Giugno 20th, 2010 Riccardo Fucile
DA ANNI PASCOLA IL SUO GREGGE SUI TERRENI DEL PREMIER E NE HA ACQUISTATO I DIRITTI PER USUCAPIONE..HA COSTRETTO LA SOCIETA’ “EDILIZIA ALTA ITALIA”, CHE FA CAPO AL PRESIDENTE, A SVALUTARE I PROPRI TERRENI DI 13,3 MILIONI DI EURO E A BLOCCARE I SUOI PROGETTI EDILIZI
Ci sono tanti uomini politici in Italia che da anni cercano di battere Silvio Berlusconi nell’agone finanziario o in quello politico.
Sembra quasi paradossale che l’unico che da trenta anni riesca regolarmente a tenerlo in scacco sia tale Paolo Murgia, un agguerrito pastore sardo che impedisce a una società del Gruppo Fininvest, la Edilizia Alta Italia, di realizzare uno dei progetti immobiliari più ambiziosi della Sardegna, un villaggio turistico denominato “Costa Turchese”.
Appena i dirigenti del premier riescono a ottenere le prime concessioni edilizie per partire con i lavori, spunta sempre il Murgia, da trent’anni, a bloccare tutto con un ricorso al tribunale di Tempio Pausania che gli dà sempre ragione.
Quelle terre sono di proprietà di Berlusconi, ma Murgia ci fa pascolare le pecore da molti anni e, secondo la legge sull’usucapione, ne sarebbe divenuto proprietario.
I legali del Cavaliere le hanno tentate tutte, compreso un risarcimento per abbandonare le terre, ma il Murgia chiedeva sempre il triplo e l’accordo non si faceva mai.
Dopo che Renato Soru ha bloccato tutte le licenze edilizie per costuire vicino alla costa, i manager del premier hanno mollato la presa, ma Murgia, zitto zitto, ha moltiplicato le pecore e le ha fatte pascolare su un’altra porzione di terreno del premier.
Così, un anno fa, Murgia ha presentato un’altra citazione, rivendicando una nuova porzione di terreno. Continua »
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Giugno 20th, 2010 Riccardo Fucile
LE CRITICHE DI “FREEDOM HOUSE”, ISTITUTO DI RICERCA USA, FONDATO DA ROSSEVELT NEL 1941, CHE SI OCCUPA DELLA PROMOZIONE DELLA DEMOCRAZIA LIBERALE NEL MONDO…I SUOI RAPPORTI SULLA LIBERTA’ NEI VARI PAESI SONO CONSIDERATI IMPORTANTI IN TUTTO IL MONDO….E’ VICINO AL CONGRESSO USA
Nella valutazione del decreto legge sulle intercettazioni, al centro delle polemiche nel nostro Paese, pesano spesso in Italia le posizioni politiche. Difficile talvolta discernere tra le critiche preconcette, se pur legittime, e quelle che invece emergono dal’esame delle singole norme.
In tal senso riteniamo opportuno dare spazio alle considerazioni di un organismo “super partes” di carattere internazionale.
Parliamo di “Freedom House”, un istituto di ricerca statunitense, finanziato con fondi governativi e con sede a Washington.
Si occupa attivamente della promozione della democrazia liberale nel mondo.
I suoi rapporti sulla libertà nei vari Paesi sono tenuti in grande considerazione e citati spesso dai media di tutto il mondo.
Fondato nel 1941 per riaffermare i valori della democrazia e della libertà di fronte alla minaccia nazista (tra i fondatori anche Eleonor Roosevelt, moglie del presidente), Freedom House ha uffici sparsi in tutto il mondo.
Karin Deutsch Karkekar è la responsabile per le inchieste sulla libertà di stampa nel mondo e ha rilasciato una interessante intervista al quotidiano genovese “Secolo XIX” , in cui conferma che il disegno di legge presentato dal governo italiano è da tempo sotto stretta osservazione.
“Siamo totalmente d’accordo con l’Osce che ha dichiarato la sua contrarietà . E’ inaccettabile impedire ai media di fornire informazioni ai cittadini su inchieste in corso, suscettibili di sfociare in provvedimenti giudiziari. Significa impedire ai giornalisti di svolgere il proprio lavoro, minacciando multe spropositate”. Continua »
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