Destra di Popolo.net

BERLUSCONI LANCIA L’OFFENSIVA DI PIAZZA A MILANO: RISPONDONO SOLO 100 PERACOTTARI

Febbraio 11th, 2011 Riccardo Fucile

LE “TRIPPE RIVOLUZIONARIE” GUIDATE DALLA PROLETARIA SANTANCHE’ MANIFESTANO CONTRO I GIUDICI GOLPISTI… I PASSANTI GLI URLANO “VERGOGNATEVI”… I MINISTRI EVITANO IL “BAGNO” DI FOLLA, DEL BAGNO DEI BAR VICINI   USUFRUISCONO INVECE I VECCHIETTI AL SEGUITO DELLA SIGNORA GARNERO IN SALLUSTI

Il Cavaliere ha rotto gli indugi ed è tornato a chiamare il suo popolo a raccolta, ma il primo tentativo non sembra esaltante, il popolo non c’è più: al presidio davanti al tribunale di Milano presenti poche persone e nessun ministro, tra i passanti che urlano “vergogna”.
Intanto Il Foglio e Libero pubblicano un’intervista in cui il premier paragona l’inchiesta sul caso Ruby a un “golpe giudiziario” degno della ex Ddr.
“In piazza contro il golpe”, ha titolato questa mattina il Giornale.
Una chiamata al popolo per sostenere l’offensiva di Berlusconi contro la magistratura.
A partire da subito.
Con un presidio voluto dal premier davanti al Palazzo di giustizia di Milano per oggi a mezzogiorno.
Ma la manifestazione è un flop.
All’appello hanno risposto circa 100 persone che, sventolando bandiere del partito degli accattoni, si sono raccolte attorno a un gazebo e hanno occupato parte della carreggiata, bloccando solo per mezzora il traffico.
Sugli striscioni si legge “Giustizia non esiste là  dove non vi è libertà ”, “No alla repubblica giudiziaria”, e “Silvio devi resistere, resistere, resistere”.
I manifestanti sono stati contestati da numerosi passanti, che hanno urlato “vergognatevi, siete la rovina dell’Italia”, mentre alcuni rappresentanti del Popolo Viola sono arrivati davanti al tribunale con in mano cartelli contro il presidente del Consiglio, con le scritte “Basta impunità ” e “Berlusconi fatti processare”.
Tra i due gruppi contrapposti si sono schierate le forze dell’ordine ed è volato qualche insulto.
Dei dirigenti lombardi del Pdl, “compresi i ministri La Russa, Gelmini, Romani, Brambilla e il sottosegretario Santanchè”, la cui presenza è stata annunciata dal Giornale, sono arrivati solo il coordinatore del Pdl Lombardia Mario Mantovani e la Santanchè.
Presenti al sit in del Pdl anche la presidente della commissione Cultura della Camera, Valentina Aprea, l’assessore lombardo alla Protezione civile Romano La Russa e Alberto Torregiani, responsabile del settore giustizia del Movimento per l’Italia .
La decisione annunciata dal Giornale di lanciare l’offensiva di piazza è arrivata all’improvviso.
A far scendere la gente in piazza, il Cavaliere ci aveva già  pensato due settimane fa, quando era arrivato l’annuncio di una grande manifestazione organizzata dal Pdl “per difendere il premier contro la giustizia politicizzata” che avrebbe dovuto tenersi nel capoluogo lombardo il 13 febbraio.
Ma ora Berlusconi rilancia.
E decide di seguire la via indicata dai “falchi” del Pdl.
il sit in di oggi è solo il primo passo, perchè “contro questi pm non possiamo che affidarci a chi, con un voto democratico, ci ha chiesto di governare”.
Ma a tradirlo nella sua Milano sono stati proprio i “buoni borghesi” che devono pensare a lavurar.

argomento: Berlusconi, Costume, Giustizia, governo, la casta, PdL, Politica | Commenta »

EMERGE LA VERITA’: SU “ZIO MUBARAK” C’E’ STATA UNA VERA CRISI DIPLOMATICA CON L’EGITTO

Febbraio 11th, 2011 Riccardo Fucile

LO RIVELA IL “SECOLO XIX”: LA VERSIONE DELLA “NIPOTE DI MUBARAK” MISE IN SERIA DIFFICOLTA’ IL PRESIDENTE EGIZIANO DI FRONTE AI FONDAMENTALISTI…LA LETTERA RISERVATA E RISENTITA A BERLUSCONI CON LA QUALE CHIEDEVA UNA IMMEDIATA SPIEGAZIONE… IL SILENZIO IMBARAZZATO DEL PREMIER… FRATTINI NON RICEVUTO IN EGITTO

C’è un retroscena nello scandalo “Ruby Gate” che non è stato ancora studiato a fondo e probabilmente mai lo sarà .
Lo rivela Angelo Bocconetti sul “Secolo XIX” da fonte riservata.
Quando dall’inchiesta dei giudici di Milano emerse il tenore della telefonata del premier alla questura milanese, per indurre i funzionari a rilasciare Ruby, in quanto “nipote di Mubarak”, al Cairo esplose una bomba diplomatica di dimensioni inimmaginabili.
Mubarak è stato messo in gravi difficoltà  di fronte all’ala musulmana del suo governo.
Ai primi di novembre, in forma riservatissima, il premier egiziano avrebbe inviato a Roma una sua lettera personale, diretta a Berlusconi, recapitata dall’ambasciatore egiziano a Roma.
Nel messaggio, Mubarak esprimeva tutto il suo disappunto per la leggerezza italiana e chiedeva immediate rettifiche.
Per molti giorni Berlusconi non fece più riferimento alla parentela di Ruby e definì “assolute sciocchezze” le indiscrezioni su quella telefonata.
Un tentativo ufficiale di riconciliazione fu affidato a Frattini che il 22 novembre aveva in programma un viaggio ufficiale in Medio Oriente.
Il nostro ministro degli Esteri, secondo fonti ufficiali, avrebbe dovuto recarsi in Egitto per incontrare Mubarak, ma all’ultimo momento fu il presidente egiziano in persona ad annullare l’incontro.
Alla fine di gennaio poi in Egitto inizia la rivolta ed ecco spiegato il motivo per cui Berlusconi definisce il leader egiziano “un uomo saggio”: nella speranza di un riavvicinamento.
Ma Mubarak non ringrazia e nel frattempo la situazione in Egitto precipita con il leader arabo che ha cose più serie cui pensare.
E a febbraio, approfittando della distrazione di Mubarak e per esigenze processuali, ecco di nuovo Silvio rispolverare la presunta parentela di Ruby, trasformandola in un punto di forza della difesa.
Ora qualcuno deve solo augurarsi che il presidente egiziano non intervenga, sputtanando il comportamento del nostro premier.

argomento: Costume, denuncia, emergenza, Esteri, Giustizia, governo, Politica, radici e valori | 1 Commento »

LAMPEDUSA, TORNA L’ASSALTO DEI BARCONI, MA PER MARONI L’IMPORTANTE E’ NASCONDERLI

Febbraio 11th, 2011 Riccardo Fucile

OLTRE 1.200 MIGRANTI PROVENIENTI DALLA TUNISIA SONO ARRIVATI NELLE ULTIME 48 ORE…IL CENTRO DI LAMPEDUSA POTREBBE ACCOGLIERLI, MA SI PREFERISCE TENERLI ALL’ADDIACCIO E POI DISTRIBUIRLI IN QUELLI SICILIANI PER NON DARE NELL’OCCHIO…

