UN SINDACO CHE MINACCIA E INSULTA GLI AVVERSARI POLITICI E SPUTA IN FACCIA AI CITTADINI NON POTEVA CHE ALLEARSI CON I SOVRANISTI: ALLE REGIONALI IN UMBRIA BANDECCHI FA L’ACCORDO CON IL CENTRODESTRA
IL SINDACO DI TERNI RITIRA LA SUA CANDIDATURA E APPOGGIA LA LEGHISTA TESEI
L’identikit lo fa Carlo Calenda, parlando di un signore che “minaccia e insulta le persone in Consiglio Comunale, sputa in faccia ai cittadini che lo contestano pacificamente”.
Il signore citato dal leader di Azione è Stefano Bandecchi, il sindaco di Terni e capo di Alternativa popolare, micro-partito “centrista” a suo tempo fondato da Angelino Alfano come erede del Nuovo Centrodestra.
Bandecchi, che oltre al ruolo di politico è noto per essere il fondatore dell’università privata Niccolò Cusano, è pronto ad appoggiare il centrodestra alle prossime elezioni regionali in Umbria, con la data non ancora fissata ma il ritorno alle urne è previsto intorno alle metà del prossimo novembre.
L’imprenditore-politico avrebbe dovuto correre da solo ma, come scrive Repubblica, nel pomeriggio di oggi è previsto un suo incontro con i vertici di Fratelli d’Italia nella sede romana di via della Scrofa.
È qui che verrà siglato il patto, l’accordo per le regionali in Umbria: Bandecchi d’altra parte può garantire un consistente pacchetto di voti che potranno essere utili alla destra per riconfermarsi alla guida della Regione, oggi guidata dalla leghista Donatella Tesei.
Dunque il sindaco di Terni è pronto a ritirare la propria candidatura e sostenere quella di Tesei per un secondo mandato: Alternativa popolare entrerebbe a tutti gli effetti nella coalizione di centrodestra, uno scenario che a Terni come a Perugia soltanto poche settimane fa sembrava impensabile, considerati i rapporti ai minimi storici tra Bandecchi e i partiti che esprimono la maggioranza in Parlamento.
L’accordo con Bandecchi arriva dopo la mossa della destra di candidare il sindaco di Genova Marco Bucci in Liguria: una doppia scelta che ha un obiettivo chiaro, quello di evitare alle regionali che si terranno in autunno, tre voti che comprendono anche l’Emilia Romagna, di incassare una disfatta che potrebbe avere ripercussioni nella tenuta dell’esecutivo Meloni.
Accordo dunque necessario a destra per evitare di perdere la Regione: dall’altra parte il centrosinistra in formato “campo larghissimo” schiera la sindaca di Assisi Stefania Proietti, che ha buone possibilità di strappare la Regione alla destra ed è rincuorata anche dai recenti successi alle amministrative di Vittoria Ferdinandi a Perugia.
(da agenzie)
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