UNA NUOVA DESTRA CIVILE STA EMERGENDO
“CAMBIA VERSO” IN EUROPA: DALLA MERKEL A CAMERON, MUTA L’APPROCCIO AL PROBLEMA PROFUGHI….L’ORGOGLIO DI ESSERE UN’AVANGUARDIA CULTURALE DEL CAMBIAMENTO
Qualcosa in Europa sta cambiando: comincia a farsi strada un approccio diverso al problema dei profughi da parte di importanti governi e cancellerie: in primis la Merkel, ma anche Cameron ieri sera ha inviato significativi segnali.
E altri governi di centrodestra si stanno lentamente allineando.
Da tempo riteniamo la battaglia sull’accoglienza dei profughi che fuggono da zone di guerra e massacri il crocevia della battaglia di cambiamento della destra italiana: o si continua a cavalcare razzismo e xenofobia per garantire la poltrona di parlamentare al notabilato che ha distrutto la destra italiana tra scandali, corruzione, puttanieri e servi proni, o si svolta verso la destra del futuro che ponga quattro priorità : legalità , merito, diritti civili e giustizia sociale.
E su di esse costruisca un programma comune da sottoporre al giudizio degli italiani.
Una destra che isoli e combatta senza tregua ogni forma reazionaria e becera, una destra libera e libertaria, ancorata ai valori etici, non al loro uso strumentale per riproporre copioni condannati dall’usura del tempo.
Una destra di persone oneste non di evasori fiscali, di servitori della Nazione non di servi di un capomandamento.
Destra di popolo, come è avvenuto in altre occasioni, è uno dei pochi blog “non conforme” e non allineato, ma proprio per questo molto seguito, anche dagli addetti ai lavori.
La nostra posizione sull’accoglienza dovuta ai profughi può aver fatto scandalo in un’area che dopo venti anni di berlusconismo e leghismo è quasi completamente rincoglionita, incapace persino di distinguere tra valori di destra e pulsioni populiste da assecondare per interesse.
Come se fosse importante vincere dalla parte sbagliata piuttosto che rischiare di perdere da quella giusta.
Come se essere forte coi deboli e debole coi forti fosse il nostro destino.
Come se scopiazzare altri movimenti europei non fosse dimostrazione di debolezza e di incapacità di trovare una “via italiana”, ma solo garanzia di effimeri successi.
Noi non ci siamo piegati a questa logica e mai ci piegheremo, forse perchè veniamo da lontano e non amiamo seguire le mode, forse perchè abbiamo letto qualche libro in più, forse perchè viviamo in mezzo al nostro popolo e ne conosciamo pregi e debolezze.
E non abbiamo paura di andare controcorrente per delineare scenari futuri: quelli della destra che non c’è, ma che va edificata giorno dopo giorno, demolendo e ricostruendo con tenacia e visione del mondo, facendo riflettere e “crescere” la nostra area, non assecondando gli istinti peggiori.
E i primi riscontri stanno arrivando: qualcosa sta cambiando, non solo nell’atteggiamento dei governi, ma anche nel seguito che riscontriamo direttamente, nell’attenzione che riceviamo alle nostre tesi.
Ieri ci ha chiamato il capogruppo alla Camera di un partito di opposizione (non di sinistra, quindi): ci segue da qualche tempo e ha voluto manifestarci il suo apprezzamento per lo sforzo che sosteniamo per “delineare” una destra civile in Italia.
Sono segnali che vanno nella direzione che abbiamo tracciato: solo attraverso un azzeramento del ceto politico attuale potrà nascere una nuova destra.
Che abbia la capacità di saper parlare a tutti, attraverso quella trasversalità che sola può permettere di governare un Paese con il consenso del popolo.
Ci vorrà del tempo, ma la meta è meno lontana.
Dipende anche da voi: è il momento di ritornare a essere protagonisti se non volete morire da comparse.
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