A COSA SERVE LA LEGGE SULLE INTERCETTAZIONI? A BLOCCARE I PROCESSI IN CORSO SULLA CRICCA?
Giugno 1st, 2010 Riccardo FucileHA RAGIONE FINI A VOLERLA RIVEDERE: PDL E LEGA VOGLIONO COPRIRE I CORROTTI? … DALLA CAMERA ERA USCITA UN’ALTRA VERSIONE, AL SENATO HANNO DI NUOVO CAMBIATO LE CARTE IN TAVOLA… DOVEVA COPRIRE ANCHE IL REATO DI CORRUZIONE, ORMAI NON INTERESSA PIU’ NEANCHE A BERLUSCONI
Di fronte alle osservazioni che il presidente della Camera, Gianfranco Fini, aveva espresso ieri nel corso di una premiazione a Santa Margherita, in merito alla legge sulle intercettazioni all’esame del Senato, il presidente Schifani ha ritenuto di rispondere che lui non si era mai permesso di interferire sui lavori della Camera.
A stretto giro Fini aveva ribadito: “nessuna interferenza, rivendico il mio ruolo politico all’interno del Pdl”.
Cosa aveva detto Fini di così pericoloso?
Che la norma transitoria secondo cui la nuova legge può essere applicata in modo retroattivo anche sui procedimenti in corso è in contrasto con la ragionevolezza e che il termine perentorio di 75 giorni, scaduti i quali non si può più intercettare un sospettato, rischia di favorire i criminali.
Invitando quindi i parlamentari tutti a una nuova riflessione nel merito.
Nel Pdl qualcuno non ha ancora compreso, piaccia o non piaccia, che mentre Schifani riveste il ruolo di presidente del Senato perchè lo ha sistemato a quel posto il premier, Fini è non solo presidente della Camera perchè rappresentativo di un terzo del partito e della componente di area An al momento della fusione, ma è anche cofondatore del Pdl stesso e quindi, giuste o sbagliate che siano le sue tesi, con una storia alle spalle e, in ogni caso, con un presente di “minoranza critica” all’interno del Pdl.
Sentire avanzare critiche da chi ha sfasciato, insieme con Alfano, il Pdl siciliano, fa sorridere.
Qua si tratta di entrare nel merito di una “legge bavaglio” che partendo da una corretta esigenza di evitare le fughe di notizie, attraverso la pubblicazione di intercettazioni che evidenziano talvolta vicende personali irrilevanti ai fini dell’inchiesta, è via via diventata una legge illiberale con tanto di pene e forche per tutti, dai magistrati ai giornalisti. dai cancellieri agli editori.
Una legge che rischia di bloccare inchieste per mafia, come denunciato dai magistrati e dalle forze dell’ordine. Continua »