Giugno 11th, 2010 Riccardo Fucile
SI E’ AGGRAVATA LA POSIZIONE DELL’EX MINISTRO: NON ESISTE FATTURA DEI GROSSI LAVORI DI RISTRUTTURAZIONE…SALVO CHE ANCHE QUELLI NON SIANO STATI FATTI GRATUITAMENTE A SUA INSAPUTA: CHI HA BUTTATO GIU’ MURI E RADDOPPIATO I SERVIZI LO AVRA’ FATTO PER SFIZIO?
I risultati degli accertamenti compiuti dai Ros dei carabinieri e dalla GdF sui documenti sequestrati negli uffici dell’imprenditore Anemone creano nuovo imbarazzo all’ex ministro alle Attività produttive, Claudio Scajola.
E’ infatti emersa una nuova circostanza: anche i lavori di ristrutturazione dell’appartamento di via del Fagutale, a Roma, non sono mai stati pagati da nessuno.
Gli interventi a casa Scajola erano citati nella lista di Anemone, quel famoso elenco segreto che conteneva 350 indirizzi e nominativi, custoditi nel computer, in cui la ditta di Anemone aveva operato ristrutturazioni di immobili. Dalle indagine effettuate, è emerso che manca qualsiasi fattura o pezza giustificativa da cui si possa dedurre che i lavori a casa Scajola siano stati fatturati e retribuiti.
Oltre agli 80 assegni circolari da 12.500 euro l’uno, consegnati dall’ arch. Zampolini, per conto di Anemone, alle sorelle proprietarie, affiorano ora anche i lavori di ristrutturazione dell’appartamento che potrebbero anch’essi essere stati un cadeau.
Lavori peraltro complessi, in quanto sono stati raddoppiati i servizi igienici e abbattuto qualche muro per ampliare i locali. Continua »
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Giugno 11th, 2010 Riccardo Fucile
IN UN ISTITUTO DI CALENZANO VA IN ONDA LA “DESTRA DEI DIVIETI”: LA DIRIGENTE VIETA LA PROTESTA DELLE FAMIGLIE CHE CHIEDONO IL TEMPO PIENO PERCHE’ “DEQUALIFICA IL MINISTRO”….ANCHE I VOLANTINI, GLI STRISCIONI E I GREMBIULI VANNO RIMOSSI…MA LA DESTRA E’ LIBERTA’, NON CENSURA: VOGLIAMO UOMINI LIBERI, NON SERVI IN UNO STATO DI POLIZIA
Tempo di “circolari urgenti” nel mondo scolastico toscano.
Scrive la professoressa Eda Bruni, dirigente scolastica dell’istituto comprensivo di Calenzano (Firenze): “Si comunica a tutti i docenti e al personale di custodia che è categoricamente vietata (“categoricamente vietata” è sottolineato) qualunque esternazione tesa a dequalificare la figura del ministro della pubblica istruzione con volantinaggio, grembiulini appesi alla recinzione così come disegni, striscioni, nastri e quant’altro”.
Segue la raccomandazione a rimuovere le cose sopra descritte e precisa che, in caso “non venga eseguita la disposizione”, si ricorrerà a provvedimenti disciplinari.
Lunedì i bidelli rimuovono i grembili appesi ai cancelli dal Comitato dei genitori che chiede più posti di tempo pieno.
Nell’istituto infatti sono una cinquantina, spiegano le famiglie, i bambini esclusi.
“E’ un grosso problema per i genitori che lavorano” spiega Fabio Dragoni del comitato che ha organizzato la manifestazione: “La nostra è una protesta piccola, pacifica e colorata: ma diamo fastidio. Siccome i posti erano pochi rispetto alle richieste una parte della selezione è avvenuta col sorteggio. C’erano richieste per due classi di tempo pieno in più”.
Esa Bruni, la dirigente che ha firmato la discussa circolare a tutela del ministro, cerca di chiarire: “Per me tutti possono manifestare, io tutelo però i bambini. Il cancello è di competenza della scuola e faccio sempre levare pubblicità e annunci di ripetizioni. Non sto nè con, nè contro il ministro, ma non accetto che si dequalifichi l’immagine della scuola”.
Nella circolare però scrive che “è categoricamente vietata qualunque esternazione tesa a dequalificare la figura del ministro alla pubblica istruzione”.
Sul tempo pieno c’è una discussione in atto in tutto il Paese e qui si pensa a tutelare l’immagine del ministro, di fronte a una protesta pacifica e legittima, minacciando pure sanzioni disciplinari.
A quando l’invocazione all’intervento dei Nocs per liberare il cancello da uno striscione appeso o dei Ris di Parma per analizzare le impronte sui volantini?
La circolare è il frutto di un clima che va al di là della singola dirigente che ha pensato di fare il suo dovere, un clima dove è vietato il dissenso, dove chi critica è “al servizio del nemico”, dove chi rivendica un diritto “ne ha già fin troppi”, dove se lo si manifesta in cinque emerge già la necessità di contestare il reato di radunata sediziosa. Continua »
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