VIRGINIA RAGGI HA MENTITO SAPENDO DI MENTIRE E HA DICHIARATO IL FALSO PIU’ VOLTE AI ROMANI
“L’EVENTUALITA’ DI UN AVVISO DI GARANZIA PER MURARO E’ UN’IPOTESI AL MOMENTO IRREALE, SE SI DOVESSE VERIFICARE VALUTEREMO”….VERGOGNA! SAPEVA DAL 19 LUGLIO E ANCHE GRILLO E DI MAIO ERANO STATI INFORMATI
«Trasparenza e onestà », era lo slogan di Virginia Raggi durante le “comunarie” per ottenere la candidatura dei grillini.
«Trasparenza, trasparenza», la parola d’ordine ripetuta all’infinito agli elettori per distinguersi dalle ombre e dalle bugie della vecchia politica infettata dalla suburra romana.
A 80 giorni dal trionfo, oggi la sindaca ha ammesso che il suo assessore ai rifiuti, Paola Muraro, le aveva raccontato di essere stata iscritta nel registro degli indagati già lo scorso 19 luglio.
Il giorno prima l’assessora ne era venuta a conoscenza direttamente dalla procura di Roma, che l’ha indagata per abuso d’ufficio.
Il fatto è grave, non solo per l’indagine penale (siamo garantisti e speriamo che la Muraro possa dimostrare di essere totalmente estranea alle accuse). Ma soprattutto perchè la vicenda odierna ha dimostrato che la Raggi ha mentito alla stampa e ai cittadini romani.
Mentito sapendo di mentire: il 29 luglio, quando era consapevole già da 10 giorni dell’apertura del fascicolo sulla sua collaboratrice di punta, ha infatti detto: «Paola Muraro indagata? Non vorrei rispondere su supposizioni. Quando ci sarà qualcosa da dichiarare lo dichiareremo».
Nessuna “supposizione”: la sindaca era tra le pochissime persone a conoscere l’esistenza dell’indagine, ma ha preferito sviare.
L’assessora all’Ambiente sapeva di essere inquisita dal 18 luglio. Ma lo ha sempre negato. Facendo esporre, nella sua difesa, i vertici del M5S e la sindaca Virginia Raggi.
Per non aver comunicato di aver ricevuto un avviso di garanzia il sindaco di Parma Pizzarotti rischia ancora l’espulsione
Una settimana dopo, il 5 agosto, alla domanda di un cronista che gli chiedeva cosa avrebbero fatto i Cinque Stelle «nel caso Muraro fosse indagata», il capogruppo grillino in Campidoglio Paolo Ferrara ha ribadito con sprezzo e ironia: «”Se fosse, se fosse”. Qui andiamo avanti con i “se fosse”. Vediamo giorno per giorno, Roma ha bisogno di lavorare. Poi vedremo che succederà , ma non credo che questa cosa accadrà ».
Se è possibile che Ferrara non fosse al corrente dell’indagine perchè anche lui come noi tenuto all’oscuro della faccenda, la Raggi smentisce l’esistenza di un avviso di garanzia anche il 10 agosto: «L’eventualità di un avviso di garanzia per Muraro è un’ipotesi al momento irreale. Se si dovesse verificare valuteremo». Una bugiarda impenitente, la neosindaca di Roma.
Che persino stamattina, in un’intervista al “Corriere della Sera”, ha confermato che l’assessore Muraro «mi ha garantito che non le è arrivato neanche un avviso di garanzia».
Mentire è un peccato. Per i politici è un peccato grave.
Ma per i politici che predicano trasparenza assoluta, rischia di essere un peccato capitale.
Emiliano Fittipaldi
(da “L’Espresso”)
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