Luglio 26th, 2010 Riccardo Fucile
FINI E’ TRANQUILLO: “CLIMA DA INQUISIZIONE, NON CADRO’ NELLA TRAPPOLA”: HA IN MANO SONDAGGI CHE LO DANNO AL 15% … IL PREMIER “NON POSSO ROMPERE, LA GENTE NON CAPIREBBE, NEANCHE FARE UN NUOVO PARTITO, COME FACCIO POI A SPIEGARLO?” … FINI : “E ORA ANDIAMO ALL’ASSALTO DELLA LEGA: PONIAMO IL PROBLEMA DEL MEZZOGIORNO, SILVIO SARA’ COSTRETTO A VENIRMI DIETRO”
Pochi contro tutti o più di quelli che voci interessate tendono ad accreditare? Per chi conosce bene Fini, come gli ex colonnelli “buttiglione”, non resta molto tempo e non a caso il loro nervosismo cresce di giorno in giorno.
O riescono a far fuori Fini a breve, o per loro sarà la fine.
Il sentore non è tanto in parlamento, dicono, ma sul territorio, dove non riescono più a tenere le truppe ex An.
Uno di loro ha dichiarato alla stampa che “nelle province i rapporti di forza stanno mutando, non avremmo mai immaginato una cosa del genere: pidiellini delusi e incazzati, gente che era stata emarginata, ex An, hanno trovato un riferimento nazionale per le loro battaglie. Il fenomeno si sta diffondendo a macchia d’olio e Fini sta guadagnando spazi impensabili”.
Ecco perchè premono sul premier per regolare i conti ed escono con frasi sconnesse.
La Russa che propone a Fini il ministero di Scajola, per sentirsi rispondere con ironia da Bocchino: “Fini semmai potrebbe prendere un ministrero della legalità , magari la “Difesa”, quello che Ignazio è riuscito ad avere solo grazie a lui”.
Matteoli ricorda che i partiti hanno bisogno di leadership e a chi non l’aveva (riferimento a Fini in An) “l’abbiamo costruita noi”: chissà quando Altero ci spiegherà quali interessi avrà avuto per costruire una leadership a Fini, a che scopo l’ha fatto, invece di pensare in grande in proprio.
Alemanno ha attaccato Granata consigliandogli di “farsi un giro fuori”: ma come, se quando era tuo vice i giri li facevi insieme a lui, non ricordi quando eri rautiano, poi sociale, poi finiano per poi passare ora al viale del “tremonti”? Continua »
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Luglio 26th, 2010 Riccardo Fucile
LA MAFIA MINACCIA FABIO PER LA SUA DENUNCIA CIVILE CONTRO LA CRIMINALITA’ E LE COLLUSIONI CON IL POTERE POLITICO, MA NEL PDL I QUAQUARAQUA’ SI PREPARANO PER L’ESECUZIONE A CURA PROBIVIRI… SI PERSEGUE CHI DIFENDE LA LEGALITA’, NON CHI GIUDICA MANGANO EROE
Qualcuno non ha digerito il fatto che Fabio Granata, deputato finiano siciliano e vicepresidente della Commissione antimafia, sia riuscito a ottenere sostanziali modifiche al decreto contro le intercettazioni, inizialmente proposto dal governo, ristabilendo norme a tutela dell’azione dei magistrati antimafia.
Qualcuno non perdona a Fabio di aver sostenuto che “all’interno del governo, alcuni atteggiamenti hanno oggettivamente ostacolato l’attività della magistratura”.
E come in un film già visto, ecco convergere due operazioni stranamente coincidenti: da un lato in Sicilia qualche “avvertimento” ha portato a dover raddoppiare in questi giorni la scorta a Granata, circostanza non resa pubblica, dall’altro si leva a Roma, nel Pdl, un concerto di voci coordinate tra loro contro il giovane deputato siciliano all’insegna della presunta pidiellina indignazione per aver sostenuto fatti peraltro noti a tutti.
Ecco La Russa, uno dei tre coordinatori nazionali, intimargli: “Chieda scusa oppure lasci il partito”.
Ecco le sue parole: “Dico all’amico Fabio Granata: o dici nomi, cognomi o almeno dai indizi forti sui pezzi del governo che starebbero ostacolando la lotta alla mafia, e in quel caso io non potrei stare un minuto di più nel governo se una cosa del genere fosse vera, oppure tu chiedi scusa o lasci il partito”.
