Giugno 28th, 2010 Riccardo Fucile
SECONDO L’EX CAPO DELLA BANCA POPOLARE DI LODI, DOVEVANO SERVIRE AD AMMORBIDIRE LA POSIZIONE DELLA LEGA CONTRO IL MANDATO A VITA DEL GOVERNATORE FAZIO….100.000 EURO SAREBBERO STATI DESTINATI A CALDEROLI PER LA SUA CAMPAGNA ELETTORALE…GIA’ NEL 2001 FIORANI CHIESE LA SOSTITUZIONE DI UN CANDIDATO NEL COLLEGIO DI LODI
La nomina del sottosegretario Aldo Brancher a un dicastero senza portafoglio non meglio precisato, ha sollevato un legittimo mare di polemiche: dopo essere stato scaricato con grande imbarazzo anche dalla Lega, il neoministro ha dovuto rinunciare al legittimo impedimento e dovrà quindi presentarsi alle prossime udienze del processo che lo vede imputato per concorso in appropriazione indebita e ricettazione e che nasce da uno stralcio della vicenda Antonveneta.
Brancher, già ai tempi di Mani Pulite, era stato condannato in primo grado e in appello per falso in bilancio e finanziamento illecito ai partiti e assolto poi in Cassazione solo grazie alla prescrizione per il secondo reato e alla depenalizzazione del primo.
Ma vediamo meglio cosa riguarda questo nuovo processo per evitare il quale, secondo l’opinione di molti osservatori, il premier ha nominato ministro il suo fidato collaboratore.
I testi dell’accusa sono diversi e tra essi spicca Gianpiero Fiorani, ex numero uno della banca Popolare di Lodi: nel 2006 sono state le loro dichiarazioni a inchiodare Brancher.
Fiorani ha fatto mettere a verbale: “Nel 2004 ho erogato a Brancher 100.000 euro che gli ho consegnato in ufficio a Lodi per ringraziarlo dell’attività svolta in Parlamento a favore di Antonio Fazio. Altri 100.000 euro glieli ho consegnati a Roma, nel suo ufficio di Montecitorio”.
Ma non finì qua.
Continua Fiorani: “A Lodi gli ho portato ancora 200.000 euro: ho consegnato la busta a Brancher, la doveva dividere con Calderoli (che era presente nella sala del Consiglio), perchè anche il ministro aveva bisogno di soldi per la sua attività politica “.
A Fiorani serviva l’aiuto dei due per attenuare le posizioni della Lega contro il mandato a vita del governatore Antonio Fazio.
Racconta a verbale Fioroni: “Quando ci fu la discussione sul ddl Risparmio, Brancher fu una delle persone che contattai per primo e che si dimostrò disponibile a sostenere il “partito di Fazio”. Continua »
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Giugno 28th, 2010 Riccardo Fucile
LA PRESIDENTE FINIANA DELLA COMMISSIONE GIUSTIZIA PUNITA PER AVER CERCATO DI PORRE UN FRENO ALLA LEGGE SULLE INTERCETTAZIONI…. CHIUSA LA RUBRICA IN DIFESA DELLE DONNE VITTIME DI VIOLENZA….IL VATE SIGNORINI: “ERA POCO ADATTA A UNA SETTIMANALE DI INTRATTENIMENTO”… MEGLIO LE ASPIRANTI VELINE IN TUBINO NERO?
Partiamo dalla notizia: Giulia Bongiorno, presidente della Commissione Giustizia della Camera ed esponente di punta dei finiani contro la legge sulle intercettazioni, non avrà più la sua rubrica che sul settimanale “Chi” teneva da tre anni con Michelle Hunziker, cofondatrice dell’associazione “Doppia difesa”.
L’appuntamento fisso dedicato al problema delle violenze e degli abusi sulle donne è stato cancellato nello stesso giorno in cui la Bongiorno aveva prolungato il calendario delle audizioni a Montecitorio, suscitando l’ira dei falchi del Pdl.
In una intervista al “il Giornale” Alfonso Signorini, direttore di “Chi”, respinge ogni accusa di “rappresaglia” e si lancia un una profonda disamina sociologica dei suoi lettori.
In pratica , sostiene, il suo settimanale è di intrattenimento e svago, parla di spettacolo, flirt, scandaletti, è ricco di tette al vento: una lettrice resta seccata della presenza di una pagina dove si parla di stupri e si rovina la sana lettura. Forte di un non meglio noto sondaggio in tal senso della casa editrice Mondadori, peraltro a uso e consumo interno, meglio quindi alleggerire il settimanale di una rubrica “pesante” e concedere due pagine in più a qualche chiappa abbronzata.
D’altronde, sostiene Signorini, la Bongiorno e la Huzinker erano al corrente della decisione.
Ma la “doppia difesa” di Signorini pare fare acqua da tutte le parti.
Smentito dalla meno politica delle due cofondatrici, la bionda Michelle, che ha dichiarato di aver appreso della soppressione della rubrica solo aprendo l’ultimo numero della rivista e non trovandola più.
Non solo: Michelle e Giulia hanno fatto numerosi tentativi per conoscerne i motivi e, solo dopo varie insistenze, è stato detto loro che non si tratta di “una scelta del direttore”, ma di una “scelta editoriale”, ovvero della Mondadori. L’opposto di quanto ha sostenuto Alfonso Signorini che ha rivendicato come sua l’iniziativa. Continua »
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Giugno 28th, 2010 Riccardo Fucile
SIAMO GLI UNICI IN EUROPA A NON AVERE UN VERO PARTITO SOCIALISTA, UNO LIBERALE E UNO DEMOCRISTIANO: DA NOI SOLO PARTITI LEADERISTICI O PERSONALI…CANCELLATE IDENTITA’ POLITICHE E CULTURALI, SI E’ PERSA UNA VISIONE GLOBALE…SI PREFERISCE LIVELLARE IN BASSO, MAI IN ALTO…CONTANO SOLO L’IMMEDIATO CONSENSO E SI CORRE DIETRO AI SONDAGGI
Vestite per qualche minuto i panni del “viaggiatore” in terra sconosciuta, del “turista per caso”, alla ricerca di usi e costumi di una terra poco nota.
Anche di un semplice visitatore proveniente da un altro Paese europeo, costretto a leggere i nostri giornali per qualche settimana, durante le sue vacanza nelle nostre belle località turistiche.
Il quadro generale del nostro Paese che percepirebbe è formato da scandali quotidiani che coinvolgono i massimi vertici della politica, liti continue all’interno della medesima coalizione, sia di governo che di opposizione, interessi privati e leggi personali, conflitto costante tra poteri dello Stato e istituzioni.
Scendendo nella cronaca, avrebbe la sensazione di un Paese dove la tutela ambientale non è mai all’ordine del giorno, le infrastrutture latitano da anni, i trasporti pubblici boccheggiano e i grandi evasori se la spassano.
In compenso abbondiamo di girotondi e marce della sinistra, di messaggi video a misteriose riunioni senza pubblico dei Promotori della libertà , di amarcord medioevali stile Pontida.
Roba da stropicciarsi gli occhi e piegare la pancia dal ridere, per uno che non è abituato.
Un Paese senza più identità unitaria, dove si allarga ogni giorno di più la forbice tra una minoranza sempre più ricca e una maggioranza sempre più povera. Continua »
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