Destra di Popolo.net

SCIOPERO DI GENOVA: MA QUALE PRIVATIZZAZIONE, E’ SOLO QUESTIONE DI SOLDI

Novembre 23rd, 2013 Riccardo Fucile

DIETRO LA PROTESTA DEI LAVORATORI SOLO IL RIFIUTO DI ACCETTARE PER IL SECONDO ANNO UN TAGLIO DI 8 MILIONI SUGLI STIPENDI… L’ALTERNATIVA E’ IL FALLIMENTO Di AMT

Prima ancora dei privati, la principale paura dei mille lavoratori scesi in piazza ieri per il quarto giorno di fila, contro la delibera del Comune che apre le porte all’ingresso dei privati nell’azienda del trasporto pubblico, sono i tagli.
È la nuova sforbiciata del sindaco Doria che ha messo in allarme i dipendenti.
Perchè se la privatizzazione nel provvedimento del Consiglio comunale è soltanto evocata come extrema ratio per rimettere in ordine i conti della società , la necessità  per il 2014 di chiudere il bilancio senza debiti è incontrovertibile.
E qualcuno, alla fine, deve pagare il conto. “Il problema non è la privatizzazione, ma i nuovi sacrifici che il sindaco vuole chiedere ai propri lavoratori”, spiega Antonio Graniero, segretario della Cisl di Genova.
Il sindaco, a scanso di equivoci, l’ha ripetuto anche oggi: “Il Comune di Genova non vuole e non privatizza Amt. È falso dire il contrario”.
Perchè una mobilitazione così massiccia allora? Perchè, privatizzazione o no, il sindaco ha le idee molto chiare.
La municipalizzata fino al 2012 era una macchina da debiti.
Quest’anno, la perdita sarà  inferiore ai 700 mila euro.
Un’operazione di risanamento compiuta grazie al pesante sacrificio dei lavoratori con risparmi per 8,3 milioni di euro tra tagli agli stipendi dei lavoratori e ammortizzatori sociali.
Marco Doria ha una data cerchiata sul calendario, il 31 dicembre 2014.
Lì scadrà  il contratto di servizio di Amt ed entro quella data l’azienda dovrà  arrivare con i conti a posto per presentarsi alla gara di assegnazione della futura agenzia regionale del trasporto.
Come? Ed è qui che la situazione si complica.
Delibera a parte, il comune chiude le porte ai privati. Ma quegli 8 milioni, in un modo o nell’altro vanno trovati.
E una strada può essere proprio quella di rinnovare per il 2014 quanto già  fatto nel 2013. Che vuol dire ancora tagli.
“Lo scorso anno – continua Graniero- c’è chi ci ha rimesso anche 4 mila euro. Per qualcuno in busta paga ha voluto dire 200-300 euro in meno al mese. Un prelievo che il sindaco voleva rinnovare anche il 1 gennaio 2014, e abbiamo detto no”.
La questione, insomma, è un po’ più semplice dello scontro pubblico/privato.
“Noi non abbiamo nulla in principio contro l’ingresso dei privati”, dice Graniero. “Però l’esperienza passata dovrebbe dirci qualcosa. La stessa Amt è stata già  privatizzata dieci anni fa, quando i francesi di Transdev-Veolia entrarono al 40% nella società . Per fare cosa? Tredici km di corsie preferenziali, che venivano sistematicamente invase dagli altri veicoli. Se ne sono andati senza investire neanche un euro”.
In sintesi, il Comune di Genova ha una scadenza, il 31 dicembre 2014, e un conto da pagare: oltre otto milioni di euro di passivo in arrivo nel prossimo anno.
La strada, se si vuole escludere un privato e mantenere invariata l’occupazione, è sedersi ad un tavolo e chiedere a tutti un sacrificio.