Frattini si dice indignato, Lupi parla di probiviri, si sveglia persino l’ex sociale Alemanno che una volta si buttava contro l’auto di Bush padre ora preferisce quella di Tremonti: “ho sentito quanto ha detto Granata contro Mantovano, un membro della nostra comunità . Io credo che siano necessarie due cose: primo che Fini e tutti coloro che hanno intenti costruttivi prendano le distanze da Granata ma credo anche, e mi duole dirlo, che sia tempo che Granata vada a farsi un giro fuori”.
Ma Fabio non sta zitto e replica.
“Non ho davvero nulla di cui scusarmi – dice – perchè le verità che ho detto sono oggettive e sostenibili in qualsiasi sede, anche in quella (se esiste) dei probiviri del Pdl, dove La Russa e gli ex amici di An potranno chiedere con forza la mia espulsione e ribadire la loro fraterna solidarietà a Verdini e Cosentino”.
Poi, nel merito, aggiunge: “La Russa continua a strumentalizzare affermazioni serie ed equilibrate da me portate avanti nel contesto della Commissione Antimafia e che erano riferite all’inopinata negazione da parte della Commissione ministeriale presieduta da Alfredo Mantovano del regime di protezione per Spatuzza, considerato attendibile da ben tre Procure sulla questione delle stragi del ’92”.
E ancora: “Visto che La Russa mi chiede spiegazioni sulle mie affermazioni gli dico anche che io mi riferivo alle decine di esternazioni contro le Procure di Caltanissetta e Palermo, colpevoli di cercare irriducibilmente la verità sulle stragi. E, per avere i nomi, La Russa può semplicemente consultare le agenzie di stampa degli ultimi due mesi”.
“Poi – conclude – mi riferisco anche ad un ddl sulle intercettazioni, difeso con forza dal governo in una stesura originale che, per quanto riguarda le intercettazioni telefoniche ambientali, avrebbe indebolito lo strumento più importante per le indagini di mafia, se non fosse intervenuta la nostra volontà radicale di modificarlo. E alle decine di attestazioni di stima e solidarietà , anche da parte di esponenti del governo, dopo una condanna a sette anni a Marcello Dell’Utri per associazione mafiosa e dopo la sua ennesima proclamazione ad ‘eroe’ di un mafioso conclamato come Mangano”.
E’ evidente che si cerca di colpire Granata per colpire Fini, ma di questo parleremo in altro articolo, restiamo nel merito: per quale motivo Granata dovrebbe essere deferito ai probiviri?
Già il termine fa sorridere: chi sono in realtà gli uomini probi, in questa vicenda? Continua »
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Luglio 26th, 2010 Riccardo Fucile
52 IMMIGRATI ARRIVATI SULLA SPIAGGIA DI “CALA FRANCESE” A LAMPEDUSA TRATTENUTI PER ORE SOTTO UN SOLE COCENTE E POI PORTATI A PORTO EMPEDOCLE…. PER LA PROPAGANDA DEL GOVERNO, LAMPEDUSA DEVE FIGURARE VUOTA E NON FARE NOTIZIA….DIECI SBARCHI ANCHE A LINOSA
Ci sono ormai notizie che vengono taciute dai media nazionali, salvo qualche rara e meritevole eccezione.
Qualche giorno fa, eludendo ogni controllo, 52 immigrati sono sbarcati sulla spiaggia di “Cala francese”, a Lampedusa, lasciati dagli scafisti a pochi metri dalla costa.
Per un ordine non scritto, ma rigorosamente rispettato, gli extracomunitari sono stati bloccati sulla spiaggia per molte ore, sotto un sole cocente e con una temperatura che superava i 37 gradi, sorvegliati a vista dai militari italiani, in attesa che venissero trasferiti nel più vicino Centro di accoglienza per le verifiche del caso.
Ma è successo una cosa non nuova: pur essendo a portata di mano il centro di Lampedusa, chissà come mai i clandestini sono stati trasferiti in quello di Porto Empedocle (prov.di Agrigento).
La risposta non è tecnica ovviamente, ma politica: per il governo, Lampedusa “non deve fare più notizia”, si deve far vedere che è rigorosamente vuoto, che il governo la bloccato gli arrivi.
E pazienza se per fare in parte questo abbiamo pagato 5 miliardi a Gheddafi per fare il lavoro sporco.
E pazienza se per 15.000 arrivi in meno a Lampedusa a favore di telecamere, sono arrivati 350.000 immigrati non in regola in più al nord, comodamente seduti in treno o in aereo, con visto turistico per tre mesi, e poi spariti nel nulla.
La verità è che, nonostante i proclami di blocchi e di cooperazione con Libia e Tunisia, i disperati continuano ad arrivare anche via mare, ma l’importante è non farli vedere.
Occhio non vede, cuore non duole, voto non si perde. Continua »
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