TORINO, 30.000 SARDINE IN PIAZZA CASTELLO CONTRO LA POLITICA DELL’ODIO
LA IMPONENTE E PACIFICA MANIFESTAZIONE HA AVUTO COME SIMBOLO IL LIBRO: “E’ SIMBOLICAMENTE POTENTE CONTRO L’IGNORANZA”
« Hanno cercato di etichettarci perchè senza le sagome non sanno dove sparare. Ci dicono che abbiamo idee diverse, ma loro sono così allineati che non capiscono la forza della contaminazione. Continuano a farci sempre le stesse domande sperando di avere risposte diverse. Ma noi siamo la domanda, noi devono darci la risposta».
Inizia così «la sardinata» in piazza Castello, con le parole del fondatore Paolo Ranzani. Che prima di dare il via agli altri interventi legge una lettera indirizzata a Torino da Liliana Segre: «I giovani saranno le sentinelle della memoria».
La prima a parlare, ricevendo moltissimi applausi, è Sara Diana, 19 anni, studentessa al primo anno di università . «Sono stati giorni intensi, mi sono trovata al tavolo con persone che non conoscevo, molto più grandi, ma con ideali comuni. Mi hanno detto che una volta la politica cercava di dare il buon esempio. A me ora sembra l’opposto. Che ci si occupi solo di attrarre il consenso. Quello che vogliamo è un futuro fatto di attenzione al clima devastato, attenzione per le persone indipendentemente dalla loro provenienza, attenzione per chi ha bisogno di aiuto. Sembrano temi semplici o scontati, ma cosa stiamo facendo per affrontarli? Io ho 19 anni e sono qui perchè il mio futuro lo voglio a colori».
Prosegue Mattia Angeleri, laureato in legge: «Non possiamo chiedere una politica migliore, se siamo indifferenti. So che per qualcuno è difficile. Mandela diceva “Ogni cosa sembra sempre impossibile, finchè non viene realizzata”».
La prima a nominare il leader della Lega Matteo Salvini è Francesca, 22 anni: : “Siamo a Torino, la città dov’è nata l’Italia e dove la parola libertà ha sempre avuto significato importante. Oggi Torino è qui, in piazza, ad alzare la voce perchè è arrivato il momento di dire no a qualsiasi tipo di razzismo, discriminazione. No a Salvini e alla Lega, alla violenza dei loro comportamenti e delle loro parole. Devono sentirci bene, capire che non siamo più disposti ad accettare la valanga di odio e falsità che hanno cercato di appiopparci giorni per giorno. Torino sa essere bellissima e lo stiamo dimostrando tutti insieme. Torino non accetterà mai questa Lega e lotterà finchè tutti non avranno sentiti nel Paese. Torino si slega».
In piazza ci sono anche suor Giuliana Galli, ex vicepresidente della Compagnia di San Paolo, e il don Fredo Olivero, che ha parlato dal palco: “Dio è unico per tutti, lui non fa differenza, di razze ce n’è una sola, ed è quella umana, il resto sono frottole. Ecco perchè sono una sardina come voi. La Chiesa davanti alla disumanità deve metterci la faccia. Bisogna lasciar da parte i rosari e cominciare a guardare in faccia le persone” —
La catena del libro
«Una particolarità di questa serata – racconta il fotografo Paolo Ranzani, il fondatore delle 6000 Sardine torinesi -, nella nostra città , è il dono della cultura. Donare un libro è simbolicamente potente. Sono contento che a dare il via sarà il professore Niccolà³ Pagani». Pagani è il professore torinese che ha abbandonato il programma l’Eredità¡ per tornare dai suoi studenti. Sarà lui a far partire la «catena» in cui ognuno donerà un testo al proprio vicino. Il libro scelto è l’ultimo di Massimo Gramellini, «Prima che tu venga al mondo», che l’autore ha regalato agli organizzatori con la dedica «A tutte le sardine che verranno».
(da “il Corriere della Sera“)
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