Luglio 2nd, 2010 Riccardo Fucile
PRESENTATO IL BILANCIO 2009 DELLA LEGA: 23,8 MILIONI DI SPESE, 18,4 MILIONI DI RIMBORSI, 9 MILIONI DA AUTOFINANZIAMENTO…LA PONTIDA FIN, OLTRE ALLA SEDE, HA 11 CASE E 7 TERRENI… LIQUIDATA LA PADANIA VIAGGI, ORA SI PUNTA SU “BICICLETTA PADANA SRL” CHE AMBISCE A DOTARE I PADANI DI 10 MILIONI DI BICI
Alla fine il risultato è un utile di 7,5 milioni di euro che migliora del 10% quello dell’anno precedente, ma il campanello di allarme è suonato: la Lega è l’unico, tra i partiti in Parlamento, a cui non bastano i generosi rimborsi elettoriali previsti dalla legge.
A fronte di un contributo statale di 18,4 milioni di euro infatti, le spese sono schizzate a 23,8 milioni di euro, rispetto ai 19,9 milioni del’anno precedente. Per pareggiare i conti e trovare l’utile, ecco allora che si ricorre alla tassazione (volontaria per modo di dire) degli eletti nei vari organismi, oltre che al contributo dei militonti: fino a raggiungere la somma di 8,2 milioni di euro dalle persone fisiche e 865.000 da quelle giuridiche.
Altri 3 milioni di euro , circa il doppio dell’anno precedente, sono poi arrivate da “attività editoriali, manifestazioni ed altre attività “.
Per chi non lo sapesse, la LegaNord è strutturata come una holding societaria.
Controlla la Pontidafin che è divenuto il gestore del patrimonio immobiliare: dalla sede di via Bellerio ai terreni e alle strutture di Pontida, ha in portafoglio ben 11 fabbricati e 7 terreni.
Negli ultimi mesi ne ha acquistati sia a Biella che a Lecco.
L’altro braccio societario è quello della Fin group spa, holding di partecipazioni in vari settori. Continua »
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Luglio 2nd, 2010 Riccardo Fucile
DOPO DUE ANNI DI GOVERNO MONOINCOLORE LEGHISTA, CON L’APPOGGIO ESTERNO DEL PDL, E’ GIUNTA L’ORA DELLE “DECISIONI IRREVOCABILI”…. IL PREMIER VUOLE ANDARE “FINO IN FONDO” CONTRO FINI, DOPO AVERCI PORTATO A FONDO… NON SIAMO COME BOSSI CHE DICE: “A SILVIO QUALCOSA BISOGNA PUR DARE”: LA DESTRA VERA NON E’ ABITUATA A VENDERSI
Nonostante i sondaggi, a lui tanto cari, dicano chiaramente che la stragrande maggioranza degli italiani è contraria alla legge sulle intercettazioni (secondo un test di Sky addirittura l’80%), nonostante le critiche che giungono da tutti gli operatori del settore (magistrati, forze dell’ordine, stampa, esperti di diritto), Berlusconi insiste con la “legge bavaglio”.
Non solo, per fare buon peso, aggiunge anche un lodo Alfano retroattivo che lo protegga ancora dai processi, escludendo però i ministri in quanto “mi spiegate come facciamo poi a dire di voler difendere Scajola o Brancher?”.
In pratica, i ministri si arrangino, l’importante che sia tutelato lui.
Il premier sul Titanic che affonda continua a ripetere: “Io ho il 68% dei consensi, il governo è fermo al 40%”: quindi il popolo ama solo lui.
Mentre Tremonti lo avverte che se apre alle Regioni, 25 miliardi non basteranno più, Fini distrugge l’ex comunista Bondi, redento sulla via di Arcore, alla presentazione di “Rivista di politica”.
Il presidente della Camera attacca senza pietà : “Un partito liberale non può prescindere da un congresso: col pensiero unico non c’è vera democrazia. C’è un problema Lega, i cui obiettivi sono diversi da quelli del Pdl: sul federalismo c’è da discutere”.
E ancora: “Serve una riflessione sulle intercettazioni, perchè il valore della legalità deve essere centrale nel nostro partito: è giusto che esse non finiscano sui giornali, ma non per questo si può vietare alla polizia di mettere una cimice nella macchina della moglie di un mafioso”.