L’ultimo barcone lo hanno scortato in porto all’alba.
In cento sono sbarcati sulla banchina stracolma di immigrati che nelle ultime 48 ore hanno preso d’assalto l’isola di Lampedusa.
Solo nella notte sono arrivati in 750: sommati a quelli che erano arrivati nei due giorni precedenti, superano quota 1200.
E nell’isola è di nuovo emergenza, visto che da Roma persiste la direttiva di non aprire agli extracomunitari le porte del centro di permanenza temporanea che resta perfettamente funzionante 24 ore su 24, ma chiuso, come ha deciso il ministro dell’Interno Maroni.
La notte scorsa, Guardia costiera e Guardia di finanza hanno avuto il loro bel da fare.
Ben 11 sono state le operazioni di soccorso dei diversi barconi che erano già  stati avvistati ieri pomeriggio nel Canale di Sicilia e che sono arrivati, per fortuna, senza incidenti, grazie al mare in buone condizioni.
Numeri che sono previsti in continuo aumento come raccontanto gli stessi migranti   tutti fuggiti dalla Tunisia in seguito alle tensioni delle ultime settimane.
Tutti inneggiano alla caduta di Ben Alì.
A Lampedusa, militari e volontari aspettano indicazioni su come gestire questa ondata migratoria che era stata ampiamente prevista e annunciata dai minisbarchi delle scorse settimane, mentre ora in ogni barcone arrivano decine e decine di persone.
Ben 137 immigrati sbarcati ieri sera sono stati ospitati in un albergo dopo che il parroco dell’isola, don Stefano Nastasi, aveva messo a disposizione i locali della parrocchia pur di non lasciarli all’addiaccio.
Quasi tutti gli immigrati presenti sull’isola dovrebbero essere trasferiti a Porto Empedocle, per poi essere smistati in vari centri di accoglienza.
Si attende l’arrivo sull’isola della nave della Siremar sulla quale potrebbero salire tutti gli immigrati arrivati in questi giorni.
L’ondata di arrivi dalla Tunisia era stata ampiamente annunciata e prevista, ma il governo italiano persegue solo una miope politica di immagine.
Preferisce tenere bloccati i migranti in spiaggia piuttosto che aprire le porte del Centro di accoglienza di Lampedusa, altrimenti Maroni poi non potrebbe più vendersi lo spottone che il Centro è vuoto.
A questo siamo arrivati, a nascondere la realtà , smistando i profughi come cartoline postali, senza alcuna programmazione.
Secondo il ministro dell’Interno “gli strumenti necessari per risolvere la situazione non possono essere messi in campo solo dall’Italia”.
Peccato che sia una vita che Maroni ne parla e basta e non abbia ottenuto un bel nulla a livello Ue.
“C’è il rischio di una vera e propria emergenza umanitaria, con l’arrivo di centinaia di persone sulle coste italiane in fuga dai paesi del Maghreb” fa notare Maroni e concordiamo.
Ma era ampiamente prevedibile e il governo italiano doveva muoversi a tempo debito, invece che farsi cogliere impreparato e pensare solo a non danneggiare l’immagine verso il proprio elettorato.
I problemi si affrontano con umanità , non si nascondono.

argomento: Costume, denuncia, emergenza, governo, Immigrazione, LegaNord, PdL, Politica, radici e valori | Commenta »

COSI’ QUALCUNO HA OSTACOLATO I PM DI MILANO

Febbraio 11th, 2011 Riccardo Fucile

AD AGOSTO QUALCUNO SFONDAVA LA PORTA DEL GIP AL TRIBUNALE DI MILANO CERCANDO I FASCICOLI SUI FESTINI…NESSUNO SAPEVA DELL’INDAGINE IN CORSO, TRANNE LELE MORA… E’ STATO SOLO IL PRIMO DI UNA SERIE DI TENTATIVI PER IMPEDIRE AI MAGISTRATI DI ARRIVARE ALLA VERITA’

