Luglio 14th, 2010 Riccardo Fucile
STAMANE FINI AVEVA MESSO IN CALENDARIO PER MERCOLEDI IL VOTO SULLA MOZIONE DI SFIDUCIA AL SOTTOSEGRETARIO INQUISITO PER COLLUSIONI MAFIOSI, ACCUSATO DI AVER ANCHE TRAMATO CONTRO CALDORO….I FINIANI VINCONO LA BATTAGLIA INTERNA IN NOME DELLA LEGALITA’: I TAGLIATORI DI TESTE COSTRETTI A RIPORRE LA SCIMITARRA
La notizia è di agenzia e di pochi minuti fa: ci limitiamo a prendere atto positivamente della svolta che il governo pare deciso a imboccare, quello di aver indotto Nicola Cosentino, sottosegretario all’Economia, inquisito sia per collusioni mafiose che per altri reati emersi nel corso delle ultime indagine sull’associazione segreta che avrebbe costruito prove false contro il candidato del Pdl Caldoro alla presidenza della Regione Campania, a rassegnare a breve le dimissioni.
Pronto a lasciare, per non danneggiare l’immagine del governo e del suo leader, Silvio Berlusconi.
Questa le versione ufficiale.
Come avvenuto in precedenza, seppure con sfumature diverse, quando a finire sotto l’occhio del ciclone erano stati Claudio Scajola e Aldo Brancher. Insomma, pure per Nicola Cosentino, sottosegretario all’Economia, il futuro sembra segnato.
”Tranne soprese dell’ultima ora – premette un autorevole esponente del Pdl – alla luce della spaccatura in capigruppo tra Fini e Cicchitto, con il presidente della Camera che, nonostante la posizione contraria della maggioranza, fissa, regolamento alla mano, per mercoledi’ prossimo, al massimo giovedi’, la votazione sulla mozione di sfiducia presentata dall’opposizione, Cosentino non si fara’ rosolare in Aula e accettera’ di fare un passo indietro”.
La decisione sarebbe stata presa gia’ ieri sera – racconta un esponente di governo – e potrebbe concretizzarsi nelle prossime ore.
Se fino a ieri chi avesse votato contro Cosentino sarebbe stato espulso dal Pdl, oggi il sottosegretario non è più un uomo per cui valga la pena immolarsi o contarsi.
I tagliatori di teste e i cortigiani di palazzo hanno dovuto riporre le scimitarre per manifesta inferiorità nel maneggiare lo strumento.
Rimaneva il nobile rito del harakiri, ma ciò presupporrebbe dei valori ideali per cui sacrificare la propria vita e in giro tanti possessori non ne vediamo.
Più facile trovare acchiappapoltrone.
Gled aria nuova: un altro ha tolto il disturbo.
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Luglio 14th, 2010 Riccardo Fucile
FINI. “TUTTE LE MODIFICHE NECESSARIE VANNO FATTE, SENZA CONCORDARE NULLA CON NESSUNO E SU ESSE NON SI APRE NESSUNA TRATTATIVA: SE LE VOTANO BENE, MA SIA CHIARO CHE NON LE RITIREREMO MAI”… LA BONGIORNO RICEVE IL PLAUSO DELLA FEDERAZIONE DELLA STAMPA PER I CORRETTIVI ALLA LEGGE BAVAGLIO
Dicono che Berlusconi la odi: “se passano le sue modifiche questa legge sarà completamente svuotata e non servirà più a nulla”.
Probabilmente avesse avuto come consigliere giuridico giuridico lei, invece che Ghedini, non sarebbe incorso un una serie di scivoloni con le tante leggi ad personam presentate e ritirate in questi mesi, in un guazzabuglio di passi avanti e retromarcie.
Parliamo ovviamente del panzer Giulia Bongiorno che ha avuto disposizione da Fini di studiare il tema intercettazioni “garantendo legalità , pienezza delle indagini della magistratura e libertà di stampa”.
Come prima cosa, la Bongiorno ha incalzato per giorni Costa (Pdl), incaricato di presentare gli emendamenti ufficiali del Pdl al testo uscito dal Senato ed è riuscita a far passare l’aumento dei termini di proroga da 72 ore a 15 giorni, la riduzione di un terzo delle multe agli editori e l’estensione della possibilità di intercettare i reati satellite.
Non contenta si è portata a casa il testo, lo ha studiato tutta la notte e il mattino era già da Fini per illustrargli pregi e limiti, spiegandogli che sono “indispensabili” almeno sei modifiche.
Fini non ha avuto dubbi: “vai avanti fino in fondo, se le modifiche necessarie sono dieci, falle tutte: non dobbiamo concordare nulla con nessuno, Sui nostri emendamenti non si apre alcuna trattative: se lo vogliono votare bene, altrimenti nessun problema, ma sia chiaro che noi non le ritireremo mai”. Continua »
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Luglio 14th, 2010 Riccardo Fucile
FINI STAVOLTA VA FINO IN FONDO: “SE SILVIO VUOLE ROMPERE DIFENDENDO CHI NELLA POLITICA CERCA SOLO L’ARRICCHIMENTO PERSONALE FACCIA PURE. IO SARO’ IL PRIMO A GODERNE”… “E NON MI ACCONTENTO DELLE DIMISSIONI DI COSENTINO, VOGLIO L’AZZERAMENTO DEI VERTICI DEL PARTITO”…. IL 61,6% DEGLI ELETTORI DEL PDL E’ CON FINI E VUOLE LE DIMISSIONI DI VERDINI
Questa volta Fini è deciso: la sua battaglia per la legalità , fuori e dentro il Pdl, la condurrà fino in fondo.
