Giugno 4th, 2010 Riccardo Fucile
SI POTRA’ INTERCETTARE PER PIU’ DI 75 GIORNI, I PROCESSI IN CORSO SONO SALVI, NIENTE PIU’ RETROATTIVITA’….ACCANTONATO IL PROGETTO DI AMPLIARE I LIMITI DEL SEGRETO DI STATO, SI POTRANNO USARE LE CIMICI LADDOVE NECESSARIO…IL BRACCIO DI FERRO HA VISTO LA VITTORIA DEI FINIANI
Al termine della discussione che stava portando il Pdl sull’orlo del baratro, ovvero della spaccatura definitiva tra maggioranza e opposizione interna, sul tema delle intercettazioni, le truppe finiane portano a casa la vittoria.
L’80% delle richieste di modifica del decreto da loro avanzate sono state accolte: prima della presentazione al Senato, entro martedi saranno predisposti degli appositi emendamenti che di fatto cambieranno il testo fin qui annunciato.
Il termine di 75 giorni per le intercettazioni sarà ampiamente prorogabile, la norma transitoria non comporterà nè l’automatica ricusazione del pm, nè l’invalidamento degli atti compiuti fino a quel momento: in pratica viene meno la retroattività che avrebbe favorito ad es. la cricca del G8.
Inoltre l’emendamendo che ampliava i limiti del segreto di Stato sui colloqui telefonici degli agenti segreti sarà accantonato.
Si potranno usare le cimici ovunque si possano acquisire elementi utili per l’indagine.
Dopo le insistenze dei finiani e del Quirinale si specificherà che il decreto non si applicherà ai processi in corso e si chiarirà che “tutti gli atti compiuti fino a quel momento sono validi”.
Vi sono poi altri due passi indietro sui processi in Tv e sull’allontanamento dei pm sospettati di una fuga di notizie.
Una delle parti del processo potrà negare l’autorizzazione alle riprese, na l’ultima parola spetterà al presidente della Corte.
Il pm denunciato lascerà il processo solo se a deciderlo sarà il capo del’Ufficio, senza automatismi. Continua »
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Giugno 4th, 2010 Riccardo Fucile
CHE IL SASSOFONISTA PREDILIGA “LA GATTA” ALL’INNO NAZIONALE E’ AFFAR SUO… IL PROBLEMA DEGLI ITALIANI E’ CHE QUALCUNO ABBIA FATTO ENTRARE AL GOVERNO UN PARTITO CHE ALL’ART 1 DELLO STATUTO DICHIARA DI “PERSEGUIRE L’INDIPENDENZA DELLA PADANIA SOVRANA”… IN PAESI SERI LA SECESSIONE SI PERSEGUIREBBE PER LEGGE, DA NOI CHI LA PROPUGNA LO FACCIAMO MINISTRO DEGLI INTERNI O DELLE RIFORME
Abbiamo letto che Napolitano era seccato per l’assenza dei ministri leghisti alla cerimonia di celebrazione della Festa della Repubblica.
Alla domanda di come mai fosse assente Maroni, Napolitano ha risposto seccamente: “chiedetelo a lui”.
In seguito, di fronte all’incalzare delle accuse di aver disertato la Festa per una piccola cerimonia a Varese, con sottofondo musicale de “la gatta” di Gino Paoli, Maroni ha precisato: “sono sorpreso della sorpresa del Capo dello Stato, sono dieci anni che festeggio a Varese, è stato sollevato un polverone per riempire le pagine dei giornali”.
Peccato che fossero assenti tutti i leghisti di primo piano: il fatto che il massimo rappresentante fosse il sottosegretario ligure Belsito la dice lunga.
Quello che ci stupisce è che, da sinistra a destra, si siano avanzate critiche per questa defezione.
Se il sassofonista predilige la musica di Gino Paoli all’inno nazionale è affar suo, il problema è un altro: come sia possibile che un esponente di un partito del genere stia al governo.
Troppo comodo sollevare ogni tanto la questione leghista come fatto folkloristico e in relazione a manifestazioni estemporanee.
Se un movimento come la Lega è al governo di un Paese civile, le responsabilità vanno ricercate nella politica del Pdl in primis e anche nel complice corteggiamento della sinistra in secondo luogo.
Ieri due parlamentari europei della Lega hanno dichiarato: “il 2 giugno, come molti milanesi, io lavoro” (Matteo Salvini, senza precisare quale lavoro abbia mai fatto in vita sua) e “quando raggiungeremo il nostro obiettivo, cioè l’indipendenza della Padania, allora sì che avremo la nostra festa” (Mario Borghezio).
Eccessi verbali di Borghezio?
Affatto, basta leggere l’art 1 dello Statuto della Lega: “il movimento politico Lega Nord per l’indipendenza della Padania ha per finalità il conseguimento dell’indipendenza della Padania e il suo riconoscimento internazionale quale repubblica federale indipendente e sovrana”.
In pratica si precisa che il fine è una secessione dalla repubblica italiana, quindi è normale che usino il tricolore per pulirsi il culo (Bossi) o che non gliene freghi nulla di celebrare la festa della Repubblica. Continua »
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