Lele Mora che riesce a spiare gli interrogatori segreti di Ruby.
Emilio Fede che indovina i telefoni intercettati.
Un misterioso 007 che penetra di notte negli uffici di tre giudici.
Nicole Minetti che convoca ad Arcore le “Papi girls” per parlare della minorenne ancor prima che gli avvocati-deputati comincino le loro, altrettanto profetiche, indagini difensive.
E il tesoriere Giuseppe Spinelli che evita la perquisizione grazie a un’immunità  parlamentare creata proprio quando scoppiò l’affare Mills, cioè l’altro guaio giudiziario che ora spaventa il capo del governo.
Messe in ordine, le intercettazioni del caso Ruby raccontano una spy-story che sembra l’esatto contrario delle proteste berlusconiane: non la procura che viola la privacy del premier, ma gli indagati che riescono a controllare in diretta e addirittura a prevenire le indagini della magistratura.
Karima detta Ruby, la presunta baby-prostituta che secondo i pm fu pagata in contanti dal premier tra il 14 febbraio e il 2 maggio 2010, quando era ancora minorenne, è stata interrogata per quattro volte dal pm Pietro Forno, tra il 2 luglio e il 3 agosto.
Finora si pensava che quei quattro verbali fossero i pilastri dell’accusa, che poi Ruby ha ritrattato con gli avvocati del premier.
In realtà  i pm Ilda Boccassini e Antonio Sangermano hanno trovato sia riscontri (soldi e documenti) che smentite.
L’interrogatorio più affidabile è il primo.
Già  nei tre successivi, Ruby mescola fatti veri a episodi clamorosi ma non verificabili o a bugie conclamate.
Come se già  allora qualcuno l’avesse spinta a recitare il primo atto di quel copione che in autunno la porterà  a chiedere a Berlusconi «cinque milioni di euro»: «fingersi pazza», raccontare «tutto e il contrario di tutto», per screditare l’inchiesta.
Oggi gli avvocati di Mora fanno notare, giustamente, che Ruby è capace di mentire anche da sola: il primo maggio, ad esempio, usò una falsa identità  per denunciare ai carabinieri lo scippo di 6.500 euro (che secondo l’accusa aveva appena intascato per la sua ottava nottata di “bunga bunga” con Silvio).
Ma un altro fatto certo è che, proprio mentre comincia a parlare ai pm, Ruby viene ricalamitata nell’orbita di Lele.
Prima sua figlia Diana Mora ne chiede l’affidamento (senza successo), poi, il 5 agosto, il loro legale, Luca Giuliante, diventa l’avvocato di Ruby.
Dal 4 agosto, intanto, Mora e Fede vengono intercettati mentre brigano per farsi versare almeno un milione e 200 mila euro da Berlusconi, tramite Spinelli.
Mora ha già  visto fallire la sua Lm management, dunque quei soldi non possono più salvarlo dalla bancarotta.
Ma allora a cosa servono?
Il 25 agosto Fede istruisce Mora così: «Dovresti andare da Lui insieme al tuo avvocato simpatico e dire che insieme si è superato un brutto rischio…».
Tre giorni dopo il direttore del Tg4 descrive a Lele i timori di Arcore: «L’avvocato della minchia ha detto “no, perchè poi se viene fuori che lui procurava programmi…”.
Allora dico: “No, guarda, quest’uomo ci ha dato tutto… e soprattutto la riservatezza”».
Berlusconi, insomma, sembra scoprire il rischio-Mora in quei giorni.
Ed è subito giallo.
Poche ore dopo, nella notte tra il 30 e il 31 agosto, un intruso sfonda la porta del capo dei gip di Milano, senza rubare nulla.
L’indomani si scopre che è stato rovistato anche l’archivio del giudice titolare del caso Ruby: qualcuno che aveva fretta ha fatto cadere a terra un fascicolo diverso, ma con gli stessi magistrati (pm Sangermano, gip Di Censo).
Nelle stesse ore è stata rubata pure la chiave dell’ufficio di un terzo giudice, lo stesso che, guarda caso, aveva autorizzato le prime intercettazioni su Ruby.
Su questo giallo ora indaga il pm Riccardo Targetti: tutto porta a ipotizzare tre tentativi di spiare l’inchiesta su Ruby.
Che era ancora segreta per tutti, ma non per Mora.
Il 6 ottobre, infatti, Lele partecipa nientemeno che a un vertice notturno con Ruby, un «avvocato» e un «emissario di Lui»: la minorenne verbalizza per ore le sue «scene hard con il pr… con Lui-Lui», come spiega in diretta il suo neo-convivente Luca Risso.
Il giorno dopo, anche Ruby conferma che «Gesù di Arcore» ha saputo da Mora che lei ha parlato con i pm: «Lui mi ha detto che si è sentito con Lele, ha saputo che io ho detto tante cose… Il mio caso è più grave di Noemi e della D’Addario…».
Proprio allora sia Mora che Ruby ricominciano a spillare soldi a Berlusconi. La minorenne riceve da Spinelli buste di banconote da 500 euro (in parte sequestrate dalla polizia) e il 27 settembre ringrazia il premier «per il regalo». Non è che l’inizio: in gennaio Ruby scriverà  di aspettarsi altri «4 milioni e mezzo da Berlusconi».
E ora attenzione alle date. “Il Fatto quotidiano” rivela l’inchiesta su Ruby solo il 26 ottobre. Eppure già  nove giorni prima Nicole Minetti sa che la minorenne ha cantato: «’Sta stronza della Ruby ha detto cose pesanti su tutti… Ci ha sputtanato!».
Fede è il primo ad aggiungere che «ci sono tre telefoni sotto controllo nell’entourage».
Ma chi ha avvisato gli indagati? La Minetti tira in ballo «Giuliante», ma Fede dice di avere «altre strade».
Quello stesso 17 ottobre la Minetti convoca d’urgenza ad Arcore le ragazze più fidate. Berlusconi è «preoccupato», Fede pure.
La cena dura solo un paio d’ore. Al ritorno le Papi-girls contano i soldi.
E svelano che la serata è servita soprattutto a fare il bilancio dell’emergenzaminorenne.
La Minetti tuona: «La Ruby… 60!».
E le altre insultano Silvio: «Faccia di m…, diamo tutto a Ruby… 60!». Il 21 ottobre Ghedini e Longo cominciano a sentire testimoni per difendere il premier da un’accusa che i pm non hanno ancora formulato.
Ma il capolavoro profetico è la targhetta che il 14 gennaio 2011 consentirà  a Spinelli, che non ha mai avuto cariche politiche, di fermare la perquisizione: il suo ufficio è protetto dall’immunità  parlamentare.
E da quando? Fin dal 21 ottobre 2004, certificano gli avvocati-deputati.
E perchè il premier, già  sei anni fa, dichiarò inviolabile perfino il custode dei suoi soldi?
Un aiutino: proprio allora si era saputo che l’avvocato David Mills, nel luglio 2004, aveva fatto l’errore di confessare ai magistrati di aver intascato 600 mila dollari per testimoniare il falso sulle offshore con i conti segreti di «mister
B».

Paolo Biondani e Giovanna Trinchella
(da “Il Fatto Quotidiano“)

argomento: Berlusconi, Costume, denuncia, Giustizia, governo, Politica, radici e valori | Commenta »

FUTURO E LIBERTA’ A CONGRESSO: NASCE IL PARTITO ON LINE

Febbraio 11th, 2011 Riccardo Fucile

DIRIGENTI ELETTI VIA WEB DALLA BASE…UN “CONFESSIONALE” A DISPOSIZIONE PER POTER REGISTRARE UN VIDEOMESSAGGIO “SULL’ITALIA CHE VORREI”….ATTESI 10.000 MILITANTI ALLA FIERA DI RHO

La t-shirt col dito puntato di Gianfranco Fini, già  andata a ruba a Bastia Umbra (“Che fai mi cacci”) sarà  il pezzo cult anche stavolta allo stand dei gadget.
Ma il “confessionale” su «l’Italia che vorrei», dove ognuno potrà  chiudersi e registrare un videomessaggio (poi rilanciato sul web) sarà  l’attrazione più gettonata tra i diecimila iscritti e militanti.
Alla vigilia del congresso fondativo di Futuro e libertà , che si apre oggi alla Fiera di Rho-Milano, l’attesa però è già  tutta proiettata sulle conclusioni del leader.
Fini domenica sarà  eletto dalla base presidente di Fli, ma per il «senso di responsabilità  che deriva dai concomitanti impegni istituzionali» – quella terza carica dello Stato alla quale, ribadirà  dalla tribuna, non intende rinunciare – si autosospenderà .
Con buona pace degli avversari pdl che lo vorrebbero dimissionario da Montecitorio e di un paio di intellettuali amici, da Campi alla Ventura, che inultimo gli avevano suggerito di lasciare lo scranno.
Non i suoi, però.
Che anche a poche ore dal lancio ufficiale di Futuro e libertà  hanno blindato il sostegno al capo.
Se Bastia Umbra ha segnato la svolta dell’uscita dal governo, da Rho Gianfranco Fini potrebbe rilanciare la richiesta ufficiale di dimissioni del presidente del Consiglio, sulla scia degli ultimi scandali e della tempesta giudiziaria.
Dipenderà  dal dibattito interno al congresso (e dagli eventi delle prossime ore) l’eventuale passaggio ulteriore: la presa d’atto della «emergenza democratica» e della necessità  di un «patto repubblicano» tra le opposizioni per salvare il paese dal «tracollo berlusconiano», come molti dall’interno già  suggeriscono.
Non senza eccezioni, da Ronchi a Viespoli.
Quel che è certo, spiega Italo Bocchino è che «Milano segnerà  il battesimo di un partito che è già  il dopo-Berlusconi, che incarnerà  una destra moderna come ve ne sono in Inghilterra, in Francia, in Germania. Nascerà  il partito più moderno del panorama politico italiano».
Rivoluzionario intanto sarà  il criterio di elezione dei vertici.
I 7.320 che si sono iscritti finora al congresso potranno partecipare all’elezione di presidente e coordinamento.
E chi non potrà  raggiungere Milano potrà  esprimere la preferenza via web, tramite un codice personale.
Proprio l’utilizzo di internet è la svolta sulla quale punteranno i finiani.
«Lo strumento web non solo per la selezione della classe dirigente, ma anche nella gestione interna del partito, che d’ora innanzi avverrà  on line – racconta Chiara Moroni, responsabile dell’organizzazione del congresso – Il modello sarà  molto in stile Obama».
Sarà  l’anti-Pdl, nella misura in cui il «Fli on line» giocherà  tutto sull’apertura e sui contributi della base.
Che, tanto per cominciare, eleggerà  appunto il presidente. Sebbene la candidatura sarà  unica e scontata.
Tutto il dibattito di sabato, dopo l’apertura del primo giorno affidata appunto a Moroni, al coordinatore Urso, ai capigruppo Bocchino e Viespoli, sarà  centrato sul terzo polo in cui il partito va a confluire in vista delle amministrative di maggio e delle eventuali politiche anticipate.
Intanto però partito e brand esistono in autonomia.
Prima disposizione di Fini: cancellazione del suo nome dal simbolo, sostituito dalla sigla Fli, che già  campeggia sul sito.
Non ci saranno leader di altri partiti a Milano.
Neanche i confondatori del Nuovo polo perl’Italia, Casini, Rutellie Lombardo. Proprio perchè «è un congresso fondativo» spiegano.
Gli organizzatori contano di raggiungere durante i tre giorni quota 10 mila iscritti, dunque duemila oltre gli attuali registrati.
Mille saranno i giovani. Oltre trecento i giornalisti accreditati.
Evento paramondano della tre giorni, la cena da 964 coperti di stasera.
Fini padrone di casa, ma Gianfranco Vissani a sovrintendere ai fornelli.
L’ex chef ” dalemiano ” con i suoi otto cuochi curerà  il catering dell’intero congresso.
Cena da grand gourmet (anche quella prenotabile via web) ma a prezzi popolari: 20 euro.
Sul sito Fli.com già  campeggia il videospot dello chef registrato ad hoc per Fini e i suoi.

