SUL SUPERBONUS GIORGETTI RISCHIA DI PERDERE LA FACCIA: FORZA ITALIA CONTINUA A SPINGERE PER UNA PROROGA DEGLI INCENTIVI SUI LAVORI DI RISTRUTTURAZIONE. MA IL “DON ABBONDIO” LEGHISTA FRENA E RIPETE CHE NON SI SONO SOLDI
L’IPOTESI DI UN COMPROMESSO PER ACCONTENTARE TAJANI E EVITARE LA VALANGA DI CONTENZIOSI LEGALI PER GLI OLTRE DIECIMILA CANTIERI APERTI
Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, scioglierà oggi le riserve sul decreto per salvare i lavori del Superbonus nei condomini chiesto dalla maggioranza. Il pressing è alto, anche da parte delle imprese e dei cittadini, che domani manifesteranno di nuovo a Roma. Il problema è enorme, perché ci sono almeno diecimila cantieri aperti dove si rischiano contenziosi legali, ma il margine — fanno capire al Tesoro — è ridottissimo. Anche per un intervento minimo, che pesi solo sui conti del 2023, come lo stato di avanzamento lavori straordinario a fine dicembre
Il problema sono i costi, già fuori controllo. Il ministero dell’Economia avrà oggi dall’Enea i dati sul tiraggio del bonus a dicembre, ma la linea rossa è stata superata da un pezzo. Per quest’anno nel Documento di economia e finanza di primavera si stimava una spesa di 14 miliardi, nella Nota di aggiornamento a settembre è stata rivista a 30 miliardi, ma si starebbe viaggiando sui 50.
Le detrazioni del 110% sono spesa pubblica che si scarica tutta sul deficit dell’anno in cui maturano. E quello del ’23 rischia già di andare oltre il 5,3% fissato nei documenti del governo
«È un problema che nasce dalle stime sbagliate sui costi a carico del bilancio pubblico, e che è stato gestito ancora peggio» dice Paolo Barelli, capogruppo di Forza Italia alla Camera, dove domani stesso Giorgetti potrebbe annunciare la sua decisione
Da gennaio la detrazione passerà dal 110% al 70%, ma per concludere i lavori i proprietari dovranno metterci il 30% della differenza, altrimenti salta anche la detrazione del 70%, se non tutta quella del 110% già maturata, se nell’edificio i lavori non raggiungono il miglioramento di due classi energetiche. Gli edifici che sono in ritardo con la ristrutturazione sono tantissimi: a fine novembre mancavano da fare lavori nei condomini per 13 miliardi, e gran parte dei quali slitteranno al ’24. A gennaio, insomma, salterà fuori un «buco» da almeno tre miliardi di euro, che qualcuno ci rimetterà.
Preso atto che su una proroga del 110% nel ’24 Giorgetti non avrebbe mai ceduto, la maggioranza cerca almeno di limitare i danni. Guido Liris, di Fratelli d’Italia, ha proposto un Sal, uno stato di avanzamento lavori straordinario, a fine anno. Servirebbe a certificare tutti i lavori fatti fino al 31 dicembre, assicurando per questi la detrazione al 110%.
Si cerca poi un modo almeno per alleggerire il carico del probabilissimo contenzioso tra imprese e committenti sui lavori non finiti. Garantire la detrazione del 70% se il condominio non paga la sua quota del 30%, ad esempio, o salvaguardare almeno le detrazioni maturate per quegli edifici che non riescono a fare il salto di due classi energetiche. Tutti interventi che dovranno essere, semmai, a costo zero.
(da agenzie)
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