UNA GIOVANE TESTIMONIANZA DALL’AQUILA
Giugno 13th, 2010 Riccardo FucileLA GIORNATA DI UNO STUDENTE UNIVERSITARIO TRA RABBIA, RICORDI E I TURISTI DELLA DOMENICA
Francavilla al mare(CH): esco dal tugurio chiamato stanza N°10 (2 metri per 3); esortato anche oggi da una luce solare tagliente, a tratti abbacinante.
Mi chiamo Matteo e sono uno “sfollato governativo” per dirlo alla Camarca.
Premetto, non voglio fare discorsi filo rivoluzionari o sovversivi.
Scendo frettolosamente le scale (per illudermi di aver qualcosa da fare) evito l’impatto con le donne delle pulizie (già a pieno ritmo) che in maniera colorito-teatrale, degne della miglior Nicoletta Braschi, mi si rivolgono:«Ben Alzato», io indifferente cerco a stento di ricambiare: ho altro per la testa!!
La mia città . La mia casa. La mia gente.
Insomma: la mia vita.
Un coacervo di sensazioni naviga nella mia testa, ramingo di me stesso, girovago tra l’hotel in cerca di qualcosa o qualcuno, ah quasi dimenticavo!
All’improvviso mi balena il ricordo di dover partire, oggi stesso, per la città presidiata di cui ricordo vagamente il nome (data l’assenza prolungata):L’Aquila!
Occupata da baldanzosi e riottosi “uomini” pronti a tutto pur di poter mostrare la loro perenne estraneità su qualsiasi domanda.(scusi posso rientrare a casa per prendere qualche vestito?..Aspetti chieda ad un’altra pattuglia….bhà ..!?)
Obiettivo giornaliero: recuperare indumenti da poter indossare in giornate anonime (la mia massima ambizione oggi).
Ore 9.30: varco il casello autostradale, cresce l’ansia per le immagini tetre che dovrò per forza di cose rivedere, flashback chilometrici.
Ore 10.30:entro in città per una delle poche vie percorribili (viale della Croce Rossa), all’improvviso come un’apparizione si materializzano decine e decine di macchine; targhe Bo,Mi,Br,Ba,Na e chi più ne ha, più ne metta.
Cosa succede? Che vorrano mai qui? All’interno, persone sbalordite, attonite, spiattellatte adosso ai finestrini.
Alcuni(molti in realtà ) con figli al seguito,quasi come fosse una gita della domenica (andiamo ragazzi, oggi si parte, vi farò vedere la città che è su tutte le prime pagine).
Le loro vetture con un andatura ondeggiante, sembrano cercare non si sa cosa.
Dovevo essere a Pettino alle 10.40 (lo strafamoso quartiere sopra la faglia; eh si, la fortuna vuole che mio padre, vent’anni fa, comprò una casa proprio li), erano le 11 e la distanza non lasciava speranza.
Rassegnato dalla mattinata persa in coda al serpentone, scendo per fare benzina.
Da una panda vecchio stile, un uomo attempato mi si avvicina timoroso.
Il suo sguardo smarrito rifulge alla mia presenza e con un italiano stentato mi si rivolge: «E’ di qui,lei? Dove sono le case rotte? Le macerie? Si può andare in centro? Io vengo dalla Calabria».
E’ lui! Ne avevo sospettato, è il turista della disgrazia, uomo gretto, triviale, punibile dall’art 726 codice penale.
Spinto da una stupida curiosità , mai venuto sopra queste pietre e su queste strade prima del 6 Aprile 2010.
Basilica di Collemaggio, Fontana 99 Cannelle, Forte Spagnolo, 99 Chiese.
Storia e cultura che poco gli interessavano e che forse ignorava totalmente.
Interessato solo alla polvere delle macerie (specchio del suo animo probabilmente); non gli importa se sia di intralcio tra le vie di una città semidistrutta, desideroso di nutrire il suo egoismo di conquista assai curioso.
Parole su parole si intrecciavano tra loro, quasi come a millantare le sue radici nella zona, da lui però sino ad allora inesplorata.
Serbavo verso lui il disprezzo assoluto, ma mi comportai reprimendo quel sentimento che saliva in me. Continua »