Carmelo Lopapa
(da “La Repubblica“)

argomento: Fini, Futuro e Libertà, Politica | 1 Commento »

FINI LANCIA IL CONGRESSO DI FUTURO E LIBERTA’ : “FINE DELLA RICREAZIONE, ORA PENSIAMO AL FUTURO”

Febbraio 11th, 2011 Riccardo Fucile

“PER RILANCIARE IL PAESE SERVE UN SALTO DI QUALITA’ E DI MENTALITA'”… “INVESTIRE IN INNOVAZIONE, RICERCA E CULTURA, CREDITI AGEVOLATI AI GIOVANI, MENO BUROCRAZIA E MENO TASSE, PIU’ OPPORTUNITA’ DI LAVORO E MENO PRECARIATO…OCCORRE IL CORAGGIO DI DECIDERE TUTTI INSIEME CHE FUTURO VOGLIAMO DISEGNARE PER IL NOSTRO PAESE”

Un grande statista europeo del dopoguerra, Konrad Adenauer, disse che i «partiti esistono non per se stessi, ma per il popolo».
Sembra un’affermazione scontata.
Ma risulta assai meno ovvia se applicata all’Italia di questo inizio di decennio. Da molto tempo la politica pare ripiegata su se stessa, mentre l’agenda degli interventi strutturali per far ripartire un’Italia immobile, stanca e sfiduciata continua a essere desolatamente vuota.
La lista dei meriti esibiti contiene solo interventi di emergenza: una volta sono i rifiuti campani, un’altra è il rischio default per i titoli pubblici.
“Andiamo avanti così, fino alla prossima emergenza”? È vero senso di responsabilità  verso il Paese affermare “accontentiamoci, perchè potevamo finire come la Grecia”?
Può esserlo nella sola prospettiva del presente.
Sicuramente non lo   è riguardo al futuro, anche prossimo.
Può essere realmente rassicurante (e coinvolgente) soltanto un discorso di questo tipo: “Proviamo a fare come la Germania, che ha tagliato tutte le spese meno quelle destinate alla ricerca e all’innovazione”.
Visto che siamo in tema, vale la pena ricordare un’amara verità : se c’è un Paese che gli investimenti destinati alle idee dovrebbe aumentarli anzichè diminuirli, questo Paese è proprio l’Italia.
Riserviamo alla ricerca circa la metà  delle risorse mediamente impiegate a tale scopo dai Paesi dell’Ocse e siamo decisamente lontani dal livello minimo (3 per cento del Pil) stabilito da Obiettivo Europa 2020: la percentuale in Italia è infatti dell’1,13.
Questo significa che dovremo triplicare, nel giro di qualche anno,   l’entità  degli investimenti da destinare all’innovazione.
Al di là  di quello che dicono le cifre, il punto vero e drammatico è che la politica italiana ha bisogno di un salto di qualità  e di mentalità .
Deve passare dalle enunciazioni e dagli annunci ai fatti e all’operatività .
E deve compiere un simile passo nel più breve tempo possibile perchè il futuro è già  cominciato nei Paesi dell’area più avanzata del mondo.
Quello delle scarse risorse per la   ricerca non è il solo fattore di ritardo.
Ce ne sono purtroppo molti altri, che concorrono, tutti insieme, a tenere cronicamente   inchiodata l’Italia   a irrisori livelli di crescita economica.
Non può produrre nuova ricchezza un Paese dove l’imposizione fiscale è tra le più alte nel mondo, dove la giungla burocratica ostacola l’attività  d’impresa e tiene lontani i capitali d’investimento esteri, dove il lavoro è   peggio   remunerato e meno produttivo che altrove, dove le infrastrutture (viarie, portuali e telematiche) sono insufficienti, dove non sono avvenute liberalizzazioni (se non nelle telecomunicazioni) ma solo privatizzazioni di monopoli pubblici per fare cassa e non per   aprire il mercato dei servizi alla concorrenza, dove la mobilità  sociale è in discesa, dove la natalità  è tra le più basse d’Europa, dove i livelli di corruzione di politici e dirigenti pubblici sono preoccupanti, dove prospera una gigantesca economia in nero che non si traduce in ricchezza sociale, dove la criminalità  organizzata esercita il suo potere di ricatto su vaste aree del Sud e inquina l’economia legale.
L’elenco sarebbe ancora lungo, ma è bene fermarsi qui perchè quanto detto è sufficiente a far capire che la ricreazione è finita e che non ci sono più scuse per la politica del giorno per giorno, del circo mediatico, della rissa permanente.
Una grande lezione è venuta recentemente   dal caso Mirafiori, che ha dimostrato quanto   le forze dell’economia e del lavoro siano comunque vive nel nostro Paese.
Però, chiunque pretendesse di strumentalizzare politicamente un simile risultato compirebbe un’operazione arbitraria.
Perchè la politica ha fatto assai poco per creare le condizioni generali — quindi non solo a Torino, ma in tante altre parti d’Italia — per rendere convenienti   gli   investimenti di capitale nel   nostro territorio.
Occorre passare dalle enunciazioni ai fatti   non in nome della ormai frustra retorica del “fare”, ma sulla base di una grande   idea dell’Italia prossima ventura.
L’obiettivo deve essere un Progetto di Italia per il 2020, il progetto di realizzare riforme che cambino profondamente il volto del nostro Paese nel giro di qualche anno, liberando le energie della società  e offrendo concrete opportunità    di affermazione   ai giovani, ai lavoratori, agli imprenditori.     Poichè non ci saranno prove d’appello, occorre riscrivere subito l’agenda della politica e fissare gli   appuntamenti chiave, quelli più urgenti.
Al primo posto   dovranno comparire   la crescita economica e il futuro dei   giovani, insieme con le riforme istituzionali e la necessità  di superare il divario tra Nord e Sud.
Essenziale, per quanto riguarda la crescita, è ridurre il carico fiscale su famiglie e imprese cominciando a lavorare per una riforma tributaria all’insegna della riduzione e della rimodulazione delle aliquote. Parallelamente, sarà  necessario aumentare la competitività  del sistema attraverso l’aumento della produttività  del lavoro e dell’impresa, il sostegno all’internazionalizzazione delle aziende e all’innovazione dei processi produttivi, il disboscamento della giungla burocratica e la riforma del processo civile, l’accesso al credito per le piccole e medie imprese, l’incremento delle risorse da destinare alla ricerca, all’università  e all’istruzione.
Tutto ciò mentre dovranno   essere realizzati gli obiettivi, necessariamente a più lunga scadenza, dell’ammodernamento infrastrutturale, a partire dalla differenziazione delle fonti energetiche.
Per quanto invece riguarda i giovani, al netto dei benefici che potranno arrivare dagli auspicabili maggiori investimenti in istruzione e ricerca, bisognerà  costruire un sistema di flessibilità  positiva che combatta la vergogna della precarietà  unita ai bassi salari e realizzare un collegamento più stretto tra scuola, università , e mondo del lavoro.
Occorre anche favorire l’intraprendenza dei giovani attraverso un fondo di garanzia pubblico per spingere le banche a finanziare i ragazzi che vogliano frequentare un master all’estero, aprire un’impresa, acquistare una casa.
Indipendentemente dalle misure che potranno essere varate nel concreto, il principio da affermare è che la questione- giovani è una delle questioni strategiche dell’Italia e che tra dieci anni — quando i ragazzi di oggi saranno adulti- dovranno poter vivere in una società  che pone realmente il merito tra i suoi valori centrali.
È una rivoluzione etica e culturale molto più profonda e decisiva di quello che comunemente si pensa.
È bene a questo punto avvertire che   sono poche le riforme a costo zero.
È quindi chiaro che occorrerà    spostare risorse da un settore a un altro, tagliare rami di spesa improduttivi, mettere in discussione rendite consolidate. È anche chiaro che, quello riformatore, non sarà  un processo indolore perchè   ci sarà  chi nell’immediato ci guadagnerà  e chi nell’immediato ci perderà .   Però deve essere altrettanto chiaro che i sacrifici di un Paese non si decidono sulla base di un criterio meramente ragionieristico ma eminentemente politico.
Criterio politico vuol dire trovare un accordo ampio e solido   tra partiti, forze sociali, imprenditoriali, sindacali per stabilire gli obiettivi strategici, e cominciare subito a inserirli nell’agenda di Italia 2020 stabilendo le priorità  necessarie con equità  e giustizia.
Rimboccarsi le maniche?
Alcuni sicuramente diranno “ma chi ce lo fa fare?”, memori forse dei tempi in cui Andreotti diceva «tanto in Italia tutto s’aggiusta» e Craxi affermava «la nave va».
Mi dispiace per lorsignori, ma quei tempi non torneranno più, nel bene e nel male.
In conclusione: qual è il rischio di continuare a ripetere “tutto bene Madama la Marchesa”?
È quello di   fare la fine della rana nella pentola.
Questa metafora,   rilanciata in un recente pamphlet dallo scrittore Olivier Clerc, s’adatta assai bene all’Italia dominata   da una politica minimalista e di corto respiro. «Una rana, immersa in una pentola d’acqua che si riscalda molto lentamente, all’inizio si trova bene, ma quando l’acqua comincia a scottare non ha più le forze per saltare fuori».
La morale della favola è semplice: non c’è alternativa a una politica ambiziosa e profondamente riformatrice.

