SONDAGGIO IPSOS: DE LUCA AVANTI NONOSTANTE GLI IMPRESENTABILI
IL SINDACO DI SALERNO QUATTRO PUNTI DAVANTI A CALDORO
I sondaggi indicano tendenze, non sono oracoli.
La recente dèbà¢cle in Inghilterra, dove pure la storia dei sondaggi elettorali è molto più lunga e solida della nostra e dove il comportamento elettorale è almeno in parte meno complesso, devono suggerirci una decisa cautela.
Oggi molti elementi rendono difficili le stime, in particolare per le Regionali alle porte.
La partecipazione, che in questi casi è più contenuta.
L’incertezza, che è diffusa e porta non pochi elettori a decidere il proprio voto a ridosso della domenica elettorale quando non nello stesso giorno.
L’elevata mobilità elettorale che ha contraddistinto e continua a contraddistinguere i nostri connazionali a partire dalle Politiche 2013.
Cercheremo allora di cogliere le tendenze principali che i numeri ci indicano .
In Campania la partita è aperta, ma Vincenzo De Luca si posiziona in testa, pur se con un margine che non dà ancora sicurezza del risultato.
Sembra quindi che le pur pesanti critiche che hanno investito il candidato del Pd, per la tagliola della legge Severino e per la composizione delle liste (che ha portato Saviano a dire che «Gomorra è nelle liste di De Luca»), non abbiano avuto un forte impatto tra gli elettori.
Anche se un certo disagio sembra esprimersi a favore del candidato del M5S Valeria Ciarambino, che ottiene un discreto risultato e almeno in parte recupera voti anche da ex elettori pd che non ritengono di votare per De Luca.
Il sindaco decaduto di Salerno per effetto della norma Severino si colloca tra il 37 e il 40 per cento delle preferenze, secondo il sondaggio.
Tiene a distanza (ma non di sicurezza) il suo principale sfidante di Forza Italia Stefano Caldoro, governatore uscente.
Caldoro oscilla tra il 33 e il 36 per cento delle preferenze.
Buona percentuale anche per il Movimento 5 Stelle, con la candidata Valeria Ciarambino (14-17%).
Resta alto il numero degli indecisi – non votanti: è il 51,4%.
Il governatore uscente si colloca a ridosso del candidato pd, ma il suo risultato non è tranquillizzante.
Da un lato perchè la valutazione del suo quinquennio di governo non è confortante (oltre il 60% dà un giudizio negativo del presidente della Regione, percentuale che supera il 70% quando si tratta di valutare l’amministrazione).
Dall’altro la presenza di esponenti dell’area di centrodestra nelle liste di De Luca ha probabilmente contribuito a spostare voti da quell’area.
In Campania è assai elevato il fenomeno del voto di preferenza: nel 2010, secondo uno studio di Roberto D’Alimonte per il Cise, il tasso di preferenze in Campania fu del 90,6% contro il 26,6% della Lombardia.
Questo significa che conteranno molto le ultime settimane di campagna elettorale che vedranno muoversi massicciamente i candidati, ciò che potrebbe modificare anche in maniera sostanziale gli orientamenti di voto.
Nel caso della Campania poi l’area «grigia» (elettori indecisi o astensionisti) è estremamente elevata
Per quel che riguarda le liste il Pd ha un risultato inferiore alle Europee ma superiore a Politiche e Regionali, mentre un buon consenso ottengono le liste collegate a De Luca e in particolare quelle che usano il suo nome.
In netta difficoltà invece Forza Italia, che fa registrare un calo di circa 10 punti rispetto al voto europeo che era già il punto più basso recentemente raggiunto.
Anche se le liste collegate a Stefano Caldoro ottengono risultati intorno al 10%, non riescono a colmare il gap rispetto alle liste che sostengono l’avversario.
Il M5S infine, pur in contrazione, sembra ottenere risultati tutto sommato non disprezzabili.
Una situazione quindi decisamente fluida che può veder anche cambiamenti importanti negli ultimi giorni di campagna elettorale.
Nando Pagnoncelli
(da “il Corriere della Sera”)
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