STOP AL TAGLIO DEI VITALIZI
IL SENATO RIPRISTINA I MEGA ASSEGNI ANCHE PER CHI HA FATTO MENO DI UNA LEGISLATURA
Può un dipendente all’ultimo giorno di lavoro decidere di aumentarsi la pensione e di aumentarla anche per tutti i suoi ex colleghi che in pensione ci sono già? Nel Paese reale la risposta è scontata: no, chiaramente.
Ma nel dorato mondo di Palazzo Madama è accaduto questo e proprio nelle stesse ore nelle quali la ministra Daniela Santanchè in Aula chiedeva aiuto ai senatori contro i poteri esterni, a partire da quello della magistratura.
Lo stesso giorno si è riunito il Consiglio di garanzia di Palazzo Madama: organo di secondo grado e inappellabile per tutte le questioni che riguardano i senatori, compresa quella del vitalizio. E cosa ha deciso lo scorso 5 luglio questo organismo? Si legge nel verbale: “La cessazione degli effetti della delibera 6 del 2018 a far data dal 13 ottobre 2022”.
Tradotto: stop al taglio dei vitalizi deciso cinque anni fa sulla spinta del Movimento 5 stelle. Taglio che prevedeva il ricalcolo dell’assegno in base ai contributi realmente versati e non allo stipendio da senatore percepito. Un passo verso il mondo reale, allora. Un passo verso il ritorno ai mega assegni quello deciso ieri dall’organismo di garanzia presieduto dall’ex senatore Luigi Vitali, dal vice Ugo Grassi, anche lui ex senatore, e composto a maggioranza da ex senatori. Quella del 5 luglio era l’ultima seduta utile del vecchio organismo prima dell’insediamento dei nuovi componenti del Consiglio di garanzia eletti in questa legislatura.
Nel 2018 gli assegni erano stati ridotti in alcuni casi anche del 50 per cento con il ricalcolo contributivo, portando a un risparmio di 60 milioni di euro per Palazzo Madama. Nel 2020 il taglio era stato ridotto, prevedendo il ricalcolo dal 2018 soltanto, ma il Senato ha comunque continuato a risparmiare 40 milioni di euro all’anno. Adesso il taglio è stato eliminato del tutto e torneranno i vecchi mega assegni per tutti gli ex senatori che ricevono il vitalizio anche se hanno fatto meno di una legislatura. Di questo regalo, per la precisione, beneficeranno 851 ex senatori ed ex senatrici e 444 familiari di senatori scomparsi per il principio della reversibilità al coniuge.
Dice l’ex senatore Luigi Vitali, sentito da Repubblica: “Abbiamo rimesso le cose in regola secondo quanto ci ha suggerito il Consiglio di Stato e secondo la strada tracciata dalla Corte costituzionale per i tagli alle pensioni d’oro che devono prevedere un tempo limitato di riduzione – dice Vitali –. Anzi, secondo questi criteri il taglio non potrebbe superare tre anni. Noi siamo arrivati a cinque anni e da ottobre 2022 diciamo basta. La delibera del 2018 era stata fatta male e andava approvata una legge, come ha ribadito anche il Consiglio di Stato. Se questo Parlamento vuole tagliare i vitalizi occorre fare una legge, non una semplice delibera del Consiglio di presidenza del Senato o della Camera. Comunque la nostra decisione farà giurisprudenza e sono certo si adeguerà anche la Camera”.
(da La Repubblica)
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