VALANGA DI SOLDI PUBBLICI AI GIORNALI: “LA PADANIA” INCASSA 4 MILIONI DI EURO DA ROMA LADRONA
ELARGITI ANCHE 7,7 MILIONI A “LIBERO”, 6,3 A L’UNITA’, 3,5 A EUROPA, 2,5 AL RIFORMISTA, 2,5 A L’AVANTI, 3,7 AL FOGLIO, 6,1 ALL’AVVENIRE, 4,3 AL MANIFESTO, 3,3 A CONQUISTE DEL LAVORO….COMPARE PERSINO UN CONTRIBUTO DI 2,5 MILIONI DI EURO A “SPORTSMAN CAVALLI E CORSE” E DI 3,5 MILIONI A “NESSUNO TV”
Era uno dei temi “caldi” su cui molti avevano espresso serie perplessità sul fatto che potesse continuare una prassi discutibile: quella della pioggia di contributi pubblici ai giornali.
C’erano state promesse del governo di “giri di vite” verso testate palesemente create in funzione di usufruire dell’aiuto di Stato, scatole cinesi create sotto forma di cooperative, ma in pratica destinate a mantenere un drappello di funzionari di partito a spese del contribuente.
Con giornali che stampavano (o dicevano di stampare) decine di migliaia di copie, per poi magari venderne solo qualche centinaio.
Era nata una forbita discussione sulla differenza tra copie stampate e quelle diffuse, tra cooperative e giornali di partito.
Sembrava di essere alla vigilia di una rivoluzione moralizzatrice, ma come sempre non è successo nulla di rilevante, vince sempre il quieto, e ben remunerato, vivere.
Con un ritardo che la dice lunga sull’efficienza statale, sono stati pubblicati giorni fa sul sito del Governo (quindi a fine 2009), i dati ufficiali sui contributi pubblici ai giornali maturati nel 2007 e pagati nel 2008.
Che siano cooperative e soggetti senza fine di lucro, organi di partito o testate per gli italiani all’estero, arriva la solita valanga di milioni di euro per mantenere in vita giornali di cui molti ignorano persino l’esistenza.
La stessa generosa legge che aveva suscitato scandalo, ovvero la norma che assicurava contributi a quei giornali che un paio di parlamentari avessero adottato come organo di partito, non è certo sparita, basta garantire una trasformazione in cooperativa.
E’ questa la parola magica capace di fare aprire lo scrigno del contributo statale: alcune testate che non sono cooperative in senso stretto si sono create un “soggetto controllante” a forma di cooperativa, fondazione o ente morale, così sono a posto: è il caso di Libero, che incassa così 7,7 milioni di euro di contributo e di Avvenire che prende 6,1 milioni di euro.
Vi sono poi i giornali di partito che, non paghi delle centinaia di milioni di rimborso elettorale pubblico, vengono anch’essi finanzati dallo Stato.
Tra questi spiccano l’Unità con 6,3 milioni, Europa, vicino alla Margherita, con 3,5 e la Padania che non rifiuta da Roma Ladrona 4 milioni di euro.
Seguono l’Avanti con 2,5 milioni, l’organo della Cisl “Conquiste del Lavoro” con 3,3 milioni, il Manifesto con 4,3 milioni, persino la Voce Repubblicana con 624.000 eurini.
E ancora abbiamo il Riformista con 2,5 milioni, il napoletano Roma con 2,5 milioni e il Foglio con 3,7.
C’e persino un misterioso “Il Denaro” che, per non smentirsi, si becca 2,4 milioni di euro.
Vi sono poi giornali atipici come “Sportsman Cavalli e corse” che gode di un contributo di ben 2,5 milioni, “Chitarre” con 273.000 euro, “Motocross” con 506.000.
Tra le tv satellitari telematiche due soli i beneficiari: la progressista “Nessuno Tv” con 3,5 milioni di euro e “Informazione Libera” con 2,1 milioni.
Insomma il tempo segna sempre lo stesso indice: pioggia…di contributi
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