Marzo 25th, 2010 Riccardo Fucile
E’ SOLO IL PRIMO DEI TRE ANNI DEL “RIORDINO” DELLA SCUOLA CHE TAGLIERA’ 87.500 CATTEDRE E 87.000 TRA AMMINISTRATIVI E AUSILIARI….NELLA SCUOLA PRIMARIA 7.000 STUDENTI IN PIU’ E 1.684 CLASSI IN MENO…NELLE MEDIE SPARITE 1.675 CLASSI, NELLE SUPERIORI 10.000 CATTEDRE..E LA CHIAMANO RIFORMA
Quello che era prevedibile si sta avverando, con ragazzini smistati tra le aule, disabili con sostegno dimezzato, classi sempre più affollate , lezioni ridotte, studenti lasciati soli per mancanza di insegnanti e presidi che si sbattono per far quadrare il cerchio.
A pochi mesi dalla chiusura dell’anno scolastico, emergono in tutta evidenza le conseguenze dei tagli previsti dal “riordino della scuola”, spacciato dalla Gelmini per riforma.
Spalmato su tre anni porterà al taglio di 133.000 posti (87.500 cattedre e 42.700 amministrativi, tecnici e ausiliari) e di 8 miliardi di euro nella scuola pubblica.
Nell’anno in corso, 7.000 alunni in più hanno dovuto trovare posto in 1.684 classi in meno: l’abolizione del modulo di tre insegnanti su due classi e delle compresenze ha portato a 12.426 posti in meno dello scorso anno.
In pratica, quando una maestra si assenta, i dirigenti scolastici devono suddividere gli alunni, così le altre maestre si ritrovano a gestire anche 35 studenti.
Sono aumentate le classi a tempo pieno a scapito di quelle a tempo normale. Nelle medie si sono invece stipati 18.000 ragazzini per tagliare 220 classi, ma sono diminuite sia quelle a tempo pieno che quelle a tempo normale, in totale 1.675 classi.
Sparite 18.000 cattedre e senza più ore a disposizione per le supplenze, coprire tutte le classi è un terno al lotto.
In talune scuole si sono forniti i ragazzini del piano di emergenza: in caso di assenza di un docente sanno già in quale classe chiedere ospitalità , con sedia al seguito.
Se si ammala anche l’altro insegnante non rimane che la sosta nei corridoi. Alle superiori invece sono state fatte sparire 10.000 cattedre, se manca il docente i ragazzi spesso vengono uscire, essendo più grandi, altrimenti li smistano in altre classi. Continua »
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Marzo 25th, 2010 Riccardo Fucile
SILVIO PREPARA L’ALIBI PER LA SCONFITTA E DAL CILINDRO POTREBBE USCIRE IL BONUS BEBE’ E LA CARTA FISCALE…FINI: “DOPO LA SOLITA LITANIA SUI GIUDICI, ORA PURE LE RIFORME COI GAZEBO: COSI’ SI PRENDONO IN GIRO GLI ITALIANI”
Fini, dietro l’algida espressione “uso media”, è furente per il modo in cui Silvio Berlusconi sta conducendo questa campagna elettorale: “Ancora questa litania sui giudici che hanno la sovranità popolare ed ora anche le riforme col gazebo. Qui si prende in giro non solo il Parlamento, ma anche gli italiani”. Dall’altro capo della contesa il premier insiste: “E’ solo un politicante, un autolesionista, mette sempre il bastone tra le ruote e fa perdere voti, il suo tempo è scaduto”.
Si scontrano non solo due personalità , ma anche due modi di concepore il partito.
Per Fini le decisioni devono maturare all’interno del partito, dopo un dibattito. Per il premier basta che lo decida lui e gli altri si devo adeguare agli ordini.
Il problema è che questa prassi andrebbe in teoria bene di fronte a una “mente illuminata, moderata e colta”, ma quando ci si trova di fronte solo alla presunzione di un politico che non ne azzecca una da tempo e che dà l’immagine di pensare solo ai suoi processi, la via della sconfitta si avvicina.
