Luglio 12th, 2010 Riccardo Fucile
LA “MAGGIORANZA STABILE” NON ESISTE PIU’, IL PDL PURE…. SONO RIUSCITI A SCONTENTARE TUTTI, NON ERA FACILE… I CASINI INTERNI NON SI TAPPULLANO CON QUELLO DELL’UDC…TROPPI INQUISITI E TROPPE CORRENTI FANNO MALE ALLA SALUTE
Sarà il caldo afoso che sta annichilendo gli italiani, sarà l’aspirazione insita nei cittadini di avere un governo trasparente e dalle porte aperte: certo che l’immagine del Colosseo è quello che più si attanaglia alla politica dei palazzi romani e padani di questi tempi.
Sarebbe interessante ogni tanto andarsi a rileggersi il famoso programma del centrodestra di due anni fa e guardare la situazione che stiamo vivendo. Siamo come la pubblicità della Rai: di tutto di più.
Ci sono ad esempio stati due avvenimenti importanti in questi due anni: il G8 è finito con i massimi vertici della Protezione civile e imprenditori inquisiti e arrestati, il terremoto dell’Aquila è terminato con altri inquisiti e le manganellate ai terremotati al posto della ricostruzione.
Cambiamo inquadratura: “maggioranza solida e coesa”, “ampio margine per governare”.
Siamo alla conta perenne, al voto di fiducia istituzionalizzato, a decine di volte in cui il governo è finito sotto.
Sono arrivati a fare la corte a Casini per 35 miseri voti, per poter tamponare la minaccia dei finiani (gli unici che hanno avuto il coraggio di porre questioni politiche), in un flusso continuo di spot promozionali, promesse mai mantenute, dichiarazioni senza capo nè coda.
Siamo arrivati a definire “riforma della scuola” dei tragici tagli al personale, “riforma della giustizia” le legge ad personam del premier, “riforma federalista” la patacca della sottrazione di soldi alle regioni e la garanzia di nuove tasse locali a breve, “linea dura sulla sicurezza” una politica volta a eliminare gli sbarchi a Lampedusa ( facendo fare il lavoro sporco a Gheddafi per 5 miliardi di dollari), violando le convenzioni internazionali che abbiamo pure firmato, salvo però far entrare in aereo dieci volte gli immigrati che abbiamo respinto in mare.
Il tutto condito con ministri costretti a dimettersi perchè qualche imprenditore gli ha comprato casa a sua insaputa, altri divenuti tali per usufruire del legittimo impedimento e dipartiti il 17° giorno, nonchè sottosegretari con piedaterre incorporato gratuito. Continua »
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Luglio 12th, 2010 Riccardo Fucile
L’ITALIA HA PAGATO 4 MILIARDI DI MULTE ALLE UE E HA RECUPERATO SOLO 320 MILIONI DA CHI HA SFORATO….PER DIFENDERE 70 PRODUTTORI CONDANNATI, LA LEGA HA CREATO UN BUCO DI 3,7 MILIARDI, PARI A UN ANNO DI TAGLI ALLE REGIONI… LA LEGA DELLE MARCHETTE NON HA PIU’ L’APPOGGIO NEANCHE DELLA CATEGORIA DEI PRODUTTORI
Le quote latte rappresentano un prelievo introdotto dal 1984 per ogni chilo di latte prodotto oltre i limiti.
Dato che i limiti erano noti e prevedevano compensazioni economiche, chi ha sforato tali quote ha commesso un reato comunitario coscientemente, nella convinzione che, come accade spesso in Italia, sarebbe bastata qualche manifestazione di protesta e l’appoggio di un partito politico per vedersi azzerare l’ammenda.
La disciplina tra l’altro è stata rinegoziata nel 2008 con miglioramenti per l’Italia, ovvero fu concesso ai nostri produttori un aumento del 5% della quota. Ora il governo, nonostante il parere contrario del ministro Galan, del Pdl, delle associazioni di categoria e dell’intero parlamento, a parte la Lega, ha pensato bene di far slittare ancora a fine anno il pagamento di quanto dovuto da circa 75 produttori condannati per aver fatto a suo tempo i furbi.
Bossi ha minacciato fulmini non per difendere gli onesti, ma 75 individui che hanno casuato allo Stato italiano una perdita economica enorme.