Gianfranco Fini
(da “Charta Minuta“)

argomento: Fini, Futuro e Libertà, governo, Politica, radici e valori | Commenta »

IL TIMES: “ABUSO DI POTERE, BERLUSCONI E’ UN PAGLIACCIO”

Febbraio 11th, 2011 Riccardo Fucile

“IL PREMIER ITALIANO HA UMILIATO SE STESSO, SVALUTATO IL SUO UFFICIO E MESSO IN IMBARAZZO GLI ALLEATI DELL’ITALIA”…”LE SUE AZIONI TRADISCONO VENALITA’ E VANITA’, EGLI ABUSA DELL’UFFICIO POLITICO PER FINI PERSONALI: E’ ORA CHE QUESTA UMILIANTE FARSA FINISCA”

“Abuso di potere”.
Il Times di Londra non va per il sottile e dedica il suo editoriale di apertura al caso Ruby.
Il titolo è eloquente e il contenuto pesantemente critico nei confronti di Silvio Berlusconi.
La tesi è riassunta nel sommario: il premier “ha umiliato se stesso, ha svalutato il suo ufficio e ha messo in imbarazzo gli alleati dell’Italia”.
Aldilà  delle ricadute giudiziarie, che pure per il quotidiano hanno una loro rilevanza, il Times sottolinea come le vicende emerse negli ultimi mesi non siano una questione “di carattere interno su cui gli amici dell’Italia debbano stare zitti”.
Berlusconi “ha screditato la diplomazia” scrive il giornale che poi elenca una serie di fatti: le frasi su Obama (“giovane, attraente e anche abbronzato”), l’incontro con Angela Merkel (lasciata in attesa per rispondere a una chiamata sul cellulare), l’invito alla finanza americana a investire nel Bel Paese perchè “ci sono belle segretarie”, il suo comportamento “rozzo” al ricevimento di Buckingham Palace, la conferenza stampa con Putin durante la quale “pretese di cacciare una giornalista russa che poneva domande severe”.
A tutto ciò, rileva il Times, si aggiungono le ultime notizie sull’inchiesta milanese.
“E’ facile insinuare che il Primo Ministro italiano è un pagliaccio le cui parole e azioni tradiscono vanità  e venalità . Sfortunatamente la verità  è persino peggiore. Il signor Berlusconi dimostra di non avere alcuna comprensione della distinzione fra ruolo pubblico e gratificazione personale. Abusa dell’ufficio politico per fini suoi e sfida   chiunque tenti di fermarlo. E’ ora che questa umiliante e distruttiva farsa finisca”.

argomento: Berlusconi, Costume, denuncia, emergenza, Esteri, Europa, Giustizia, governo, Politica, radici e valori, Stampa | Commenta »

MONITO DELL’AVVENIRE: “DISASTRO ISTITUZIONALE INCOMBENTE: SIAMO A UN PUNTO DI NON RITORNO, INTERVENGANO I SUPREMI GARANTI”

Febbraio 11th, 2011 Riccardo Fucile

IL GIORNALE DEI VESCOVI, DI FRONTE AL CASO   RUBY, PARLA DI “GIORNO DEL FURORE”: “SIAMO DI FRONTE A UN EPISODIO SENZA PRECEDENTI DI CONFLITTO TRA ORGANI ISTITUZIONALI”…E FAMIGLIA CRISTIANA ACCUSA: “TROPPO DEBOLE LA REAZIONE DEI CATTOLICI DI FRONTE A CERTI FATTI: INUTILE ANDARE A MESSA E POI ACCETTARE STILI DI VITA CHE NEGANO I VALORI CRISTIANI”

