Marzo 24th, 2010 Riccardo Fucile
LA COSTITUZIONE SI CAMBIA NEI GAZEBO, INSULTI ALLA BRESSO, AI MAGISTRATI, ALLA STAMPA…INTERE REGIONI ABBANDONATE AL PROPRIO DESTINO, ERRORI GROSSOLANI FATTI PASSARE PER COMPLOTTI, PRESUNZIONE…SE LA BRESSO SI DEVE GUARDARE ALLO SPECCHIO, SILVIO SI GUARDI IL CIARPAME LEGHISTA CUI HA VENDUTO L’ITALIA….LA DESTRA E’ ALTRA COSA
Il centrodestra, tenendo i toni bassi e concilianti, avrebbe stravinto le elezioni regionali di domenica: sulla base dei sondaggi di alcuni mesi fa, avrebbe confermato l’indicazione arrivata dalle elezioni europee di un anno fa, anche se i dati già erano in flessione rispetto alle politiche del 2008.
Era prevedibile se non un 10 a 3, sicuramente una vittoria in 9 regioni contro 4 al centrosinistra.
In poche settimane il comandante del Titanic, centrando tutti gli scogli possibili, ha condotto il bastimento del Pdl al naufragio: ora sarebbe un successo vincere in 4-5 regioni e perdere in 8-9.
Tutto è iniziato con la raffica di leggi ad personam, quando sarebbe bastato fare quello che fa il comune cittadino: presentarsi in tribunale e difendersi.
Poi l’immobilismo del governo di fronte alla crisi economica e occupazionale. Quindi le eterne promesse mai mantenute, gli spot quotidiani, le accuse a tutto il mondo, dalla stampa italiana a quella estera, dai magistrati talebani alle Tv (che in gran parte peraltro controlla).
Un’immagine sempre più irosa, velleitaria e narcistista che viene ormai recepita come un delirio di onnipotenza.
I grossolani errori nella presentazione della lista in Lazio fatti passare per complotto, gli otto pronunciamenti negativi di Tar e Consiglio di Stato definiti come torbide manovre per togliere il diritto di voto all’elettore ( quando chi l’ha tolto è invece è la stupidità di certi dirigenti di partito).
Escono frasi sconvenienti a Trani e si arriva alla rivendicazione di “non aver detto nulla di male”, come se in un altro Paese fosse una prassi normale che un presidente del Consiglio minacci il dirigente di un’Authority per far cessare un programma giornalistico sulla Tv di Stato.
Lo ribadiamo: negli Usa un presidente sarebbe stato costretto a dimettersi. Ieri siamo arrivati alla rivendicazione di voler cambiare la Costituzione in senso presidenzialista: cosa possibilissima, basta avere il voto dei due terzi del Parlamento.
No, secondo il premier, sono sufficienti i gazebo, i suoi ovviamente.
Anche se ci andasse il 10% degli italiani sarebbe sufficiente.
Non contento va a Torino a sostenere il leghista Cota e insulta l’avversaria Bresso: “Se al mattino si guarda allo specchio, la Bresso si è già rovinata la giornata”.
Ma non era lui che aveva detto “nulla di inelegante può essere successo a Palazzo Grazioli alle mie feste, perchè io sono una persona elegante”?
E così che si vincono le elezioni?
E’ questo lo stile di un uomo di destra?
E ancora: il Veneto non solo è stato regalato all’esperto in marchette Zaia, ma pure abbandonato.
Dov’è finito La Russa che aveva detto: “Mi impegnerò personalmente in Veneto e il Pdl prenderà più voti dellaLega”?
Se la Lega vincerà forse si dimetterà anche Nosferatu? Continua »
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Marzo 24th, 2010 Riccardo Fucile
SOTTO ACCUSA PER IL CROLLO DI UN PALAZZO CHE HA CAUSATO 10 MORTI, SI SCOPRE CHE L’IMPRENDITORE FREZZA HA OTTENUTO APPALTI PER 15 MILIONI DI EURO DALLA PROTEZIONE CIVILE.. HA REALIZZATO 5 NUOVE PALAZZINE PER I TERREMOTATI E HA OTTENUTO ANCHE APPALTI PER IL G8
L’imprenditore e costruttore Armido Frezza, uno dei principali protagonisti della ricostruzione della città , avendo ottenuto dalla Protezione civile appalti per 15 milioni di euro per il progetto C.a.s.e. e per il G8 all’Aquila, ha ricevuto un avviso di garanzia per omicidio colposo, disastro colposo e lesioni dalla Procura della Repubblica che sta indagando sulle cause dei crolli di diversi edifici della città .