E ora l’Europa ha avvertito l’Italia: non sarà tollerato nessun rinvio dei pagamenti delle quote latte, pena l’avvio di una procedura di infrazione.
Il commissario Ue all’Agricoltura, Dacian Ciolos, definisce l’emendamento leghista alla finanziaria come “in netto contrasto con il diritto Ue e con i ripetuti impegni assunti dal governo, di imporre una rigorosa applicazione del regime delle quote latte in Italia”.
Il commissario Ue ricorda che “sospendere i pagamenti sarebbe non solo in contrasto con la decisione unanimemente assunta nel 2003, ma priverebbe anche gli agricoltori italiani dei vantaggi finanziari di quel piano, che prevede di poter pagare i prelievi senza interessi in 14 anni, anzichè l’intero debito in un’unica soluzione”.
In pratica la commissione sarebbe costretta ad avviare la procedura d’unfrazione con relativa mega multa.
Vediamo di chiarire due aspetti, premesso che lo Stato italiano nel corso degli anni ha fatto tutto quanto era possibile per ridurre queste giuste sanzioni.
La Lega, in questa battaglia a favore degli evasori condannati, non difende un bel nulla, certamente non gli interessi dei produttori di latte: non a caso tutte le associazioni e le confederazioni di categoria ritengono che chi ha fatto il furbo debba finalmente pagare.
La Lega difende semplicemente una settantina di evasori condannati. Continua »
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Luglio 12th, 2010 Riccardo Fucile
OGNI PARLAMENTARE DELLA LEGA E’ TENUTO A VERSARE UNA QUOTA FISSA DI QUANTO PERCEPISCE, MA NON TUTTI SONO UGUALI… MATTEO BRIGANDI’ IL PIU’ GENEROSO (103.040 EURO), IN FONDO ALLA CLASSIFICA ROBERTO CASTELLI (12.270), SPERONI (21.912) , ROSY MAURO E MARONI ( 29.040)
E’ spesso in Tv il “leghista galantuomo”: è con questo termine che Silvio Berlusconi ha definito Roberto Castelli, 64 anni, lecchese, ex ministro della Giustizia e attuale viceministro ai Trasporti.
E’ uno dei pochi che ha criticato giorni fa la Lega spiegando che “fa poco gioco di squadra”: in molti hanno visto nelle sue dichiarazioni (come in quelle di Speroni) un attacco soft al coordinatore delle segreterie, Roberto Calderoli. A Castelli, la Lega non ha riservato certo una poltrona pesante: Bossi l’ha piuttosto utilizzato per seguire l’Expo, il caso della Malpensa, il Po navigabile, problemi in cui non si può dire che si sia molto distinto.
Prima che Formigoni si ripresentasse, era circolato il suo nome anche per la Presidenza della Regione Lombardia, così come candidato sindaco a Bergamo.
Alla fine l’hanno presentato nella sua Lecco per ricompattare una maggioranza logorata dai dissidi interni, ma è pure uscito sconfitto dalla corsa al municipio.
Vittima di boicottaggi interni al centrodestra, si dice.
Ora un record comunque l’ha conquistato: quello del parlamentare della Lega che ha versato il contributo più basso al partito nel 2009, come risulta a bilancio.
E’ noto che tutti i parlamentari della Lega (e anche degli altri partiti, peraltro) sono tenuti a versare una quota di quanto percepiscono, in ragione del loro mandato, nelle casse di via Bellerio.
Ma non tutti sono puntuali, molti si fanno tirare per la giacchetta, qualcuno aspetta il sollecito, come nella migliori famiglie partitocratiche.
E alla fine, quando viene pubblicata la classifica, qualche sorpresa c’è sempre.
Il blocco dei leghisti col “braccino corto” che hanno versato anche meno della metà di altri, comprende infatti Roberto Castelli con appena 12.270 euro, Angela Maraventano (la ex pasionaria di Lampedusa) con 20.660 euro, l’europarlamentare Francesco Speroni con 21.912 euro, e poi la triade Marco Reguzzoni (nuovo capogruppo alla Camera) , Rosy Mauro (vicepresidente del Senato) e Roberto Maroni , tutti e tre con 29.040 euro.
Se pensate che personaggi meno noti hanno versato 64.200 euro (Nunziante Consiglio), 71.300 euro (Giovanna Negro), 79.040 euro (Piergiorgio Stiffoni) e 82.640 euro (Michelino Davico), qualche perplessità nasce. Continua »
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