Luglio 21st, 2010 Riccardo Fucile
LA VERSIONE DEL PENTITO SCARANTINO STA CROLLANDO, QUELLA DI SPATUZZA TROVA RISCONTRI, MA GLI VIENE NEGATA LA PROTEZIONE… BORSELLINO SI OPPONEVA ALLA TRATTATIVA TRA STATO E MAFIA: PER QUESTO E’ STATO ELIMINATO?…CHE CI FACEVA UN UOMO DEL SISDE NEL GARAGE IN CUI SI STAVA PREPARANDO L’ATTENTATO A BORSELLINO?
I magistrati di Caltanissetta non hanno dubbi: nonostante i depistaggi, le amnesie istituzionali, le false prove e i falsi pentiti, la verità sulla strage di via D’Amelio è vicina.
I magistrati Nico Gozzo e Sergio Lari sono stati ascoltati ieri dalla Commissione nazionale Antimafia e l’audizione è stata secretata.
Secondo il finiano Fabio Granata non è esatto dire che i magistrati abbiamo sostenuto di “essere a un passo dalla verità “, come riportato da alcune agenzie, ma esattamente che “si stanno aprendo squarci di verità “.
Non un terremoto a breve,quindi, ma prove, riscontri, testimonianze che porteranno a riscrivere una delle pagine più oscure della storia della nostra Repubblica, fino a sostenere che “la politica potrebbe non reggerne il peso”.
Di “clamorose sviste investigative”, costate 11 ergastoli a imputati probabilmente innocenti, ha parlato ieri il magistrato Lari che ha chiesto alla Procura la revisione del processo.
La testimonianza circostanziata di Gaspare Spatuzza ha mandato in frantumi tre processo e ha smontato la ricostruzione del pentito Vincenzo Scarantino, autore del depistaggio.
Ma al pentito Spatuzza è stata”stranamente” negata l’ammissione al programma di protezione, solo perchè avrebbe fatto rivelazioni oltre i 18 mesi concessi dalla legge.
Spatuzza aveva avuto il merito di rovesciare le dichiarazioni di Scarantino che aveva sostenuto di aver rubato lui l’auto poi utilizzata per l’attentato a Borsellino, tesi ora definita “assolutamente infondata”.
Le dichiarazioni di Spatuzza sono precise e ricche di riscontri e stanno completamente ridisegnando gli scenari delle stragi.
Dalle carte investigative di allora emerge che a Scarantino furono attribuite dichiarazioni che non aveva mai fatto o che aveva fatto in forma diversa. Qual’era l’obiettivo di questo depistaggio?
Chi si voleva coprire?
Come è stato possibile chiudere rapidamente un’inchiesta basata su elementi investigativi inventati di sana pianta?
Spatuzza sostiene di aver visto nel garage in cui si stava preparando l’autobomba di via D’Amelio l’ex funzionario del Sisde Lorenzo Narracci: a che titolo era lì? Continua »
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Luglio 21st, 2010 Riccardo Fucile
IL SONDAGGIO DI CRESPI MOSTRA UN AUMENTO DI UN “PARTITO DI FINI” DEL 2% IN UNA SOLA SETTIMANA…BELPIETRO: “INUTILE GIRARCI INTORNO: SULLE INTERCETTAZIONI HA VINTO FINI, ORMAI E’ IN GRADO DI MODIFICARE OGNI PROVVEDIMENTO DEL GOVERNO”… CALA IL PDL (33,5%) MENTRE SINISTRA E LIBERTA’ DI VENDOLA SALE AL 5%
Il clima che si respira nel centrodestra, dopo le modifiche apportate alla “legge
bavaglio” sulle intercettazioni, è simboleggiato non solo dalla delusione manifesta del premier, ma anche da quanto scrive stamane su “Libero” il direttore Maurizio Belpietro: “Inutile girarci intorno: ha vinto Fini. Al di là del naufragio della legge, appare evidente che d’ora in poi la corrente che fa capo all’ex presidente di An è in grado di fermare o modificare ogni provvedimento del governo: tutte le ritorsioni minacciate contro i finiani si sono rivelate cartucce con le polveri bagnate. Se Berlusconi non fa qualcosa in fretta siamo spacciati, Ci tocca morire finiani”.