E come tutti coloro che non hanno l’umiltà di ammettere i propri errori, pensa che la radicalizzazione dello scontro con tutto il mondo che lo perseguiterebbe sia la strada verso la vittoria, magari condita da qualche bonus bebè o carta fiscale, cui pare stia pensando per le ultime ore prima del voto.
Fino all’appello finale del “giudizio del popolo” che ormai però si è accorto del bluff.
Fino alla ricerca del capro espiatorio cui addebitare la sconfitta.
Qualche forzaitaliota ogni tanto ci pone la domanda: “se Fini non era d’accordo, perchè è entrato nel Pdl?”, senza però porsi mai la domanda opposta: “Perchè Berlusconi ha voluto fare il Pdl?”.
Perchè i due, non dimentichiamolo, sono co-fondatori del partito, non esistono soci di maggioranza e di minoranza.
Se Forza Italia fosse rimasta da sola, navigherebbe al 26-27% e sarebbe solo il secondo partito italiano.
Che poi Fini abbia fatto bene o male a fondersi con Forza Italia è altro discorso, su cui non abbiamo mai nascosto la nostra posizione.
Secondo aspetto: nessun organo statutario del Pdl ha mai messo a verbale che il partito dovesse diventare la copia dellla Lega.
Quando il Pdl è nato, le differenze erano chiare ed evidenti, ora non lo sono più. Continua »
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Marzo 25th, 2010 Riccardo Fucile
E’ IL RISULTATO DELLA RICERCA DI UN DOCENTE DELL’UNIVERSITA’ DI BERKELEY, ESPERTO IN PERSUASIONE COMUNICATIVA… CITATI I DATI SU “FOX NEWS”, CANALE CONSERVATORE USA: NEI PICCOLI CENTRI DOVE ARRIVAVA VIA CAVO, AUMENTAVANO LE PERCENTUALI REPUBBLICANE
L’influenza del mezzo televisivo sull’orientamento elettorale è ormai assodato: non a caso in questi giorni la presenza del premier sta diventando assordante, tra chiamate in diretta, apparazioni varie, sintesi di discorsi ai Tg. La partita elettorale ormai si gioca più sui media che sulle piazze, più a favore di chi buca lo schermo rispetto a chi magari bada più ai contenuti.
Ed è chiaro che ha maggiori chance di vittoria che riesce ad “apparire” di più, salvo la controindicazione, da tenere pur sempre presente: che alla fine non diventi un’ossessione e determini la reazione opposta nel telespettatore. Tempo fa avevamo citato un’indagine del Censis che rivelava come il 69,3% degli italiani, ancora incerti se e per chi votare, si orientano attraverso l’informazione dei Tg, il 30,6% con i talk show informativi e solo il 2,1% con internet.
In una interessante intervista rilasciata al Secolo XIX, Stefano Della Vigna, dottorato ad Harvard, oggi docente alla università di Berkeley, in California, dove studia la persuasione comunicativa, parla del suo libro presentato alla Banca mondiale di Washington: “The Fox News Effect: media, bias and voting”.
Il lavoro che fanno le tv come “Fox News”, una via di mezzo tra comunicazione e show, rivela Della Vigna, ha un impatto sul voto.
Questo canale via cavo, vicino ai conservatori, è stato aggiunto alla programmazione nel 1996.
Ha favorito lo studio perchè era un canale molto localizzato, in quanto negli States, ogni cittadina ha al massimo due canali cavo, quindi non poteva raggiungerle tutte.
La ricerca pertanto ha preso in esame quelle località che dal 2000 vedevano Fox News ed è risultato uno spostamento di voti a favore di Bush dello 0,5%. Non sembri un risultato esiguo, visto che allora Fox News raggiungeva solo il 5% di americani: calcolato in proporzione sulla platea complessiva, la percentuale diventerebbe del 10%. Continua »
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