(da “Huffingtonpost“)

argomento: denuncia | Commenta »

SINDACATI E LAVORATORI AMT COMPLICI NELLA DISTRUZIONE DELL’AZIENDA MUNICIPALIZZATA TRASPORTI DI GENOVA

Novembre 23rd, 2013 Riccardo Fucile

DOV’ERANO SINDACATI, DIPENDENTI E GRILLO QUANDO NEGLI ANNI SCORSI AMT FU SCIENTIFICAMENTE SMEMBRATA E DISTRUTTA, IL PATRIMONIO SVENDUTO E IL BILANCIO COMPROMESSO?

Premettiamo un punto: siamo sempre stati e siamo per il rafforzamento del servizio di trasporto pubblico. Detto questo veniamo al punto che nessuno osa dire: tra i carnefici dell’Amt ci sono i lavoratori ed i sindacati.
Con le Amministrazioni Comunali guidati dell’ex teardiano Giuseppe Pericu (voluto sindaco di Genova da Claudio Burlando) è stato prima di tutto adottato un Piano del Traffico che “disincentivava” il trasporto pubblico per favorire quello privato.
Questo era uno dei capisaldi del lavoro prodotto dal superconsulente Bernhard Winkler.
Chi si oppose a questa follia? In pochissimi e tra questi non c’erano i lavoratori dell’Amt (come non c’erano i sindacati e nemmeno il genovese Beppe Grillo)
Passaggio parallelo — e in piena sintonia con il Piano – fu quello di cancellare la realizzazione della tramvia su sede propria in Val Bisagno (l’unica ampia area della città  dove non è presente il trasporto ferroviario metropolitano).
Venne cancellata, nonostante vi fosse già  il progetto pronto (predisposto dall’Amministrazione Sansa cacciata da Burlando). Si poteva chiedere ed ottenere il finanziamento europeo e quindi partire e realizzarla. Invece fu posta una pietra tombale, propagandando mega progetti futuristici irrealizzabili in quella vallata.
Altro passaggio parallelo — e in piena sintonia con il Piano —fu quello di smontare la tratta dei filobus realizzata durante l’Amministrazione Sansa.
Anzichè ampliarla, come era stato definito, facendola divenire un modello “integrato” con l’Asse Attrezzato in Corso Europa e con la tramvia programmata in Val Bisagno. Il massimo che si riuscì ad avere fu rimettere in funzione la tratta dismessa.
Anche davanti a questi due tasselli, in quanti alzarono la voce contro le scelte del Comune?
In pochissimi e tra questi, ancora una volta, non c’erano i lavoratori dell’Amt (come non c’erano i sindacati e nemmeno il genovese Beppe Grillo).
Poi venne la bancarotta per distrazione…
L’Amministrazione Pericu, con i suoi fidati uomini alla guida dell’Amt, promosse la “scissione” di Amt con la nascita di una nuova società : l’Ami.
All’Ami venne passato il patrimonio, a partire dalle rimesse. Amt venne così svuotata, rimanendo una struttura in perdita senza più patrimonio
L’Ami procedette a vendere le rimesse.
Lo fece con prezzi vantaggiosi per gli acquirenti (e gare che definire trasparenti sarebbe una barzelletta): a chi furono vendute?
Alle Coop rosse per farci appartamenti di lusso (Rimessa di Boccadasse) o per programmare nuovo MegaStore e Albergo (Rimessa Guglielmetti).
Svenduto il patrimonio — che fu di Amt — l’Ami va in liquidazione ed evapora.
Amt invece continua ad affondare verso un inesorabile e scontato fallimento. Anche qui in ben pochi ci si mobilitò per fermare questo scempio.
Mentre la Procura della Repubblica taceva, la Corte dei Conti in primo grado condannò gli Amministratori Pubblici responsabili del danno arrecato. Tra questi venne condannato anche Pericu.. Ma in appello tutto fu ribaltato: assoluzione.
I lavoratori dell’AMT ed i Sindacati avallarono quell’operazione (anche Beppe Grillo, il genovese che tanto tiene al patrimonio pubblico, non pronunciò parola)
E’ lì che fu segnato il destino dell’Amt.
Ma ai lavoratori ed ai Sindacati andava bene, qualche soldo ancora nelle casse c’era e quindi meglio non rischiare nulla in quel momento… meglio aspettare che sia rimasto meno di un osso per scendere in piazza.
Troppo tardi: la responsabilità  di quell’Amministrazione Pubblica che ha portato al disastro è la stessa responsabilità  che hanno i lavoratori per aver taciuto, accettato e avvallato l’eutanasia dell’Amt

