YARA FORSE AVRA’ GIUSTIZIA, FERMATO IL PRESUNTO ASSASSINO, E’ UN MURATORE ITALIANO 44ENNE INCENSURATO: DECISIVO IL TEST DEL DNA
ABITA A MAPELLO, IL SUO CELLULARE ERA NELLA ZONA, PARE FREQUENTASSE LA PALESTRA… HA UNA MOGLIE E TRE FIGLI
Si chiama Massimo Giuseppe Bossetti. È un muratore itaiano incensurato, ha 44 anni, è di Clusone ma abita a Mapello (Bergamo) e secondo gli inquirenti sarebbe l’assassino di Yara Gambirasio.
Non è più “ignoto 1”, come veniva indicato dagli inquirenti fino ad oggi: ora ha un nome e un volto, oltre al dna.
Il gip ha convalidato il fermo di Bossetti, eseguito nel pomeriggio.
Al termine di un’inchiesta durata oltre tre anni – basata sugli esami genetici ma anche su indagini classiche – pare essere lui il figlio illegittimo di Giuseppe Guerinoni, autista di bus morto nel ’99.
Al figlio di Guerinoni era stato associato il Dna delle tracce genetiche ritrovate sul cadavere di Yara. Un uomo che però, almeno fino a ieri, era rimasto sconosciuto, proprio perchè illegittimo, così come era sconosciuta la madre naturale con la quale Guerinoni aveva concepito “Ignoto 1”.
La rabbia della folla.
Il presunto assassino è sposato, ha tre figli, e anche una sorella gemella. Davanti agli inquirenti, ha spiegato il suo legale fuori dalla caserma di Bergamo, Bossetti si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Ma, secondo indiscrezioni, avrebbe sostanzialmente respinto le accuse dicendosi “sereno”. Poi il trasferimento in carcere. All’uscita dalla caserma dove è stato interrogato, una folla di persone ha inveito contro di lui, mentre applaudiva le forze dell’ordine.
La caccia all’uomo.
Il cerchio ha iniziato a chiudersi quando sulla madre dell’uomo, che aveva avuto una relazione con Guerinoni, è stato fatto il tampone per analizzarne il corredo genetico. E gli esami del Dna sono stati ripetuti due volte.
Avuta “la certezza” che lei fosse la madre di “Ignoto 1” e Guerinoni il padre, Bossetti è stato prelevato dalle forze dell’ordine: il suo Dna è ritenuto sovrapponibile a quello trovato sul corpo di Yara il 27 febbraio 2011, e cioè tre mesi dopo la sua scomparsa. Gli investigatori, attraverso l’acquisizione di decine di testimonianze, hanno cercato di individuare la donna che avrebbe avuto una relazione con Guerinoni e, infine, l’hanno trovata.
Non solo Dna.
Ma contro Bossetti non ci sarebbe solo la prova del Dna. Il muratore 44enne, infatti, già rientrava in un gruppo di sospetti per gli inquirenti. In particolare, sempre secondo quanto si è appreso, nel provvedimento di fermo si contesterebbe il fatto che il cellulare di Bossetti è risultato tra quelli che avevano impegnato la cella della zona dove è stato trovato il cadavere, e nell’ora in cui sarebbe avvenuto l’omicidio.
Quindi l’uomo, secondo l’accusa, si trovava in quella zona mentre Yara veniva uccisa. Ma non solo.
Perchè anche la professione di Bossetti ha aumentato i sospetti su di lui. Questo a causa delle polveri di calce trovate sul corpo e, soprattutto, nelle vie respiratorie di Yara. E pare che Bossetti frequentasse anche la stessa palestra della 13enne uccisa.
Questione di tempo.
Era il 26 novembre del 2010 quando Yara sparì, in una sera fredda, dalla palestra di Brembate, alla fine di un corso di ginnastica.
Era questione di tempo e di fortuna, perchè il resto – la professionalità , la grinta, il “non mollare mai” – c’erano sin dall’inizio, come ha sottolineato anche il ministro Alfano: “Le forze dell’ordine, d’intesa con la magistratura, hanno individuato l’assassino di Yara Gambirasio. E’ una persona della stessa provincia dove viveva la vittima.
(da “La Repubblica”)
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