UN PARLAMENTO CON 300 NOMINATI: SILVIO E MATTEO PARTORISCONO UN PORCELLINUM
COME POTREBBE ESSERE LA PROSSIMA CAMERA, LA SIMULAZIONE DI D’ALIMONTE E GHISLERI
C’è già chi lo chiama Porcellum 2.0 o Porcellinum.
Perchè il cuore dell’intesa tra Silvio Berlusconi e Matteo Renzi sulla legge elettorale sono, ancora una volta, i “nominati”.
Come nel Porcellum, la legge che Roberto Calderoli ribattezzò “una porcata”.
Il Professor Roberto D’Alimonte, uno dei massimi esperti di leggi elettorali, risponde a telefono mentre è già all’opera per una prima simulazione che sarà pubblicata sul Sole24Ore: “Guardi, i nominati nella nuova legge sono tanti. Quanti non lo so, perchè per essere precisi bisogna vedere la divisione dei collegi e i disegni dei collegi”.
Però le prime cifre — sia pur a spanne — già circolano tra i parlamentari scontenti. Che non sono affatto pochi.
Federico Fornaro, senatore del Pd, ha appena fatto una simulazione: “Il rischio — dice — è che più della metà dei deputati saranno nominati e non scelti dai cittadini”. Ecco il perchè, secondo la sua simulazione:
Partendo da uno scenario quale quello disegnato dagli ultimi sondaggi che danno il Pd al 40 per cento, M5S al 20 per cento, Forza Italia al 15 per cento, la Lega all’8 per cento, Fdi e Ncd al 3 per cento e la sinistra al 5 per cento, la situazione è tale per cui il partito di Matteo Renzi avrà 100 parlamentari scelti con le liste bloccate cui si aggiungono 240 eletti con le preferenze, il M5S avrà 100 “bloccati” più 2 eletti con le preferenze, Forza Italia avrà 78 bloccati e la Lega ne otterrà 42 , FdI e Ncd avranno rispettivamente 15 parlamentari eletti perchè scelti dal partito e non dai cittadini .
La Sinistra, se si attesta sul 5 per cento, avrà 25 bloccati.
La somma porta ad un totale di 375 parlamentari scelti dai partiti, pari al 60,8 per cento e 242 scelti con le preferenze e pari al 39,2 per cento.
È chiaro che molto dipende da come vengono disegnati i collegi. Ma a spanne il ragionamento funziona.
Ripetiamo il calcolo a D’Alimonte.
Professore, sbaglio se dico che i nominati superano quota 300? Risposta: “Il ragionamento che fa non mi pare affatto sballato”.
Stessa domanda rivolta ad Alessandra Ghisleri, la sondaggista di Silvio Berlusconi, celebre per non aver sbagliato una previsione negli ultimi dieci anni: “Sì, certo, più o meno metà del parlamento è nominato dai leader con la legge che viene fuori”.
Facciamo due conti? Risposta: “Essendoci 100 collegi, se ne eleggono 6 per collegio. Bene, facciamo che il Pd prende il 40 e vince, avrà il premio di maggioranza, dunque 340 parlamentari. Di questi, cento sono nominati, 240 con le preferenze. Berlusconi, se prende il 15, ne elegge 70, tutti i capilista bloccati. Grillo col 20 anche lui ne prende 100, tutti nominati, in più altri. Poi ci sono i piccoli. Quindi si superano i 300 nominati”.
Mezzo Parlamento. Nominato più, nominato meno.
Per questo in Transatlantico monta un certo malcontento. Francesco Boccia ci va giù duro: “Siamo passati dal Porcellum al Porcellinum… Un passo avanti è stato fatto perchè non sono proprio tutti nominati. Però pongo un problema. Così come è stata presentata la legge, a occhio, accade questo. Tutta l’opposizione, da Grillo a Berlusconi, nomina i suoi gruppi. Il Pd ne nomina cento. E gli unici a correre sono i 240 del Pd che vengono eletti in lista e col premio di maggioranza. Direi che è evidente che va migliorato”.
Evidente, per molti. Pure dentro Forza Italia l’intesa del Nazareno scricchiola in vista dell’Aula.
Renata Polverini dice: “Più o meno stiamo al Porcellum… Aggiungo: un sistema come questo disincentiva la campagna elettorale nei partiti che perdono. Nel Pd la preferenza funziona, ma ti chiedo: se tu sei secondo o terzo in una lista dove sai che esce solo il capolista, che fai corri e ti impegni in campagna elettorale? E daje, su”.
A proposito, in parecchi, tra i malpancisti, ricordano che alla Camera il voto sulla legge elettorale è segreto.
Sull’Italicum la preferenza di genere passò di un soffio, con soli 16 voti.
Chissà .
(da “Huffingtonpost“)
Leave a Reply