TRUFFA DA 2,3 MILIONI DI EURO: “RINASCITA”, VENDITE GONFIATE PER OTTENERE CONTRIBUTI PER EDITORIA
SEQUESTRATI AL QUOTIDIANO DI SINISTRA MOBILI E IMMOBILI, CONTI CORRENTI E DENARO
Dopo i giornali di Giuseppe Ciarrapico, stavolta l’accusa infamante di aver raggirato lo Stato incassando indebitamente i contributi per l’editoria tocca a una testata di sinistra: «Rinascita», quotidiano omonimo della gloriosa rivista del Pci chiusa nel 1991.
Redazione centrale a Roma, altre cinque sedi in Italia (Milano, Verona, Sora, Caserta, Napoli), una all’estero (Belgrado) e due corrispondenti a Dublino e Parigi.
Stando ai risultati delle indagini, la cooperativa «Rinascita» avrebbe percepito oltre 2,3 milioni di finanziamenti pubblici senza avere i requisiti previsti dalla legge.
Perciò il Nucleo tributario della Finanza ha sequestrato beni mobili, immobili, conti correnti e denaro per una cifra equivalente.
E il presidente del consiglio di amministrazione, M.M., è indagato per truffa aggravata ai danni dello Stato.
VENDITE FASULLE
Nel corso di controlli di routine, basati su un accordo tra la presidenza del Consiglio e le Fiamme gialle, è emerso che il presidente del consiglio di amministrazione della coop, per incamerare le provvidenze pubbliche erogate dal Dipartimento per l’informazione e l’editoria di Palazzo Chigi, avrebbe falsamente attestato la vendita, nel 2009, di 934.632 copie, un numero di poco superiore al 25% rispetto alla tiratura netta complessiva pari ad oltre 3,7 milioni di copie.
Per ottenere i contributi infatti la diffusione di una testata deve essere pari ad almeno il 25% della tiratura netta.
LE IMPRESE DI PULIZIE
L’attenzione delle Fiamme Gialle si è concentrata sull’«anomalo» ruolo di due imprese di pulizia e disinfestazione, che erano state incaricate di provvedere alla diffusione del quotidiano.
In realtà , si tratterebbe di ditte esistenti solo sulla carta, a parte l’incongruenza del compito affidato.
La registrazione di «Rinascita» al tribunale di Roma, come quotidiano politico, risale al 1° aprile 1977. Altri tempi.
Oggi, anche se sotto la testata si legge «Quotidiano di sinistra nazionale», nel manifesto che appare sul sito il giornale cerca di smarcarsi dal suo antico legame con quello che fu il Pci: «L’unico quotidiano italiano, fuori dalla massa, che ha il coraggio di dire le cose come stanno è l’autosponsorizzazione -. Rinascita è apartitico e laico, lontano da interessi partitici di destra e di sinistra e da gruppi ed ambienti ad essi legati.».
Lavinia Di Gianvito
(da “il Corriere della Sera“)
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