Luglio 9th, 2010 Riccardo Fucile
IN 4 ANNI AUMENTATE DEL 300% LE SCOMMESSE SPORTIVE, DEL 580% I GIOCHI ELETTRONICI: IN 10 ANNI IL GIOCO E’ CRESCIUTO DEL 268%….DA UN LATO SI PARLA DI COMBATTERE L’USURA, DALL’ALTRO LA SI INCENTIVA SOTTRAENDO DENARO ALLE FAMIGLIE
Ormai siamo alla diffusione di massa del gioco d’azzardo legalizzato: dal superenalotto alle lotterie, dalle slot al poker on line, sono centinaia di migliaia le famiglie italiane che perdono al gioco cifre tali da mettere in serio pericolo il proprio bilancio.
Nel tentativo di raccattare quattrini, lo Stato biscazziere si è inventato e ha importato giochi a raffica, facendo finta di non comprendere che per molti italiani essi rappresentano l’anticamera del ricorso al prestito usurario.
Da un lato lo Stato è impotente di fronte al dilagare del prestito illegale gestito dalle mafie, dall’altra, anzichè prevenire tutte le cause che generano usura, le incentiva, sottraendo alle famiglie danaro con tecniche sempre più sofosticate.
Attraverso usura ed estorsioni, la Mafia SpA è la prima azienda del Paese con un fatturato (dati del Viminale) di 135 miliardi di euro ed un utile netto annuo di 78 miliardi.
Secondo gli stessi dati, il giro di affari del credito illegale si aggira intorno ai 13 miliardi di euro, i commercianti colpiti da usura nel 2009 sono stati circa 200.000, con un costo di 20 miliardi di euro, quelli vittime di estorsione 160.000.
I dati ufficiali del Ministero parlano chiaro: pagano il pizzo l’80% dei negozi di Catania e Palermo, il 70% delle imprese di Reggio Calabria, il 50% di quelle di Napoli, del barese e del foggiano. Continua »
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Luglio 9th, 2010 Riccardo Fucile
IL TASSO DI DISOCCUPAZIONE DAL 5,8% DEL 2007 E’ SALITO ALL’8,7%… LA BUSTA PAGA MEDIA IN ITALIA E’ DI 31.462 EURO, CONTRO LA MEDIA UE DI 37.172 EURO…80 MILIONI DI EUROPEI IN DIFFICOLTA’
Partito dal 5,8% a fine 2007, il tasso di disoccupazione nell’area Ocse è cresciuto fino al punto massimo del dopoguerra, l’8,7%, nel primo trimestre 2010, che corrisponde a 17 milioni di persone disoccupate in più.
Lo denuncia l’Employm ent outlook 2010 dell’Ocse, presentato a Parigi, che sottolinea come questo calo del tasso di occupati sia stato di intensità differente nei vari Paesi membri.
Nel documento si ribadisce anche come i salari italiani siano agli ultimi posti tra quelli dei paesi avanzati.
Nel 2008 si attestano in media a 31.462 euro (-0,1% rispetto al 2007), contro i 37.172 euro dei paesi Ocse (+0,1%) e i 37.677 dei paesi Ue (+0,5%).
Dietro di noi solo Polonia (11.786 euro), Ungheria (12.462), Repubblica Ceca (13.613), Corea (20.838), Grecia (25.177) e Spagna (28.821).
Nettamente meglio Stati Uniti (40.243 euro), Francia (39.241) e Germania(37.203)
“I paesi Ocse devono creare 17 milioni di nuovi posti di lavoro per tornare ai livelli precedenti la crisi, ha detto il segretario generale dell’organizzazione Angel Gurrìa.
“Rudirre insieme la disoccupazione e i deficit pubblici è una sfida molto difficile, ma antrambe le cose sono necessarie. Nonostante i segni di ripresa nella maggior parte dei paesi, rimane il rischio che milioni di persone perdano contatto con il mondo del lavoro. L’alta disoccupazione non può essere accettata come una nuova normalità e bisogna adottare una strategia politica di integrazione”.
Il “job gap”, ha proseguito Gurrìa, varia a seconda dei paesi. Gli Stati Uniti hanno bisogno di creare 10 milioni di nuovi posti, nella piccola Irlanda ne bastano 318.000, ma è un aumento del 20%; in Spagna mancano due milioni e mezzo di posti per tornare ai livelli pre-crisi di fine 2007.
Nel complesso dell’area Ocse i disoccupati sono oggi 47 milioni. Ma aggiungendo le persone che hanno smesso di cercare lavoro o sono a part-time e vorrebbero un impiego a tempo pieno, cioè i sotto-occupati, si arriva alla stratosferica cifra di 80 milioni. Continua »
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