E’ quanto emerso ieri dalla riunione dei fedelissimi del presidente della Camera, convinto di aver messo Berlusconi alle corde.
Fini lancia la sfida: “Berlusconi si assuma la responsabilità di andare davanti al Paese a dire che vuole proteggere queste persone”.
Nessun passo indietro quindi, attacco a tutto campo, sia sulle dimissioni di Cosentino e Verdini che sulla legge bavaglio delle intercettazioni.
Il clima nel Pdl non era mai arrivato a tale tensione, ma Fini è forte di un sondaggio di Crespi che inchioda al muro i berlusconiani: il 61,6% degli elettori del Pdl sta con Fini e vuole le dimissioni di Verdini, solo il 30,2% sta con Silvio e preferirebbe che il coordinatore restasse al suo posto.
Ma ci sono altri segnali favorevoli a Fini: ieri anche la Carfagna ha chiesto le dimissioni di Cosentino e la corrente di Frattini e della Gelmini non ha speso una parola per difendere Verdini che nel Pdl ha molti nemici.
Tutti aspettano l’azzeramento del triumvirato per prendere quel posto che conta, in caso di coordinatore unico.
Fini è riuscito a portare lo scontro con il premier sul terreno da lui scelto, quello della legalità , tema tipicamente di destra, Silvio ha dimostrato di avere truppe troppo compromesse e di non avere la mentalità politica per uscire dall’angolo.
Non si può vivere solo di slogan, di nemici immaginari, di richiami a concetti frustri per tutta la vita.
Come si fa a chiamare gli altri “politicanti”, quando lui per primo è da 20 anni sulla scena politica?
Come si fa ad ergersi a garantista quando si hanno troppi scheletri nell’armadio?
Il premier, invece di mostrare autonomia e capacità di volare alto, si è sempre più appiattito sulla Lega, col risultato di trovarsi isolato persino tra i suoi fedelissimi (a parole), prigioniero dell’asse Tremonti-Bossi e in balia di oltre dieci correnti interne.
Fini ha posto problemi politici reali e lui continua a dire che sono questione di carattere, incapace di “fare politica” vera, di operare scelte profonde e radicali, di guardare oltre le sue vicende processuali, le uniche che gli stanno a cuore.
Non si può continuare a governare senza un progetto, una visione globale, una speranza da indicare al paese.
Che filosofia è quella di sostenere che “tutto va bene”, quando gli italiani riscontrano ogni giorno che così non è? Continua »
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Luglio 14th, 2010 Riccardo Fucile
IL VOTO DI FIDUCIA ALLA CAMERA E’ DOPPIO: UNO PUO’ VOTARE LA FIDUCIA AL GOVERNO E POI VOTARE CONTRO LA LEGGE….IL GOVERNO SPERA DI AVERE L’OK DA NAPOLITANO CON PICCOLE MODIFICHE, MA LA BONGIORNO DEPOSITA EMENDAMENTI PESANTI CHE FANNO ANDARE IN BESTIA I BERLUSCONES
La morale finale è questa: tre sole modifiche proposte dal governo, almeno cinque e piuttosto pesanti quelle presentate dalla Commissione Giustizia della Camera, presieduta da Giulia Bongiorno.
E la sorte del disegno di legge diventa molto incerta, a causa di due diverse correzioni del testo uscito dal Senato, uno della Commissione, un’altro del governo su cui verrebbe posto il voto di fiducia.
Ma a differenza del Senato, il regolamento della Camera prevede una doppia votazione: la prima sulla fiducia dell’esecutivo, la seconda sul merito del provvedimento.
Con il rischio per il governo di trovarsi di fronte a un sì alla fiducia e a una clamorosa bocciatura del disegno di legge.
I finiani potrebbero infatti dire di aver votato la fiducia al governo ma di aver difeso la posizione della Commissione.
La proposta del governo è di apportare piccoli ritocchi: dopo i primi 75 giorni, proroghe di 15 giorni in 15 giorni, anzichè di 72 ore, una riduzione delle multe agli editori che pubblichino verbali vietati e infine una piccola concessione per l’uso delle cimici solo “di fronte a precise esigenze investigative”.
Per alcuni uomini vicini al premier, tali correttivi potrebbero soddisfare Napolitano ( pia illusione).
Le proposte elaborate dalla Commissione Giustizia e in particolare dalla presidente finiana Giulia Bongiorno, inciderebbero in modo sostanziale sul disegno di legge.
Il carro armato Bongiorno vuole almeno cinque modifiche pesanti.
Le intercettazioni dovranno essere autorizzate per almeno 90 giorni, con proroghe rinnovate ogni 15 giorni, ma “senza limiti di tempo”.
Deve essere ampliato l’elenco dei reati per i quali sono ammesse, compresi quelli considerati “spia”: estorsione, traffico di clandestini, smaltimento dei rifiuti tossici.
Deve essere ammesso l’uso delle cimici nei luoghi “di pertinenza delle indagini”, senza limitazioni. Continua »
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