L’accusa riguarda in particolare il crollo di un palazzo che, la notte del sisma, ha causato la morte di dieci persone.
L’edifico si trovava di fronte alla Casa dello Studente, in via XX Settembre 79: secondo alcuni superstiti, il palazzo tremava già da mesi, in seguito a lavori in un edificio vicino, e la cosa era stata segnalata alle autorità , senza che nessuno prendesse provvedimenti.
I lavori alle fondamenta del palazzo costruito da Frezza avrebbero indebolito, favorendone il crollo, un’ala intera dell’edificio.
Il nome di Frezza emerge poi anche nelle indagini per i crolli dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila, dove l’imprenditore aveva vinto nel 2007 l’appalto per ristrutturare un’ala del complesso, poi gravemente lesionata dal sisma. All’indomani del terremoto, la società di Frezza era quindi finita al centro delle polemiche sui crolli, finendo oggetto di indagini giudiziarie.
Nonostante questo, La Protezione civile pensò bene di affidargli 15 milioni di euro per realizzare 5 palazzine che fanno parte delle nuove case per i terremotati volute dal governo.
Quelle per cui Letta assicurò che “nessuno degli imprenditori della cricca ha mai lavorato e preso un euro”. Continua »
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Marzo 24th, 2010 Riccardo Fucile
LE MISURE DEL GOVERNO SUGLI INCENTIVI HANNO DELUSO TUTTI: SINDACATI, CONFINDUSTRIA E CONSUMATORI….POCHI SOLDI E MECCANISMO FARRAGINOSO: E’ PREVALSA SOTTO ELEZIONI LA VECCHIA LOGICA DA PRIMA REPUBBLICA
Neanche è entrato in vigore (la data fissata è il 6 aprile) e il pacchetto del governo con gli incentivi per i settori in crisi è già al centro delle polemiche. Secondo Bonanni (Cisl) “i soldi sono pochi”, per Epifani (Cgil) “non si fa politica industriale con 300 milioni di euro”, storce il naso la Confindustria, deluse sono anche le associazioni dei consumatori.
A sorpresa il presidente della Camera, Gianfranco Fini, solleva non tanto una questione di entità della somma, ma di logica ispiratrice e di strategia del governo, cogliendo nel segno: “Invece di utilizzare la vecchia logica e concedere gli incentivi a chi compra un motorino o una lavastoviglie, perchè non pensiamo a un incentivo per le imprese che assumono i giovani usciti dall’Università ?”.
Non crediamo che il premier abbia apprezzato le parole di Fini, anche se ormai è evidente che qualsiasi cosa dica il co-fondatore del Pdl, risulti indigesto a chi se ne ritiene il monarca assoluto.
La verità è che la differenza tra i due, fermo restando che si può essere o meno d’accordo su quanto affermano di volta in volta, è che Fini almeno parla di politica, Berlusconi parla principalmente dei problemi suoi.
Sugli incentivi il fine è chiaro: erano settimane che il premier pressava Tremonti perchè scucisse qualche euro da potersi spendere in campagna elettorale.
E’ quanto si è verificato in queste settimane in molte Regioni, sia governate dalla sinistra che dalla destra: improvvisamente, a fine mandato, sono state deliberate milionate di stanziamenti clienterali per potersi assicurarsi i voti.
Nulla di nuovo sotto il sole, tipica mentalità italica, da nord a sud.
Ma il governo ha interesse a seguire questa prassi?
Nella fattispecie, il rischio è che un provvedimento inadeguato si trasformi in un boomerang, soprattutto se le risorse finiranno per esaurirsi in poche settimane. Qua si tratta di “incentivi ad esaurimento”: in teoria valgono dal 6 aprile al 31 dicembre 2010, con un meccanismo farraginoso di controllo, voluto da Tremonti sulla falsariga di quello sperimentato per le biciclette.
Chi vuole ottenere uno sconto su cucine componibili, motorini ed elettrodomestici dovrà sbrigarsi, andare da un commerciante per fare la prenotazione, sperando che l’incentivo risulti ancora disponibile.
Il commerciante dovrà a sua volta chiedere il via libera all’acquisto scontato presso un “Centro di prenotazione” del ministero, in collaborazione con le Poste. Il negoziante potrà poi recuperare la somma anticipata al Cliente andando a riscuotere l’equivalente agli sportelli della Posta. Continua »
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