«È il momento che tutto sia posto, nei modi propri, nelle mani dei supremi garanti della legalità  costituzionale».
È quanto chiede il direttore di Avvenire, Marco Tarquinio, di fronte al «punto di non ritorno» e al «disastro istituzionale incombente e possibile» cui si è giunti con il caso Ruby, dopo la richiesta di giudizio nei confronti del premier e la reazione «furente» di quest’ultimo.
«È arrivato il giorno del furore, quello dello scontro violento e totale, tra Silvio Berlusconi e i pm milanesi che hanno indagato il presidente del Consiglio per il cosiddetto “caso Ruby”», scrive Tarquinio in un commento di prima pagina intitolato «Nelle mani dei supremi garanti».
«E noi vorremmo provare a chiedere, senza troppa speranza – prosegue -, a tutti gli altri attori politici e polemici di sgombrare scena e piazze e di lasciare sola l’evidenza del disastro istituzionale incombente e possibile».
Secondo Tarquinio, «siamo a un disperante punto di non ritorno, con i magistrati che parlano di prova evidente della doppia colpa (concussione e prostituzione minorile) imputata al capo del governo e questi così certo di una manovra ordita ai suoi danni da voler denunciare lo Stato».
«Il male minore, a questo punto – conclude il direttore del giornale dei vescovi -, è che tutto si consumi presto e senza forzature. È il momento che tutto sia posto, nei modi propri, nelle mani dei supremi garanti della legalità  costituzionale».
Da un sondaggio lanciato dal settimanale “Famiglia cristiana” emerge che la reazione dei cattolici credenti di fronte al caso Ruby è stata debole.
Secondo don Antonio Sciortino è un fatto che «dovrebbe fare riflettere davvero».
Il direttore è intervenuto ieri sera durante un incontro su “Fede e democrazia” organizzato dall’Istituto De Gasperi a Bologna.
«Nel sondaggio che abbiamo fatto sul caso Ruby, abbiamo chiesto ai lettori se la reazione dei cattolici era stata debole, forte o così così. Il 92% su 3.500 ha detto che c’è stata una reazione debole», ha detto il sacerdote.
Poi secondo un commentatore del settimanale, ha continuato il direttore, «i più critici erano i meno credenti, mentre la reazione più debole è stata di quelli che vanno a messa. Questo dovrebbe fare riflettere davvero».
E ha scandito: «Questo Paese che si dice tanto cristiano e si riempie la bocca di esserlo, poi vive con stili di vita totalmente paganizzanti e anticristiani», facendo scattare un applauso della platea.
Infine una battuta sui politici di oggi: «Quello che manca oggi è la formazione e la passione per la politica. Non abbiamo una classe politica all’altezza della gravità  dei problemi del Paese».
Don Sciortino è poi tornato ad invocare stili di vita più sobri, anche in politica. «Se non mettiamo più etica nella politica – ha detto – si passa all’affare e alla spartizione degli affari, alla divisione degli interessi o al malaffare».
Poi ha criticato l’idea che i cattolici siano «cittadini di serie B, che devono stare nei loro recinti sacri e non disturbare il grande manovratore», invitando invece i credenti a «una maggiore vivacità » e senza aspettare che parlino solo i vertici ecclesiastici sui principali problemi del Paese.
«Vi hanno tolto la parola – ha continuato don Sciortino sempre rivolgendosi alla platea – ma è vero che in parte ve la siete lasciata togliere la parola. Bisogna tornare a rivendicare spazi di autonomia e informazione».
E ha concluso: «Abbiamo disertato la politica considerandola come qualcosa di sporco o in cui ci si sporca. Mentre la politica, ma non quella cui assistiamo tutti i giorni, è una politica alta, la più alta forma di servizio che si possa fare alla comunità  diceva Paolo VI, per cui può essere via per farsi santi… certo, non quella a cui stiamo assistendo oggi, sia ben chiaro».

argomento: Costume, denuncia, Politica, radici e valori | 1 Commento »

“BERLUSCONI E’ UN FUORILEGGE”, “IL VOTO A BERLUSCONI E’ IL VOTO PIU’ INUTILE CHE LE DONNE POSSANO DARE”, “DOBBIAMO DARE A CHI VIENE IN ITALIA UN LAVORO, UNA CASA E ASSICURARE IL BENESSERE”

Febbraio 10th, 2011 Riccardo Fucile

INDOVINATE CHI SONO I TRE POLITICI CHE HANNO ESPRESSO LE TRE OPINIONI INDICATE… LA SOLUZIONE LA POTETE LEGGERE QUA SOTTO, MA PRIMA SEDETEVI

Berlusconi è un fuorilegge.
L’unica risposta è in sede penale e soprattutto civile.
L’ultima sconcertante esibizione sui sondaggi falsi, al Tg1, denota uno straordinario sprezzo delle regole.

Francesco Storace, 11 aprile 2008

Silvio Berlusconi non ha rispetto per le donne, lo dimostra la sua vita giorno dopo giorno.
Ha detto a quella ragazza precaria di sposare un miliardario: non è questa la soluzione del precariato.
Il voto a Silvio Berlusconi è il voto più inutile che le donne possano dare…

Daniela Santanchè, Corriere della Sera, 26 marzo 2008

“Il nostro paese ha il dovere di guardare a quanti vogliono venire in Italia con totale apertura di cuore, e di dare a coloro che vengono in Italia la possibilità  di un lavoro, di una casa, di una scuola per i figli e la possibilità  di un benessere che significa anche la salute…”.
Silvio Berlusconi in una recente dichiarazione alla Tv tunisina

E’ questa la coerenza di certi personaggi che ci governano?
E’ questa la dirittura morale di chi poi ha il coraggio di parlare di “teatrino della politica”?
E’ questa la sedicente destra che accusa gli altri di aver tradito i “sacri ideali”?
E’ questa la destra del futuro o non piuttosto una sedicente destra cialtrona che si vende al miglior offerente?

argomento: destra, Politica, radici e valori | 1 Commento »

« Previous Entries
Next Entries »
  • Destra di Popolo.net
    Circolo Genovese di Cultura e Politica
    Diretto da Riccardo Fucile
    Scrivici: destradipopolo@gmail.com