Fini ancora a voce alta: “Nel mio partito non ci deve essere nemmeno il sospetto che qualcuno si faccia nominare ministro per non andare in tribunale. Qua ci siamo trovati di fronte a un Cosentino che è ancora sottosegretario dopo essere stato raggiunto da una richiesta di arresto.
I valori non si mettono ai voti, si vivono”
La faccia paonazza di Bondi esplode: “ma gli amici bisogna pur difenderli, bisogna dar loro la nostra solidarietà …”
In queste tragiche parole sta la differenza tra le due anime del Pdl: quella finiana che dice cose di destra (legalità , rispetto delle istituzioni, valori morali) e quella dei falchi berlusconiani che amano difendere i compagni di merende “a prescindere”, compresi intrallazzatori, collusi, poltronisti e puttanieri. Continua »
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Luglio 2nd, 2010 Riccardo Fucile
ORGANIZZATO DAI FINIANI DI “FAREFUTURO”, PREVEDE 15 GIORNI DI GRANDI APPUNTAMENTI CON OSPITI BIPARTISAN: TRA QUESTI BUTTAFUOCO, DACIA MARAINI, CARDINI, LUCIA ANNUNZIATA, BEPPE ENGLARO, ALBERTAZZI, MARGHERITA HUCK, CRISTICCHI, BRUNO GUERRI, GAD LERNER, GIORELLO, SCUDATI, ERRI DE LUCA, VAURO… L’ATTACCO DE “IL GIORNALE” E LA REPLICA DI “CAFFEINA”
E’ iniziato l’altro ieri sera a Viterbo, in una splendida cornice di pubblico, il festival “finiano” denominato “Caffeina Cultura”, con la partecipazione alla serata inaugurale di Roberto Saviano che aveva rilasciato un’intervista esclusiva al primo numero di “Caffeina magazine”, la rivista diretta da Filippo Rossi, scrittore e già direttore di FareFuturoweb Magazine, il periodico della Fondazione di Gianfranco Fini, spesso al centro del dibattito politico.
Come sottolinea Saviano nell’intervista “questo è un paese di contrade, come diceva il Guicciardini, dalla divisione trae sempre beneficio il singolo, mai il Paese intero. Non realizzi nulla, quindi non sbagli”.
“Caffeina” è anche la testata del festival ricco di ospiti che si alterneranno sul palco dal 30 giugno al 17 luglio, personaggi sia di destra che di sinistra, senza imprigionare la cultura.
Come scrive nella brochure di presentazione Filippo Rossi: “Di tutte le sostanze, droghe e spezie che da secoli animano gli usi e i commerci degli uomini, la caffeina è senz’altro la più popolare. E’ l’unica sostanza stimolante che sia riuscita ad abbattere resistenza e pregiudizio, si tratta di un eccitante potentissimo chiamato “creatività “.
L’iniziativa è stata ovviamente subito criticata dai “guardiani della rivoluzione mai fatta” de “il Giornale” di Perdente Feltri che hanno posto l’accento sui troppi ospiti di sinistra. Pubblichiamo di seguito la risposta di Stefano Petroselli di FareFuturo alle osservazioni del quotidiano dei falchi berlusconiani, in modo che possiate farvi un’opinione anche sullo spirito che anima “Caffeina cultura”
Sulle pagine del Giornale “Caffeina cultura” è stata definita una «sagra del pugno chiuso», con una retorica che forse nemmeno in pieni anni Settanta veniva utilizzata con questa veemenza inquisitoria.
Nessuna attenzione alla cultura, nessuna attenzione alle soluzioni, nessuna attenzione alla qualità : quel che conta è solo la barricata, è solo l’intelligenza considerata come arma propagandistica.
Il merito non conta, conta solo il grado di fedeltà al partito, alla causa, al capo.
In una declinazione della cultura come “strumento di lotta” che tanto, troppo, assomiglia a un totalitarismo delle idee che, forse, dovrebbe appartenere a tradizioni politiche diverse dal giornale che fu di Indro Montanelli.
Una tradizione che ama dividere il mondo in nostri e loro, che ha bisogno di commissari politici i quali, occhialetti inforcati, sottolineano col rosso i nomi che non vanno, li escludono, li depennano.
È una tradizione che non dovrebbe appartenere a chi dice di credere alla libertà individuale e di pensiero, a chi dovrebbe odiare ogni etichettatura militante. Continua »
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