TORTURIAMOLI A CASA LORO: CASO ALMASRI, TUTTI I RILIEVI DELL’AIA, PROCEDIMENTO IN VISTA CONTRO IL GOVERNO MELONI
IL GIALLO DELL’AEREO DI STATO ITALIANO CHE HA RIMPATRIATO ALMASRI: SI ERA MOSSO GIÀ AL MATTINO DI MARTEDÌ PER TORINO. MA IL PROVVEDIMENTO DI SCARCERAZIONE È ARRIVATO NEL POMERIGGIO (SEGNO CHE IL GOVERNO SAREBBE INTERVENUTO A PRESCINDERE DALLE DECISIONI DEI MAGISTRATI)
A inasprire i rapporti con la Corte internazionale è quanto fatto trapelare da Chigi. E cioè che il caso Almasri possa essere una rappresaglia dopo che le parole caute dell’Italia sull’arresto di Netanyahu: «Perché la Corte si è mossa soltanto quando il generale libico è arrivato in Italia e non nei 12 giorni precedenti, in cui era in giro per l’Europa?», si è chiesta la capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione giustizia, Carolina Varchi.
In realtà la Corte si è mossa appena ha ricevuto gli atti. Il ritardo, se di ritardo si può parlare, è da attribuire eventualmente alla polizia tedesca che tra l’altro ha interloquito con la procura e mai con la Corte.
Un pasticcio. Che rischia di avere conseguenze anche in Italia. Dove mercoledì in aula ci sarà di nuovo il ministro degli Interni, Matteo Piantedosi, con un’informativa. Mentre al Copasir dovrà risponderne il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, in un’audizione già programmata.
Proprio il Copasir è uno dei terreni caldi dello scontro: perché è possibile che in quell’aula vengano approfonditi non soltanto i rapporti di Almasri con il nostro Paese (è un fatto che il generale libico sia venuto più volte in Italia) ma anche le modalità della sua scarcerazione.
Già al mattino di martedì, prima che ci fosse il provvedimento di scarcerazione, un aereo dei servizi si era mosso per Torino in vista del rimpatrio. E un altro aereo di Stato aveva portato in Libia i tre amici con i quali Almasri era arrivato a Torino.
(da La Repubblica)
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