Giugno 10th, 2010 Riccardo Fucile
“MI HA DELUSO: SI PRESENTA IN EUROPA COME SE IL CAPO FOSSE LUI, VUOL FARMI CADERE, MA NON FINIRA’ COSI'”….IL PREMIER NON SI FIDA PIU’ DI NESSUNO, FINI INCONTRA TREMONTI E POI ATTACCA IL FEDERALISMO SENZA COSTI CERTI, NAPOLITANO VALUTA… SIAMO SICURI CHE ALLA CAMERA IL DECRETO PASSERA’ COSI’?
Tanto per cambiare, questa mattina, poche ore fa, il Governo è finito sotto alla Camera su due emendamenti presentati dal Pd, relativi alla governance della Sanità : assenti ben 75 deputati del Pdl e 11 della Lega, tra dormiglioni, latitanti e “missionari” permanenti.
Contemporaneamente al Senato va in onda la sceneggiata sull’ennesimo voto di fiducia relativo alle intercettazioni, tra bavagli, urla, espulsioni.
Ormai i lavori parlamentari appartengono alla epopea del Far West, tra agguati, prove di forza, imboscate, proclami, sfide: fa specie che chi conta in teoria su più pistoleri, alla fine finisca spesso impallinato dai disertori.
Il “dietro le quinte” spesso rivela profonde spaccature tra parenti serpenti e presunti amici pronti a colpire alle spalle.
Significativo lo sfogo del premier che ieri è sbottato con un esponente del Pdl, a proposito di Tremonti: “Ormai lo considero un nemico, al confronto Fini è un galantuomo: ha fatto una manovra regressiva, facendomi perdere la faccia davanti agli italiani. Si presenta in Europa come se il Capo fosse lui, mi ha deluso, non mi vuole dare ascolto. Vuol farmi cadere, ma non finirà così, qualcuno dovrà pagare”.
Per il premier, Tremonti vuole accelerare, dietro le quinte, la sua caduta per arrivare a un governo tecnico.
Stranamente questa volta la sua analisi collima con quanto Gianfranco Fini ha sostenuto un paio di sere fa a una cena di Farefuturo: “Lui crede che sia io a organizzare complotti alle sue spalle, ma si sbaglia di grosso, sono altri a farlo”. Fini ritiene che dietro Tremonti ci sia la Lega che ha cercato di far saltare il banco: “questa manovra è stata scritta da Tremonti, Bossi e Calderoli: Silvio l’ha solo subita”. Continua »
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Giugno 10th, 2010 Riccardo Fucile
SI PARLA DI “INFILTRAZIONI DELLA CRIMINALITA’ ORGANIZZATA NEGLI APPALTI PER LA RICOSTRUZIONE”: SOTTO ESAME I 185 EDIFICI PER 15.000 SFOLLATI COSTATI 803 MILIONI DI EURO….COI SUBAPPALTI DALLE INIZIALI 121 IMPRESE SI E’ PASSATI A 931….COSTATE 2.600 EURO A METRO QUADRO CONTRO UN VALORE DI MERCATO DI 1.100 EURO AL MQ….QUINDICI AZIENDE GIA’ SOTTO INCHIESTA
Il fascicolo aperto dalla Procura nazionale Antimafia ha per titolo “Infiltrazioni della criminalità organizzata negli appalti per la ricostruzione”: aperta qualche mese fa, inizialmente avrebbe dovuto riguardare l’infiltrazione di aziende mafiose nei lavori per il terremoto dell’Aquila, con circa 15 società già sotto inchiesta.
Con il passare del tempo è stata allargata ad altri nomi di imprenditori coinvolti già nell’inchiesta sui Grandi eventi, fino ad arrivare all’iscrizione nel registro degli indagati di Denis Verdini, coordinatore nazionale del Pdl, già indagato per corruzione a Firenze e Roma.
Al centro delle intercettazioni e delle carte, il Consorzio Federico II, con la toscana Btp, le ditte aquilane Barattelli, Vittorini e Marinelli.
Un consorzio nato il 15 maggio 2009, quaranta giorni post-terremoto, dopo una serie di visite degli imprenditori a Palazzo Chigi, al fine di accreditarsi per gli appalti.
Al Consorzio furono infatti affidati i lavori di costruzione della scuola media Carducci, il restauro della caserma Pasquali e diversi puntellamenti nella zona rossa della città .
Ma al di là dei rapporti tra Verdini e il costruttore Fusi, l’inchiesta della Procura verte in generale sulla ricostruzione e riguarda il progetto C.a.s.e., ovvero i Complessi Antisismici sostenibili ecocompatibili.
Parliamo del fiore all’occhiello del premier che avrebbe dovuto risolvere il problema della casa per i terremotati: in realtà nei185 edifici (4.500 alloggi) vivono solo 15.000 terremotati (altri 30.000 si sono trovati una sistemazione per conto proprio, mentre qualche migliaio è ancora negli alberghi della costa).
Queste C.a.s.e. sono state costruite, tra settembre 2009 e febbraio 2010, su piastre e isolatori sismici in 19 aree della periferia dell’Aquila: secondo i dati della Protezione civile sono costati esattamente 803 milioni e 857 mila euro, compresi oneri di urbanizzazione, verde, arredi e allestimenti.
In pratica, prezzo finito, il costo è stato di 2.600 euro a mq., quattro volte il prezzo finito delle casette di legno che poi sono state acquistate ad integrazione parziale.
In ogni caso sono state pagate due volte il prezzo medio di mercato di 1.100 euro al mq. Continua »
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Giugno 10th, 2010 Riccardo Fucile
PROPOSTA PDL-LEGA DI ABOLIRE SOLO QUELLE SOTTO I 200.000 ABITANTI: PER SALVARE BIELLA E VERBANIA SI INVENTANO UNA DEROGA PATETICA: IL 50% DI TERRITORIO CON CARATTERE MONTANO…ALLA FINE RIMANGONO VERCELLI, ISERNIA, FERMO E VIBO VALENTIA, MA SE NE PARLERA’ TRA DIVERSI ANNI
Dato che l’opinione pubblica pressa sull’abolizione delle Province, una misura che farebbe risparmiare almeno 4 dei 9 miliardi che ne costituiscono attualmente il costo, il Pdl, dopo aver promesso nel programma elettorale la loro chiusura e dopo aver inizialmente inserito nella Finanziaria la abolizione di 9 amministrazioni provinciali, salvo fare prontamente retromarcia, ha presentato, in Commissione Affari costituzionali della Camera, un emendamento alla Carta delle Autonomie che rappresenta davvero un bluff penoso.
Dato che la Lega non intende mollare le poltrone ben remunerate e Bossi deve pur sistemare le fameliche truppe della padagna del magna magna, il Pdl abbozza e rimedia la solita miserevole figura.
Alla fine il progetto di tagli che due settimane fa prevedeva le province sotto i 220.000 abitanti (in totale 9) si riduce ancora, attraverso una serie di paletti simili alle matrioske.
La trovata consiste nel fissare a 200.000 il minimo di abitanti per la sopravvivenza di una provincia, purchè non sia confinante con uno Stato estero, purchè non si trovi in una regione a statuto speciale e, ultima novità , purchè non abbia il 50% del territorio con caratteristiche montane (in tal caso gli abitanti possono scendere a 150.000).
In pratica rimangono solo Vercelli (180.111 abitanti), Isernia (88.895 abitanti), Fermo (176.488 abitanti) e Vibo Valentia (167.334 abitanti). Continua »
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