fatto Quotidiano”)
Leave a Reply