Christian Abbondanza
Casa della Legalità 

argomento: denuncia | Commenta »

BERLUSCONI, IL DISCORSO SULLA DECADENZA: “CONSEGNANDO ME, STATE CONSEGNANDO VOI STESSI ALLA MAGISTRATURA”

Novembre 23rd, 2013 Riccardo Fucile

LE ANTICIPAZIONI SUL CONTENUTO DELL’ULTIMO INTERVENTO CHE IL CAVALIERE TERRA’ IN SENATO MERCOLEDI’

“Consegnando me, con questo voto, state consegnando voi stessi alla magistratura”. È attorno a questo concetto che Silvio Berlusconi sta preparando il discorso che pronuncerà  in Aula mercoledì. Un concetto politico, che suoni come una chiamata di responsabilità  del Parlamento tutto. Che, trasformandosi in un mero esecutore, rinuncia alla sua autonomia e alla sua sovranità . Una “responsabilità  storica” che mette la politica, tutta, nelle mani dei giudici e non più del popolo, rosso o azzurro che sia.
L’ex premier parlerà . Alzandosi in piedi, per l’ultima volta, a palazzo Madama.
L’idea di ricorrere a un trucco per guadagnare qualche altro giorno è stata accantonata.
Perchè a questo punto che tutto è scritto la mossa di “dimettersi” in modo che poi l’Aula voti le dimissioni a scrutinio segreto rischia di apparire un gesto “vile”.
Il Cavaliere vuole chiudere la sua esperienza parlamentare da lottatore. E da “statista”.
È questo il temine che ha usato con i suoi ai quali, a partire da Giuliano Ferrara, ha chiesto un bel po’ di appunti, per poi mettere mano al discorso personalmente.
Ma i contorni sono già  definiti: “Voglio fare un discorso che passi alla storia” ha confidato ai fedelissimi. E un discorso che passi alla storia non è un comizio dai toni feroci.
Sono altre le sedi nelle quali pronunciare i consueti strali contro le toghe.
È politico, il discorso in Aula ed è rivolto alla politica. Capace di non trasmettere nel mondo l’immagine del Condannato sconfitto, astioso, prigioniero del rancore.
Ma capace di trasmettere l’immagine di un paese che rinuncia alla sua sovranità .
Ecco il cuore del messaggio.
La decadenza, il modo in cui ci si è arrivati senza sottoporre la legge Severino a un approfondimento, la scelta del voto palese, la fretta con cui la sinistra si è accodata alle decisioni dei giudici rappresentano una resa di un potere dello Stato a un altro, la resa della politica alla magistratura, una anomalia democratica: “Cacciando me — ripete il Cavaliere che già  prefigura il momento in cui scandirà  queste parole — state consegnando voi stessi alla magistratura. Con questo atto vi state assumendo una responsabilità  storica, rinunciando a rappresentare la sovranità  popolare che si esprime nell’autonomia del Parlamento e limitandovi ad eseguire le decisioni della magistratura. Da questo momento i leader democratici li sceglierà  non più il popolo ma i pm”.
Berlusconi non ha ancora deciso se l’arringa sarà  lunga o breve. Ma ha deciso che sarà  senza astio e senza troppi riferimenti a quello che in privato chiama il disegno di “magistratura democratica”.
Perchè solo un discorso “politico” può trasmettere il messaggio che quella che appare la fine di una storia diventi l’inizio di una “nuova battaglia per la libertà ”.
Solo così si può evitare “l’effetto Craxi” di un leader al suo ultimo discorso. Non è un caso che proprio “evitare l’effetto Craxi” sia stata la regola di ingaggio consegnata ai fedelissimi in vista di mercoledì.
Ma anche ai big del partito cui ha chiesto di portare fuori dal Senato e davanti a palazzo Grazioli “un po’ di gente”.
Avere il suo popolo fuori non è solo un modo per sentire il calore in una giornata che si annuncia gelida. Ma è anche un modo per non lasciare la piazza ai grillini, considerati gli eredi di coloro che tiravano le monetine di fronte al Rafael: “Non farò la fine di Craxi” ripete Berlusconi in questi giorni. Perchè “continuo a combattere, non mollo”. E “non scappo”.
E c’è un motivo se, di tutte le voci e le congetture che circolano in questi giorni vissuti da molti come la fine di un epoca ce n’è una che dà  al Cavaliere particolarmente fastidio: le chiacchiere sulla fuga.
È invece un nuovo tempo della “battaglia di libertà ” iniziata nel ’94 il messaggio che vuole comunicare l’ex premier. A tutti.
Ai nemici di sempre, la sinistra che per Berlusconi — oggi come allora – usa le procure per eliminare i leader che non batte nelle urne.
Al Colle, non contrasta la violazione dei diritti oggi come allora, quando Giorgio Napolitano da presidente della Camera non pronunciò una parola sull’abuso delle carcerazione preventiva, anche di fronte ai suicidi, e rinunciò a difendere un Parlamento paralizzato dal tintinnar di manette. La “resa”, appunto.
Ma è un discorso col quale l’ex premier vuole scuotere le coscienze anche di coloro che allora stavano con lui, e oggi si sono accodati, buoni ultimi, al partito di Napolitano, come Alfano.
Non è un caso che negli ultimi giorni Berlusconi ha cominciato a leggere le mosse di Angelino sotto una nuova luce.
Angelino che parla di “partito degli onesti” quando Berlusconi scricchiola a palazzo Chigi, che diventa praticamente montiano nell’anno del Professore e lancia le primarie per “andare oltre Berlusconi”, Angelino che conduce le trattative con Letta per fare col governo ciò che non è riuscito a fare nel partito trasformandolo nella cabina di regia della scissione.
La decadenza ha scavato un solco tra i due.

