Marzo 3rd, 2010 Riccardo Fucile
TRE CANDIDATI SOSPETTATI DI RAPPRESENTARE DEI CLAN MAFIOSI NELLE LISTE PER LE REGIONALI….ALTRI, SIA DI DESTRA CHE DI SINISTRA, SOTTO PROCESSO PER TRUFFA, CONCUSSIONE, ASSOCIAZIONE A DELINQUERE, TANGENTI, APPALTI TRUCCATI… NON DOVEVANO ESSERE LISTE PULITE?
Tra neanche un mese qualcuno di loro potrebbe essere seduto in un consiglio regionale e gestire, magari come assessore, appalti pubblici e fondi europei o presiedere commissioni e determinare piani regolatori.
Parliamo in particolare di tre candidati più che “chiaccherati”, messi in lista per le prossime regionali dai partiti di appartenenza.
Il primo è Tommaso Signorelli (Pdl) in Calabria, sotto processo per concorso esterno in associazione mafiosa: sarebbe il politico di riferimento del clan Gentile che avrebbe favorito negli appalti dal 2004 al 2007.
Il secondo è Luigi Scaglione (Popolari uniti) in Basilicata, indagato per concorso esterno in associazione mafiosa, in merito alla Calciopoli lucana.
Il terzo è Roberto Conte (Pdl) in Campania, arrestato già due volte, coinvolto in quattro inchieste per rapporti con i clan.
Il fenomeno è talmente esteso e trasversale che il presidente della Commissione Antimafia, Beppe Pisanu, ha lanciato ieri l’allarme sugli intrecci tra criminalità organizzata e politica e sul pericolo che si crei nei Palazzi delle istituzioni una rete di collaboratori che aiutano le cosche ad alimentare i propri affari.
Pisanu vede le mafie impegnate in un progetto di governo “alternativo” del territorio, attraverso rapporti tra economia, finanza e potere politico.
Ma al di là dei candidati in odor di mafia, è lungo l’elenco dei personaggi che hanno conti aperti con la giustizia e precedenti poco rassicuranti.
In Calabria viene candidato Sergio Stancato (Nuovo Psi) con una brutta storia alle spalle, relativa al traffico di rifiuti. Continua »
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Marzo 3rd, 2010 Riccardo Fucile
RENATA PERDE DUE PUNTI, EMMA RESTA FERMA, GUADAGNANO UN 2% A TESTA STORACE E UDC, LA LISTA POLVERINI SALE AL 14%…LE DUE COALIZIONI ALLA PARI: CENTRODESTRA AL 48,5%, CENTROSINISTRA AL 48,2%… GLI INDECISI SALGONO IN UN GIORNO DAL 20,7% AL 33,4%
“Non c’è stato il temporale che mi aspettavo” ha commentato Luigi Crespi, esaminando i risultati dell’ultimo sondaggio, realizzato dal suo istituto di ricerca 48 ore fa, dopo l’esclusione della lista del Pdl dalla competizione elettorale regionale nel Lazio.
Il dato più rilevante è che la Polverini ha perso solo due punti rispetto alla candidata radicale, scendendo dal 40% al 38%, mentre la Bonino è rimasta stabile al suo 39%.
Il problema a questo punto è tutto interno alla coalizione del centrodestra: senza la lista principale del Pdl, aumentano gli indecisi che passano dal 20,7% al 33,4%, salgono le quotazioni de La Destra di Storace (dal 3% al 4,9%) e dell’Udc (dal 5,5% al 7,8%), cresce la lista personale della Polverini che supera il 14%. Ovviamente la ricerca di Crespi si basa sulla possibilità che la lista Polverini venga alla fine ammessa (come da logica e da numerosi precedenti giurisprudenziali in materia), mentre considera fuorigioco quella del Pdl.
Diamo un’occhiata alle coalizioni.
Quella di centrodestra che appoggia la leader del’Ugl scende dal 51,5% al 48,5% (con ampia fascia di nuovi indecisi), ma quella di centrosinistra che appoggia la Bonino non riesce a fare il sorpasso, pur salendo dal 46,4% al 48,2%.
Chi voterà centrodestra potrà avere quattro alternative: o votare solo la Polverini o una delle tre liste che la appoggiano, compresa quella civica. Continua »
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Marzo 3rd, 2010 Riccardo Fucile
ECCO IL TESTO DELL’ORDINANZA N. 3797 DEL LUGLIO 2009 CHE DELEGA BERTOLASO E LO AUTORIZZA (ART. 17) PERSINO A FAR INTERVENIRE L’ESERCITO… INVECE LE MACERIE SONO ANCORA LI’ E LA PROTESTA DEGLI ABITANTI E’ FONDATA…ORA TOCCHERA’ ALLA REGIONE, MA SENZA NUOVE REGOLE CI VORRANNO ANNI
Domenica è andata in scena l’ennesima protesta degli abitanti dell’Aquila, stanchi di vedere giacenti 4 milioni di tonnellate di macerie nella loro città , senza che nessuna autorità si prenda l’incombenza di iniziarne la rimozione. La “rivolta delle carriole” ha stavolta “bucato” gli schermi dei media, nessuno ha potuto far finta di ignorare una protesta che sta assumendo proporzioni sempre più consistenti.
E domenica prossima si replica.
A fronte delle considerazioni degli abitanti, più che giustificate, abbiamo ascoltato da parte delle autorità il solito scaricabarile su chi avrebbe dovuto intervenire.
In particolare il capo della Protezione civile, l’onnipresente Bertolaso, ha detto che è normale che vi siano delle proteste (ma non erano tutti felici, contenti e intenti a stappare lo spumante?), che il compito della Protezione civile è terminato e che ora devono provvedere Regione e Comune (con che soldi non è dato sapere).
Bertolaso ha precisato che la rimozione delle macerie non rientrava comunque tra i suoi compiti.
Peccato che le cose non stiano così e lo dimostriamo, documenti alla mano. Perchè spettava invece proprio alla Protezione civile rimuovere le macerie del terremoto ed individuare i siti dove trasferirli e smaltirli.
Bertolaso, nella sua qualità di capodipartimento, aveva ricevuto incarico formale con un’ordinanza urgente del luglio scorso della Presidenza del Consiglio, la numero 3797, esattamente sette mesi fa.
Non solo: l’art. 17 del dispositivo ministeriale consentiva alla Protezione civile anche l’uso dell’esercito.
Se in una prima fase infatti, con l’ordinanza 3767, il governo aveva affidato il compito ai comuni , con la seconda aveva delegato Bertolaso come supplente.
Anche perchè ci si era resi conto che i comuni erano in ginocchio e non avrebbero certo potuto organizzare lo sgombero delle macerie.
Si legge nel’ordinanza: “Il commissario delegato può provvedere, in sostituzione dei Comuni che non abbiano adottato tempestivamente i provvedimenti, alla individuazione dei siti da adibire a deposito temporaneo e selezione dei materiali derivanti dal crollo degli edifici”. Continua »
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