Per la prima volta ieri Berlusconi ha certificato la sua sconfitta su un tema che gli stava a cuore, ribadendo la sua ossessione: “non si può stare al telefono senza il timore di essere intercettati”.
Poco importa che in Italia gli intercettati siano solo 6.000, l’unica cosa che gli interessa è non essere intercettato lui.
Non ha compreso che basterebbe evitare di fare pressioni al telefono su esponenti di Agcom o parlare con procacciatori di escort, per evitare conseguenze sgradevoli.
Ha voluto insistere su una legge invisa alla maggioranza degli elettori di centrodestra che avrebbe limitato la libertà di stampa e di indagine, spacciandola per “riforma della giustizia” e ora ne paga le conseguenze, insieme al suo entourage di miracolati di corte.
La retromarcia di ieri è una vittoria di Fini, ma ha trovato ampi consensi anche tra la corrente pidiellina di Liberamente che esulta per la brutta figura dei coordinatori.
I più preoccupati sono ora gli ex An Gasparri e La Russa: avevano garantito al premier che avrebbero isolato Fini, ora si ritrovano con le truppe in subbuglio, pronte a disertare. Continua »
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Luglio 21st, 2010 Riccardo Fucile
UN ALBERGATORE HA ACCUMULATO DEBITI PER 500.000 EURO… PRIMA LA PROTEZIONE CIVILE PAGAVA IN RITARDO, ORA CHE LE COMPETENZE SONO PASSATE ALLA REGIONE NON PAGA PIU’ NESSUNO… TUTTI I TERREMOTATI OSPITATI IN ALBERGHI A RISCHIO SFRATTO…LA REGIONE NON HA SOLDI, IL GOVERNO NON LI HA DATI
“Quando l’emergenza era gestita dalla Protezione civile abbiamo ricevuto i primi pagamenti. Ora che è tutto in mano alla Regione, non vediamo più un euro”. Così l’operatore ha accumulato debiti per 500 mila euro ed entro giovedì vuole che i terremotati liberino le stanze. E il suo caso non è l’unico, come testimonia il giornale abruzzese “Il Centro”.
Gli ultimi ospiti provenienti dall’Aquilano dovranno riconsegnare le camere entro fine settimana.
“Siamo allo stremo delle forze”, si lamenta il titolare dell’hotel che parla a nome di tutti i suoi colleghi che dal 6 aprile del 2009 hanno messo a disposizione le loro strutture per le vittime del terremoto.
Sono 130 le strutture ricettive del Teramano, sempre secondo il quotidiano “Il Centro”, coinvolte nell’emergenza e tutt’ora, secondo i dati aggiornati al 13 luglio sul sito internet del commissario per la ricostruzione, in provincia di Teramo sono ospitati 792 aquilani rimasti senza casa.
Il contratto sottoscritto più di un anno fa dagli albergatori teramani prevede il rimborso di un primo acconto delle spese al momento della presentazione della fattura e il saldo entro i 60 giorni successivi.
Cosa mai avvenuta peraltro.
“Fino a quando c’è stata la Protezione civile a gestire l’emergenza abbiamo ricevuto pagamenti posticipati, ma con regolarità “.
Dal 1 º gennaio la competenza dei rimborsi è passata alla Regione e i bonifici bancari inviati sono diventati rarissimi.
“Ne abbiamo ricevuti un paio, mentre prima ne arrivava circa uno al mese”, spiega ancora l’albergatore. “A queste condizioni non posso più ospitare nessuno. Rischio il fallimento”.
L’ultimo bonifico l’albergatore l’ha ricevuto a metà giugno, ed era riferito al saldo delle spese di agosto 2009.
Praticamente quasi un anno di attesa. Continua »
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