  • Categorie

    • 100 giorni (5)
    • Aborto (20)
    • Acca Larentia (2)
    • Alcool (3)
    • Alemanno (150)
    • Alfano (315)
    • Alitalia (123)
    • Ambiente (341)
    • AN (210)
    • Animali (74)
    • Arancioni (2)
    • arte (175)
    • Attentato (329)
    • Auguri (13)
    • Batini (3)
    • Berlusconi (4.297)
    • Bersani (235)
    • Biasotti (12)
    • Boldrini (4)
    • Bossi (1.223)
    • Brambilla (38)
    • Brunetta (83)
    • Burlando (26)
    • Camogli (2)
    • canile (4)
    • Cappello (8)
    • Caprotti (2)
    • Caritas (6)
    • carovita (170)
    • casa (247)
    • Casini (120)
    • Centrodestra in Liguria (35)
    • Chiesa (276)
    • Cina (10)
    • Comune (343)
    • Coop (7)
    • Cossiga (7)
    • Costume (5.598)
    • criminalità (1.405)
    • democratici e progressisti (19)
    • denuncia (14.538)
    • destra (573)
    • destradipopolo (99)
    • Di Pietro (101)
    • Diritti civili (276)
    • don Gallo (9)
    • economia (2.333)
    • elezioni (3.304)
    • emergenza (3.081)
    • Energia (45)
    • Esselunga (2)
    • Esteri (784)
    • Eugenetica (3)
    • Europa (1.314)
    • Fassino (13)
    • federalismo (167)
    • Ferrara (21)
    • Ferretti (6)
    • ferrovie (133)
    • finanziaria (325)
    • Fini (825)
    • fioriere (5)
    • Fitto (27)
    • Fontana di Trevi (1)
    • Formigoni (90)
    • Forza Italia (596)
    • frana (9)
    • Fratelli d'Italia (291)
    • Futuro e Libertà (517)
    • g8 (25)
    • Gelmini (68)
    • Genova (546)
    • Giannino (10)
    • Giustizia (5.808)
    • governo (5.805)
    • Grasso (22)
    • Green Italia (1)
    • Grillo (2.941)
    • Idv (4)
    • Immigrazione (734)
    • indulto (14)
    • inflazione (26)
    • Ingroia (15)
    • Interviste (16)
    • la casta (1.397)
    • La Destra (45)
    • La Sapienza (5)
    • Lavoro (1.316)
    • LegaNord (2.415)
    • Letta Enrico (154)
    • Liberi e Uguali (10)
    • Libia (68)
    • Libri (33)
    • Liguria Futurista (25)
    • mafia (544)
    • manifesto (7)
    • Margherita (16)
    • Maroni (171)
    • Mastella (16)
    • Mattarella (60)
    • Meloni (14)
    • Milano (300)
    • Montezemolo (7)
    • Monti (357)
    • moschea (11)
    • Musso (10)
    • Muti (10)
    • Napoli (319)
    • Napolitano (220)
    • no global (5)
    • notte bianca (3)
    • Nuovo Centrodestra (2)
    • Obama (11)
    • olimpiadi (40)
    • Oliveri (4)
    • Pannella (29)
    • Papa (33)
    • Parlamento (1.428)
    • partito del popolo della libertà (30)
    • Partito Democratico (1.034)
    • PD (1.192)
    • PdL (2.781)
    • pedofilia (25)
    • Pensioni (129)
    • Politica (32.451)
    • polizia (253)
    • Porto (12)
    • povertà (502)
    • Presepe (14)
    • Primarie (149)
    • Prodi (52)
    • Provincia (139)
    • radici e valori (3.693)
    • RAI (359)
    • rapine (37)
    • Razzismo (1.410)
    • Referendum (200)
    • Regione (344)
    • Renzi (1.521)
    • Repetto (46)
    • Rifiuti (84)
    • rom (13)
    • Roma (1.125)
    • Rutelli (9)
    • san gottardo (4)
    • San Martino (3)
    • San Miniato (2)
    • sanità (306)
    • Sarkozy (43)
    • scuola (354)
    • Sestri Levante (2)
    • Sicurezza (454)
    • sindacati (162)
    • Sinistra arcobaleno (11)
    • Soru (4)
    • sprechi (319)
    • Stampa (373)
    • Storace (47)
    • subappalti (31)
    • televisione (244)
    • terremoto (402)
    • thyssenkrupp (3)
    • Tibet (2)
    • tredicesima (3)
    • Turismo (62)
    • Udc (64)
    • Università (128)
    • V-Day (2)
    • Veltroni (30)
    • Vendola (41)
    • Verdi (16)
    • Vincenzi (30)
    • violenza sulle donne (342)
    • Web (1)
    • Zingaretti (10)
    • zingari (14)
  • Archivi

    • Giugno 2025 (319)
    • Maggio 2025 (591)
    • Aprile 2025 (622)
    • Marzo 2025 (561)
    • Febbraio 2025 (352)
    • Gennaio 2025 (640)
    • Dicembre 2024 (607)
    • Novembre 2024 (609)
    • Ottobre 2024 (668)
    • Settembre 2024 (458)
    • Agosto 2024 (618)
    • Luglio 2024 (429)
    • Giugno 2024 (481)
    • Maggio 2024 (633)
    • Aprile 2024 (618)
    • Marzo 2024 (473)
    • Febbraio 2024 (588)
    • Gennaio 2024 (627)
    • Dicembre 2023 (504)
    • Novembre 2023 (435)
    • Ottobre 2023 (604)
    • Settembre 2023 (462)
    • Agosto 2023 (642)
    • Luglio 2023 (605)
    • Giugno 2023 (560)
    • Maggio 2023 (412)
    • Aprile 2023 (567)
    • Marzo 2023 (506)
    • Febbraio 2023 (505)
    • Gennaio 2023 (541)
    • Dicembre 2022 (525)
    • Novembre 2022 (526)
    • Ottobre 2022 (552)
    • Settembre 2022 (584)
    • Agosto 2022 (585)
    • Luglio 2022 (562)
    • Giugno 2022 (521)
    • Maggio 2022 (470)
    • Aprile 2022 (502)
    • Marzo 2022 (542)
    • Febbraio 2022 (494)
    • Gennaio 2022 (510)
    • Dicembre 2021 (488)
    • Novembre 2021 (599)
    • Ottobre 2021 (506)
    • Settembre 2021 (539)
    • Agosto 2021 (423)
    • Luglio 2021 (577)
    • Giugno 2021 (559)
    • Maggio 2021 (556)
    • Aprile 2021 (506)
    • Marzo 2021 (647)
    • Febbraio 2021 (570)
    • Gennaio 2021 (605)
    • Dicembre 2020 (619)
    • Novembre 2020 (575)
    • Ottobre 2020 (639)
    • Settembre 2020 (465)
    • Agosto 2020 (588)
    • Luglio 2020 (597)
    • Giugno 2020 (580)
    • Maggio 2020 (618)
    • Aprile 2020 (643)
    • Marzo 2020 (437)
    • Febbraio 2020 (593)
    • Gennaio 2020 (596)
    • Dicembre 2019 (542)
    • Novembre 2019 (316)
    • Ottobre 2019 (631)
    • Settembre 2019 (617)
    • Agosto 2019 (639)
    • Luglio 2019 (654)
    • Giugno 2019 (598)
    • Maggio 2019 (527)
    • Aprile 2019 (383)
    • Marzo 2019 (562)
    • Febbraio 2019 (598)
    • Gennaio 2019 (641)
    • Dicembre 2018 (623)
    • Novembre 2018 (603)
    • Ottobre 2018 (631)
    • Settembre 2018 (586)
    • Agosto 2018 (362)
    • Luglio 2018 (562)
    • Giugno 2018 (563)
    • Maggio 2018 (634)
    • Aprile 2018 (547)
    • Marzo 2018 (599)
    • Febbraio 2018 (571)
    • Gennaio 2018 (607)
    • Dicembre 2017 (579)
    • Novembre 2017 (634)
    • Ottobre 2017 (579)
    • Settembre 2017 (456)
    • Agosto 2017 (368)
    • Luglio 2017 (450)
    • Giugno 2017 (468)
    • Maggio 2017 (460)
    • Aprile 2017 (439)
    • Marzo 2017 (480)
    • Febbraio 2017 (420)
    • Gennaio 2017 (453)
    • Dicembre 2016 (438)
    • Novembre 2016 (438)
    • Ottobre 2016 (424)
    • Settembre 2016 (367)
    • Agosto 2016 (332)
    • Luglio 2016 (336)
    • Giugno 2016 (358)
    • Maggio 2016 (373)
    • Aprile 2016 (308)
    • Marzo 2016 (369)
    • Febbraio 2016 (335)
    • Gennaio 2016 (404)
    • Dicembre 2015 (412)
    • Novembre 2015 (401)
    • Ottobre 2015 (422)
    • Settembre 2015 (419)
    • Agosto 2015 (416)
    • Luglio 2015 (387)
    • Giugno 2015 (397)
    • Maggio 2015 (402)
    • Aprile 2015 (407)
    • Marzo 2015 (428)
    • Febbraio 2015 (417)
    • Gennaio 2015 (434)
    • Dicembre 2014 (454)
    • Novembre 2014 (437)
    • Ottobre 2014 (440)
    • Settembre 2014 (450)
    • Agosto 2014 (433)
    • Luglio 2014 (437)
    • Giugno 2014 (392)
    • Maggio 2014 (392)
    • Aprile 2014 (389)
    • Marzo 2014 (436)
    • Febbraio 2014 (386)
    • Gennaio 2014 (419)
    • Dicembre 2013 (367)
    • Novembre 2013 (395)
    • Ottobre 2013 (447)
    • Settembre 2013 (433)
    • Agosto 2013 (389)
    • Luglio 2013 (390)
    • Giugno 2013 (425)
    • Maggio 2013 (413)
    • Aprile 2013 (345)
    • Marzo 2013 (372)
    • Febbraio 2013 (293)
    • Gennaio 2013 (361)
    • Dicembre 2012 (364)
    • Novembre 2012 (336)
    • Ottobre 2012 (363)
    • Settembre 2012 (341)
    • Agosto 2012 (238)
    • Luglio 2012 (328)
    • Giugno 2012 (288)
    • Maggio 2012 (258)
    • Aprile 2012 (219)
    • Marzo 2012 (255)
    • Febbraio 2012 (247)
    • Gennaio 2012 (260)
    • Dicembre 2011 (227)
    • Novembre 2011 (270)
    • Ottobre 2011 (283)
    • Settembre 2011 (268)
    • Agosto 2011 (157)
    • Luglio 2011 (213)
    • Giugno 2011 (264)
    • Maggio 2011 (273)
    • Aprile 2011 (248)
    • Marzo 2011 (255)
    • Febbraio 2011 (234)
    • Gennaio 2011 (253)
    • Dicembre 2010 (237)
    • Novembre 2010 (187)
    • Ottobre 2010 (159)
    • Settembre 2010 (148)
    • Agosto 2010 (75)
    • Luglio 2010 (86)
    • Giugno 2010 (76)
    • Maggio 2010 (75)
    • Aprile 2010 (66)
    • Marzo 2010 (79)
    • Febbraio 2010 (73)
    • Gennaio 2010 (74)
    • Dicembre 2009 (74)
    • Novembre 2009 (83)
    • Ottobre 2009 (90)
    • Settembre 2009 (83)
    • Agosto 2009 (56)
    • Luglio 2009 (83)
    • Giugno 2009 (76)
    • Maggio 2009 (72)
    • Aprile 2009 (74)
    • Marzo 2009 (50)
    • Febbraio 2009 (69)
    • Gennaio 2009 (70)
    • Dicembre 2008 (75)
    • Novembre 2008 (77)
    • Ottobre 2008 (67)
    • Settembre 2008 (56)
    • Agosto 2008 (39)
    • Luglio 2008 (50)
    • Giugno 2008 (55)
    • Maggio 2008 (63)
    • Aprile 2008 (50)
    • Marzo 2008 (39)
    • Febbraio 2008 (35)
    • Gennaio 2008 (36)
    • Dicembre 2007 (25)
    • Novembre 2007 (22)
    • Ottobre 2007 (27)
    • Settembre 2007 (23)
  • Febbraio 2011
    L M M G V S D
     123456
    78910111213
    14151617181920
    21222324252627
    28  
    « Gen   Mar »
  • Leggi gli ultimi articoli inseriti

