TRA TREMONTI E NEBBIE PADANE, MONTA L’IRA(P) DEGLI ITALIANI
IL PREMIER HA VINTO LE POLITICHE CON L’ICI E VOLEVA PREVALERE ALLE REGIONALI PROMETTENDO IL TAGLIO DELL’IRAP…I CONTI NON TORNANO E RAPIDA RETROMARCIA….TREMONTI ASSUME COME BADANTE BOSSI, MA IL POPOLO DEL NORD LO HANNO TRADITO LORO
Partiamo da una valutazione iniziale: per famiglie e imprese, questo governo ha fatto poco e nulla, limitandosi a galleggiare
ll rigore dei conti, ha impedito manovre incisive, è stato detto dal governo, usciremo da questa crisi meglio di altri, ci hanno ripetuto: in realtà i conti pubblici non sono stati risanati, visto che il deficit viaggia a quota 5% e il nostro tasso di crescita è sotto zero, uno dei peggiori d’Europa.
Il ministro dell’economia ha cercato di sopravvivere, fermando l’assalto alla diligenza e non concedendo nulla ai colleghi di governo. Giusto qualche piccola mancia ai poveri ( social card) e ai disoccupati (cassa integrazione in deroga).
Se l’economia reale va sempre peggio, Berlusconi questo lo sa bene, si vaporizza il consenso sociale e addio ai fasti di gloria. Serve una svolta, a detta di molti, per non perdere voti.
Alla porta ci sono le elezioni regionali di marzo, contestualmente si attende il “tesoretto” che arriverà sotto forma di introiti dallo scudo fiscale, dai 3 ai 5 miliardi di euro.
Da qui nasce il contrasto con Tremonti, mentre all’interno del Pdl si levano voci critiche verso il ministro dell’Economia perchè le “scelte fin qui fatte sono insufficienti” e “una politica inerziale produce una ripresa lenta”.
Berlusconi e i nemici di Tremonti in pratica vorrebbero, in vista delle elezioni, dare il via a qualche spesa in più ma si sono già arenati in sparate demagogiche del tipo aboliamo l’Irap ( costo dell’operazione 38 miliardi di euro).
Sotto la pressione di Confindustria, del malessere del popolo delle partite Iva e dei lavoratori autonomi, Berlusconi vorrebbe che Tremonti non gestisse lui la destinazione degli introiti dello scudo fiscale che finirebbe tutto a mantenere a galla i conti statali, ma si dessero segnali positivi ai tradizionali elettori del Centrodestra, gestendo politicamente soldi e promesse.
Ma il problema è che i soldi non ci sono e che Tremonti ormai gira con la protezione dei guardiaspalle della Lega coltivando ambizioni future di leadership.
Se vince la linea di Tremonti e Bossi il governo continuerà a vivacchiare per anni in attesa di una ripresa tutta da venire, se prevalesse la linea del premier ci arriveranno spot pirotecnici e annunci propagandistici che se fossero veri l’Italia andrebbe in bancarotta in 24 ore.
Dato che sarebbero falsi, saremmo di fronte alla solita presa in giro degli Italiani.
Chissà perchè nessuno cerca di dimezzare la corruzione della Pubblica Amministrazioni in Italia ( 50-60 miliardi di euro l’anno, secondo la Corte dei Conti): si ricaverebbe una cifra che potrebbe davvero permettere di ridurre, in alcuni settori, una pressione fiscale iniqua.
Non si possono tagliare poi le tasse locali senza compensarle: altro che federalismo siamo nel bieco centralismo con l ‘appoggio della Lega. Centinaia di sindaci del nord denunciano il mancato trasferimento da parte del Governo agli enti locali di 800 milioni di euro per compensare il taglio dell’Ici.
Se ora riduci l’Irap che serviva alla Regioni per finanziare la Sanità che cosa hai risolto? Che sfasci i servizi sanitari locali.
Poi è inutile continuare a fare promesse e non mantenerle. Ricordate quando il governo ha concesso incentivi all’industria automobilistica, soprattutto per la rottamazioni?
Dopo un anno la Fiat non ha avuto un euro in contante, limitandosi a farsi finanziare dalla banche dando come garanzia il credito verso l’erario.
In attesa di una svolta, ci accontenteremmo che non raccontassero perlomeno delle palle.
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