Giugno 22nd, 2010 Riccardo Fucile
LA LEGA E’ ALLE CORDE, LA PADAGNA EVAPORA: UN SONDAGGIO ISPO CONFERMA CHE UNA PADAGNA INDIPENDENTE NON PIACE NEANCHE AGLI ELETTORI LEGHISTI….I FINIANI ATTACCANO, PER FRATTINI E’ SOLO UNO SLOGAN: SE INCALZATA LA LEGA DIMOSTRA LA POCHEZZA CULTURALE E SOCIALE CHE RAPPRESENTA
Mentre Berlusconi non trova di meglio che attaccare Fini per le “provocazioni quotidiane” e pensa solo, come sempre, a impedire le intercettazioni in nome della sua privacy, la Lega annaspa sotto il fuoco incrociato dello scontento del suo elettorato e delle bordate finiane.
Il premier ha paura di perdere il compagno di merende dei lunedì letterari ad Arcore, dove si gioca a nascondino coi problemi reali degli italiani, e cerca di difenderlo, anche se non si fida più neanche del senatur.
Ormai ha la sindrome dell’accerchiamento: Fini almeno contesta a viso aperto, ma Tremonti e Bossi tramano dietro le spalle, mentre le correnti nel Pdl si moltiplicano.
Berlusconi è “andato”, anzi è in partenza: dal 25 al 30 giugno sarà in Canada per il G8, poi una breve visita in Brasile e un salto a Panama.
La cosa originale è che non potrà rientrare in Italia prima del 4 luglio, in quanto ha ottenuto il rinvio per legittimo impedimento dell’udienza preliminare Mediatrade, proprio sostenendo che non sarebbe rientrato in Italia prima di quella data per impegni istituzionali.
Vorrebbe fare un salto nella sua villa di Antigua, vicino a Panama, ma se ci va potrebbero contestargli che non era un impegno isitituzionale e sarebbero altre polemiche con i giudici.
Mentre anche Frattini si smarca dalla Lega (“La padania e uno slogan che la Lega ha inventato, efficace agli occhi della loro gente, ma utilizzarlo non deve portare, come in una infelice battuta del viceministro Castelli, a tentazioni secessioniste), i finiani su FareFuturo se la ridono.
“I leghisti urlano per non far sentire la verità , fanno fumo per nascondere l’assenza dell’arrosto” e aggiungono: “La padania di cui parla l’art 1 dello Statuto della Lega, come repubblica federale indipendente e sovrana non esiste”. Continua »
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Giugno 22nd, 2010 Riccardo Fucile
CHE LA PADANIA NON ESISTA LO CONFERMA ANCHE LA SOCIETA’ GEOGRAFICA ITALIANA: QUINDICI NORD DIVERSI SENZA UN CONFINE CHIARO, DOMINA IL LOCALISMO…BASTA UN PO’ DI PIOGGIA A PONTIDA E LE TRUPPE SECESSIONISTE STANNO A CASA O APRONO GLI OMBRELLI: I RIVOLUZIONARI DELLA DOMENICA SONO PIU’ ABITUATI AGLI OMBRELLONI DA SPIAGGIA E AD ENTRARE NELLE FONDAZIONI BANCARIE
Fini parla al convegno “Patriottismo repubblicano e Unità d’Italia” e coglie l’occasione per togliersi apparentemente qualche sassolino dalla scarpa: “La Padania? Non esiste, non è mai esistita, è solo un’invenzione propagandistica-lessicale, le differenze sono enormi, anche per quanto riguarda il dialetto. Non è in discussione l’unità del Paese, ma rischia di affievolirsi la coesione nazionale. Non si può continuare a leggere queste sortite goliardiche come fini a se stesse, occorre contrastarle in modo netto”. Il presidente della Camera cita il filosofo francese Ernest Renan: “la nazione è un plebiscito che si rinnova ogni giorno” e conclude: “L’italianità non può diventare una semplice operazione museale”.