    • LA RETE DI POTERE E FAVORI DELL’EX ASSESSORE GAMBINO (FDI): APPALTI, SOLDI E VANTAGGI PER LA FAMIGLIA
    • SILVIA SALIS CONVOCA CONFERENZA STAMPA: “GENOVA NON MERITA DI FINIRE SUI GIORNALI PER POLITICI CORROTTI E ABUSI DI POLIZIA LOCALE, ORA BASTA, AI DIPENDENTI DICO DI DENUNCIARE GLI ABUSI. FARO’ UNA RIVOLUZIONE ALL’INTERNO DELLA POLIZIA LOCALE, CHI NON E’ DEGNO DELLA DIVISA SARA’ CACCIATO”
    • POLIZIA LOCALE GENOVA, 15 INDAGATI PER ABUSI SUI FERMATI, BOTTE A STRANIERI, DOSI DI DROGA USATE PER INCASTRARE CHI IN REALTA’ NON SPACCIAVA, CASSA COMUNE DEI SOLDI SOTTRATTI
    • VANCE LUTHER BOELTER, L’UOMO CHE A MINNEAPOLIS HA UCCISO LA DEPUTATA DEMOCRATICA MELISSA HORTMAN E IL MARITO, È UN SOSTENITORE DI TRUMP E INTEGRALISTA EVANGELICO
    • “È STATO DECISO DI LASCIARE A NOI IL MODO CON IL QUALE TRATTARE CON KIEV. E CON L’EUROPA”: LA STAMPA RUSSA ESULTA PER LE PRATERIE CHE TRUMP HA LASCIATO A PUTIN: “KIEV E’ STATA DIMENTICATA”
    • TRUMP, UN CAZZARO PIENO DI SE’: DISSE CHE AVREBBE PORTATO LA PACE IN UCRAINA IN 24 ORE E DOPO MESI NON TOCCA PALLA, NONOSTANTE ABBIA CALATO LE BRAGHE A PUTIN
  • Commenti recenti

    • Log In

      • Accedi
      • Feed dei contenuti
      • Feed dei commenti
      • WordPress.org
    • Credits: G.I





    Usiamo i cookie anche di terze parti autorizzate. Continuando a navigare su questo sito, acconsenti al loro impiego in conformità alla nostra Cookie Policy.
    PreferenzeCONTINUA
    Manage consent

    Privacy Overview

    This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
    Necessary
    Sempre abilitato
    Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. These cookies ensure basic functionalities and security features of the website, anonymously.
    CookieDurataDescrizione
    cookielawinfo-checbox-analytics11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Analytics".
    cookielawinfo-checbox-functional11 monthsThe cookie is set by GDPR cookie consent to record the user consent for the cookies in the category "Functional".
    cookielawinfo-checbox-others11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Other.
    cookielawinfo-checkbox-necessary11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookies is used to store the user consent for the cookies in the category "Necessary".
    cookielawinfo-checkbox-performance11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Performance".
    viewed_cookie_policy11 monthsThe cookie is set by the GDPR Cookie Consent plugin and is used to store whether or not user has consented to the use of cookies. It does not store any personal data.
    Functional
    Functional cookies help to perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collect feedbacks, and other third-party features.
    Performance
    Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.
    Analytics
    Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.
    Advertisement
    Advertisement cookies are used to provide visitors with relevant ads and marketing campaigns. These cookies track visitors across websites and collect information to provide customized ads.
    Others
    Other uncategorized cookies are those that are being analyzed and have not been classified into a category as yet.
    ACCETTA E SALVA