TUTTI GLI SPOT DI MATTEO RENZI ALLE AZIENDE AMICHE
IL CONO DI GROM, IL GOURMET FARINETTI, MISTER TECNOGYM: TUTTI GLI IMPRENDITORI CHE BENEFICIANO DELLA PUBBLICITA’ DEL PREMIER E CHE RICAMBIANO CON DONAZIONI E COMPLIMENTI
Mangia il gelato, ordina un panino gourmet, si allena sul tapis roulant, saluta il piumino, tornato finalmente di moda.
Il tutto, ovviamente, in favore di camera.
Matteo Renzi è il primo premier che usa se stesso, e l’istituzione che rappresenta, per promuovere alcuni prodotti, e con loro, dice, «il made in italy».
Quello che sembra ormai normale, però, e che nel piano del premier è un tassello dell’operazione simpatia, nel cinema, si chiama product placement: lo sponsor paga, e in una scena del film compare il suo logo, così, nel modo più naturale possibile.
Una perfetta scena di product placement, è il carretto di Grom, la catena di gelaterie, che entra nel cortile di palazzo Chigi, convocato dal premier per replicare alla copertina dell’Economist.
Un foglio di carta copriva i loghi più appariscenti, sulle fiancate del triciclo, ma le “G” erano comunque scoperte, e il gelataio aveva grembiule e cappellino brandizzati, ignorati dalla disattenta censura.
Grom non ha pagato per lo spot e la visibilità ottenuta, ma grazie alla comparsata nel mezzo di una conferenza stampa istituzionale è finito sui giornali di mezzo mondo.
Il premier voleva promuovere «il gelato artigianale», dice, ma perchè ha scelto Grom e non una delle tante altre gelaterie, magari ancora più «artigianali»?
Perchè Grom, così come Eataly o Technogym, è un’azienda che gode di ottima reputazione, sicuramente, che piace a molti, perfetta per un governo sempre in cerca di un consenso plebiscitario.
E poi, però, perchè Guido Martinetti, patron delle gelaterie, con Federico Grom, ha sempre speso buone parole per il premier: «Con Renzi c’è un linguaggio comune, la stessa velocità , la voglia di andare incontro a cose nuove».
Lo disse, pubblicamente, già ai tempi delle primarie con Bersani, incurante di esser stato per mesi dato come possibile candidato del centrodestra berlusconiano.
Non una tariffa, dunque, ma un endorsement, sembra garantire la comparsata in una delle tante gag che il premier confeziona per la stampa.
Renzi coinvolge il più possibile aziende amiche, fan di sempre, punti di riferimento. Oscar Farinetti, ovviamente, è il più citato.
Il patron di Eataly sostiene Renzi da tempo, dalla prima Leopolda. È sempre prodigo di complimenti, e si è dimostrato pronto ad aprire il portafoglio, per sostenere l’ascesa del fiorentino: a Torino, nel 2012, non ci pensò due volte a saldare il conto del PalaIsozaki, “lingoto” di Renzi. 5 mila euro.
E Renzi ricambia. Ancora sindaco di Firenze ma già segretario del Pd, si presenta all’inaugurazione del nuovo store cittadino (oggi al centro delle cronache per lo sciopero dei dipendenti, contro i molti contratti non rinnovati), si fa fotografare con le insegne belle grandi dietro le spalle.
Pubblicità gratuita. E poi, a chi altri avrebbe potuto ordinare il pranzo per i membri della segreteria del partito, riunita ancora a Firenze. A Eataly, ovvio.
E il «pranzo al sacco» finisce su tutti i giornali.
Renzi lo fa per promuovere le eccellenze italiane, dice.
Per promuovere i piumini della Moncler, Renzi usò l’assemblea del Pd: «Io i paninari non li ho mai sopportati» disse simpatico il premier, prima di infilare una serie di complimenti per l’azienda, prima francese e ora italiana.
Un bell’assist, sicuramente, alla vigilia della quotazione in borsa. L’uomo dei piumini, Remo Ruffini ringrazia: «sono parole che fanno piacere».
Le aziende scelte per gli spot, però, hanno spesso dimostrato, in un modo o nell’altro, di sostenere le causa.
Come Tecnogym, marchio di attrezzi e macchine da palestra.
Il premier, in piena campagna elettorale per le europee, in favore di decine di telecamere, sale di prima mattina sulla ciclette. Indossa una magliettina gialla aderente. Il logo è ben visibile. Technogym, appunto.
È la prima volta che un premier si fa fotografare in ciclette. È la prima volta che lo fa brandizzato.
Technogym è un’eccellenza, sicuramente, è un leader mondiale. «Gli americani hanno inventato il fitness, noi abbiamo inventato il wellness”, ha detto una volta Nerio Alessandri, mister Technogym. Dove? Alla Leopolda, ovviamente.
Sul canale Youtube della fondazione del premier, Bigbang, ancora si trova il video: «caro Matteo» dice Alessandri, «questo paese non ci sta più facendo sognare». Alessandri tifa, supporta, interviene, organizza.
Una volta riuscì quasi a regalare a Renzi l’occasione per uno scatto insieme a Bill Clinton.
Sarebbe stato utilissimo, ai tempi delle primarie contro Pier Luigi Bersani, ma saltò perchè qualcuno anticipò la notizia.
Luca Sappino
(da “L’Espresso“)
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