Marzo 1st, 2010 Riccardo Fucile
LE PARTITE MEGLIO VINCERLE SUL CAMPO, NON A TAVOLINO…VEDERE EMMA CON LA BAVA ALLA BOCCA PER LA SQUALIFICA DELLA RENATA E’ STATA UNA BRUTTA PAGINA DELLA POLITICA ITALIANA… SAREBBE BASTATA UN PO’ DI CLASSE E UN PO’ DI CORAGGIO
Inutile dire che del pasticcio fatto dal centrodestra a Roma, con relativa esclusione del Pdl dalla competizione regionale in Lazio, pensiamo tutto il male possibile e lo abbiamo scritto nell’articolo precedente.
Inutile aggiungere che a nulla servono le manifestazioni di protesta quando si ha palesemente torto e quando si dovrebbero semmai appurare le reali ragioni che hanno portato a questa apparente “figuraccia”, non ultime analizzarne da subito le conseguenze interne e i riflessi nazionali che porterà .
Se la lista, come è quasi certo, non verrà riammessa, i casi sono due: o si verificherà , per reazione, il miracolo di elettori di centrodestra che trascineranno ugualmente la Renata sul podio, nonostante i vertici del Pdl, votando la sua lista personale, o si arriverà , più probabilmente, alla vittoria della Emma a mani basse per “squalifica” dell’avversario.
“Sopportata” più che “supportata” dal Pd, autocandidatasi alla presidenza della Regione e divenuta quindi soluzione di ripiego del centrosinistra in perenne lite interna, la Bonino ha risvegliato le coscienze di una sinistra data per “persa per strada”, annoverando firme progressiste della cultura e dello spettacolo tra i suoi sostenitori.
Quella che si prospettava una bella partita tra due candidate donne, ora rischia di non giocarsi per impraticabilità del campo, con vittoria a tavolino di colei che da una vita fa “battaglie per le libertà civili e la libera espressione del popolo”. Avevamo un rispetto e una stima notevole per Emma, anche se non abbiamo apprezzato i suoi cambi di fronte in passato, alleata ora della sinistra ora del centrodestra, a seconda troppo spesso della convenienza.
Di fronte alla debacle del Pdl e alla sua insulsaggine, ci saremmo aspettati un atteggiamento di “distacco aristocratico”: una dichiarazione soft, di fronte all’esclusione delle liste del Pdl, rinviando semplicemente alle decisioni dei giudici di dirimere il merito della questione.
“Starne fuori” sarebbe stata una soluzione.
Un’altra ancora più di classe sarebbe stata quella di proporre un ritiro dalla competizione anche del centrosinistra e la richiesta di un rinvio della votazione con un semplice motivazione: “Per rispetto di tutti i romani e della mia avversaria, voglio governare questa regione per merito mio, non demerito altrui. Voglio battere Renata sul campo, non godendo del vantaggio della sua squalifica”. Continua »
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Marzo 1st, 2010 Riccardo Fucile
NON C’E STATO NESSUN “PANINO”, IL DELEGATO E’ USCITO PER MODIFICARE LA LISTA SU INDICAZIONI DALL’ALTO…NON SI CONSEGNANO LE LISTE 20 MINUTI PRIMA DELLA SCADENZA E NON SI ASSEGNA IL COMPITO A UN PERSONAGGIO FORZISTA CHE ERA GIA’ SPARITO CON LE LISTE NEL 2006… NEL LAZIO QUALCUNO NON VOLEVA UNA DESTRA DIVERSA E HA OTTENUTO IL SUO SCOPO
Se si dovesse seguire o commentare l’aneddottica relativa alla mancata consegna delle liste elettorali del Pdl per la provincia di Roma, sarebbero sufficienti le dichiarazioni del ministro Rotondi sulla “banda di incapaci” che ha in mano la struttura organizzativa del partito.
O gli urlacci della Polverini quando, venuta a conoscenza del fatto, ha sbottato: “Che manica di imbecilli”.
Un’analisi di questo tipo porterebbe ad evidenziare solo il caos organizzativo in cui versa il Pdl, ma rischierebbe di avvalorare la tesi patetica del “panino” che avrebbe indotto ad assentarsi, dalle 11.45 alle 12.45, chi aveva la delega di presentare una lista che raccoglie il 40% dei consensi in provincia di Roma. Per esperienza, possiamo dire che non si presenta una lista negli ultimi 20 minuti utili se non ci sono problemi e pressioni, cambiamenti di nomi e documenti sbagliati.
Per consegnare gli atti relativi a soli 40 candidati, i relativi documenti saranno stati pronti da tempo.
Soprattutto non si lascia un compito così delicato in esclusiva a una persona come Milioni.
Scendiamo nel dettaglio: la storia del panino è una balla: Milioni, quando stava per consegnare la lista, ha ricevuto una telefonata dai vertici del Pdl per cambiare almeno un nome: a quel punto, non potendolo fare davanti a tutti è uscito.
Tutto trae origine da pressioni e faide interne che nelle ultime 48 ore hanno segnato il destino della lista.
E’ risaputo che Berlusconi in persona non fosse soddisfatto dei 40 nomi, avesse ventilato addirittura di porsi lui come capolista, e ieri abbia confidato non a caso, a fatto avvenuto: “Avevo chiesto di migliorare la lista, non di boicottarla, sono dei dilettanti”, dando la colpa alla componente di An. Continua »
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Marzo 1st, 2010 Riccardo Fucile
LA RELAZIONE ISPETTIVA DELLA RAGIONERIA DI STATO LO AVEVA DENUNCIATO GIA’ NEL 2008…IRREGOLARITA’ CHE AUMENTAVANO I COSTI, INDEBITE EROGAZIONI, ABUSI NEL CONFERIMENTO DEGLI INCARICHI, PAGAMENTI IN ASSENZA DI DOCUMENTAZIONE, SPESE INAMMISSIBILI, ILLECITO UTILIZZO DELLE AUTO DI SERVIZIO
Il documento cui facciamo riferimento è quello della Ragioneria generale dello Stato, guidato da Stefano Canzio, e si chiama “Relazione annuale 2008 sull’attività svolta dall’Ispettorato Generale di Finanza”: si tratta di una ispezione contabile alla Protezione civile, sulla base di un protocollo di intesa tra le due parti per un controllo dei conti.
Nell’analisi vi sono tre capitoli che vengono alla luce.
Il primo fronte è quello che gli ispettori definiscono “irregolarità e carenze che comportano incrementi del costo degli interventi”.
Sono stati rilevati “l’utilizzo improprio di somme destinate agli interventi, ma girate al rimborso spese dei dipendenti”, “spese inammissibili” per interventi non urgenti”, “eccessiva lentezza nella revoca dei contributi in caso di somme non dovute”, “erogazione di contributi per alloggi a favore di soggetti che non ne avevano diritto”.
Il secondo capitolo affrontato è quello relativo alle “irregolarità concernenti il funzionamento degli uffici Commissariali, degli organi consultivi e delle strutture delegate alla realizzazione degli interventi”.
Qui la lista delle censure è imbarazzante: “erogazione di compensi plurimi ai responsabili delle strutture”, “illeggittimo utilizzo delle auto di servizio”, “indebita corresponsione dell’indennità di missione”, “sovrabbondante numero di personale comandato presso strutture commissariali”, anche proveniente da aziende private e “spesso privo di competenze specifiche”.
In pratica clientelismo puro. Continua »
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