Quanto al federalismo dice che ” il titolo V va riscritto in modo da stabilire con chiarezza di chi sono le competenze, tra Stato e Regione, ed eliminare quelle condivise”.
Conclude sostenendo che “il bipolarismo è fallito perchè non è stato in grado di fare le riforme e la gente non ci crede più”.
Fini da tempo detta i temi di discussioni politica e di fatto ha posto il freno allo strapotere leghista al governo, non solo alle leggi ad personam care al premier.
I suoi interventi sono sempre studiati a tavolino e incidono in maniera chirurgica nella maggioranza.
In fondo fa quello che avrebbe dovuto fare il Pdl per contenere la Lega e che Berlusconi non ha mai fatto per salvarsi da due processi, prossimi pure alla prescrizione.
Che la Padania non esista e non sia mai esistita, lo dice anche una fonte scientifica insospettabile, la Società geografica italiana che, nel suo ultimo rapporto, ha bocciato l’esistenza di una identità padana.
Secondo i ricercatori “di Nord ne abbiamo contati una quindicina: aree, territori, sistemi quanto mai diversi tra loro, figurarsi parlare di Stato padano, non potrebbe mai esistere. Il Nord è solo un insieme di sottosistemi, ma la Padania come spazio culturale, economico, etnico non esiste proprio.
Nel Paese dei 1000 campanili e delle 100 città , domina semmai il localismo che provoca spesso guasti.
La Baviera e la Catalogna sono grandi regioni con una pluralità di sistemi e di funzioni, il Nord dell’Italia invece ha una innata pluralità , non una unica identità , diviso com’è in sottosistemi”.
Ma Fini ha affondato il colpo proprio nel momento in cui la Lega è in palese difficoltà : in periferia invoca il federalismo fiscale e a Roma soffoca le Regioni e i Comuni con la manovra più centralista mai adottata da un governo di centrodestra, suscitando la rivolta della base sul territorio. Continua »
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Giugno 22nd, 2010 Riccardo Fucile
A GENOVA IL TITOLARE DI UN NOTO LOCALE DEL CENTRO PREFERISCE INCENTIVARE GLI STRANIERI A CHIAMARE….”IL RAZZISMO L’HO PROVATO SULLA MIA PELLE 40 ANNI FA: POLIZIOTTO E MERIDIONALE, PER MOLTI ERA UNA CONDANNA AL DISPREZZO” …IN 48 ORE APPARTAMENTO AFFITTATO, NONOSTANTE LA “PADANIA”
Il cartello è stato appeso solo per qualche giorno in un portone della centralissima Piazza della Vittoria, a Genova: “Affittasi appartamento: solo extracomunitari”, con relativo numero di telefono.
Chi cercava un inquilino non italiano è il titolare di un noto bar genovese, prediletto per gli aperitivi dagli impiegati degli uffici della zona.
Il signor Franco si è trovato al centro di un attacco da parte degli esponenti locali della Lega e del quotidiano “la padania” che gli hanno dato del razzista. Intervistato dal “Secolo XIX”, si è fatto due risate per tutta questa polemica: “Nessuna intenzione di discriminare, ho un appartamento da affittare e in passato ho avuto brutte esperienze, sempre e solo con italiani. Mi son detto: vediamo di cambiare genere”.
Sperando quindi di non trovare sempre italiani che non pagavano e che doveva poi così sfrattare.
Quanto all’accusa di razzista, il signor Franco replica divertito: “Dare del razzista a me, è davvero una roba fuori di testa. Il razzismo io l’ho provato sulla mia pelle, quarant’anni fa, quando sono arrivato in questa città . Poliziotto e meridionale (vengo dal Molise), a Genova negli anni ’70 praticamente era una condanna al disprezzo da parte di tanta gente. A volte preferivo dire che facevo il pastore sui monti per evitare gli sguardi obliqui”. Continua »
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