Luglio 3rd, 2010 Riccardo Fucile
PER L’APERTURA DI “CAFFEINA FESTIVAL” A VITERBO, BATTE FORTE IN PIAZZA IL RICORDO DI FALCONE E BORSELLINO, DUE UOMINI “GIUSTI” CHE HANNO DECISO DI “VIVERE E MORIRE DA UOMINI”… EMERGE L’ITALIA CHE HA SETE DI VALORI COMUNI, INTORNO A IDEE CHE NON SIANO “CONTRO”, MA “PER” QUALCOSA
Pubblichiamo il commento di Filippo Rossi, direttore del webmagazine, di area finiana, “FareFuturo” sull’intervento di Roberto Saviano alla prima giornata inaugurale del Festival “Caffeina Cultura” che si tiene a Viterbo fino al 17 luglio.
C’era l’Italia, ieri sera, su quella piazza. A sentire Roberto Saviano, nel cuore di Viterbo per l’apertura di Caffeina, c’era davvero tutta l’Italia. L’Italia vera, quella che non conosce barricate, quella che non vive di etichette, di ideologie, di “scelte di campo”. Un’Italia che, a vedertela lì di fronte, come fosse un unico corpo di migliaia di persone, non potevi — neanche volendo — “identificare”. Chi è di destra? Chi è di sinistra? Inutile provare a rispondere: c’era, sul serio, solo l’Italia.
C’era quell’Italia che ha sete di valori comuni, che ha voglia di abbracciarsi attorno a idee che non siano “contro” ma “per”, che vuole crescere su fondamenta che non siano di divisione ma di condivisione. C’era quell’Italia che ha fame di luce sulle troppe ombre che ancora la inquinano, che ha fame di trasparenza, di onestà , di responsabilità .
Quell’Italia che, per questo, non può che commuoversi mentre scorrono le immagini e le parole di Giovanni Falcone e di Borsellino, di quei due “giusti” (non per forza “eroi”, come ci tiene a sottolineare Saviano) che, da persone normali, con le loro fragilità e i loro dubbi, i loro slanci e le loro debolezze, hanno deciso di “vivere e morire da uomini”. Quell’Italia che non può non applaudire, quando l’autore di Gomorra risponde a chi — con fini più o meno limpidi — gli dà del “professionista dell’antimafia” (la stessa accusa che troppe volte è suonata come una condanna a morte): «Meglio professionista dell’antimafia, che dilettante dell’antimafia». E come non dargli ragione. Continua »
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Luglio 3rd, 2010 Riccardo Fucile
IL DIRETTORE DI “CHI” AVEVA CANCELLATO LA RUBRICA “DOPPIA DIFESA”, CURATA DA TRE ANNI DALLA ASSOCIAZIONE DELLA DEPUTATA FINIANA CHE TUTELA LE DONNE VITTIME DI VIOLENZA… UN IMPUT DALL’ALTO PER RAPPRESAGLIA CONTRO LA PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE GIUSTIZIA CHE REPLICA: “SIGNORINI HA DETTO IL FALSO”
Avevamo già dedicato un articolo a una vicenda in apparenza di minima rilevanza, ma che invece denota il clima che sta facendosi strada nel mondo dell’informazione.
La presidente della Commissione Giustizia della Camera, la finiana Giulia Bongiorno, personaggio stimato in maniera bipartisan nel mondo politico, sia per la sua competenza che per il suo equilibrio, aveva appena deciso di dedicare quattro giorni a nuove audizioni in commissione Giustizia, sul tema controverso della legge sulle intercettazioni, nonostante il parere negativo dei falchi berlusconiani, ed ecco che scatta una strana coincidenza.
La rubrica che curava, insieme a Michelle Hunziker, co-fondatrice della associazione a difesa delle donne vittima di violenza “Doppia Difesa”, viene improvisamente eliminata dal settimanale “Chi”, diretto da Alfonso Signorini, edito dalla Mondadori di Marina Berlusconi.
Una rubrica di successo, con centinaia di lettere ogni mese, presente da tre anni, chiusa senza preavviso alcuno.
Alla Huzinker prima viene detto che la scelta è stata dell’editore, poi, di fronte alle polemiche politiche, Signorini rilascia una intervista a “il Giornale” dove sostiene che la scelta è stata sua e che le due curatrici della rubrica sono state avvisate.
Signorini precisa che il motivo del taglio della rubrica sta nel fatto che “il settimanale è di intrattenimento e svago e una pagina che parla di stupri allontana il lettore”.
Una tesi che lascia sociologicamente allibiti: meglio due tette al vento in più e una lettera di donna violentata in meno?
Questo, secondo Signorini, vuole la lettrice tipo del suo settimanale.
In ogni caso questa sarebbe la sua giustificazione “da Doppia Sberla”.
La Bongiorno tace per 5 giorni, poi, di fronte all’intervista di Signorini, non ce l’ha più fatta. Continua »
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