(da “Huffingtonpost”)

argomento: Berlusconi, Parlamento | Commenta »

IN FORZA ITALIA E’ GIA’ LITE: FALCHI CONTRO LEALISTI

Novembre 23rd, 2013 Riccardo Fucile

“ROMANI TROPPO MODERATO”: RINVIATA LA NOMINA DEL CAPOGRUPPO IN SENATO

È confermato e non ci saranno rinvii.
Mercoledì 27 novembre Berlusconi decadrà  da senatore. Se Palazzo Madama non dovesse fare in tempo ad approvare la legge di stabilità , i lavori verrebbero interrotti e ripresi giovedì.
La macchina è ormai avviata, il Pd non ammette colpi di freno e slittamenti: la settimana prossima il Cavaliere sarà  un leader extraparlamentare e Forza Italia abbandonerà  le larghe intese per passare all’opposizione.
Un passaggio che potrebbe avvenire anche prima, già  martedì 26 novembre, in occasione del voto di fiducia sulla legge di stabilità  autorizzato ieri dal Consiglio dei ministri.
In aula i forzisti faranno fuoco e fiamme, presenteranno ordini del giorno, mozioni per invalidare la decisione della giunta sulla decadenza, lo stesso Berlusconi potrebbe intervenire con un discorso roboante e tutto questo mentre fuori dal palazzo si svolgerà  una manifestazione organizzata dal partito.
Tutti intorno al Cavaliere, appassionatamente, come se Forza Italia fosse veramente unita. Invece non lo è.
Il volo delle colombe verso un altro nido non ha portato pace e amore. È in atto una guerra all’ultimo sangue tra falchi, lealisti e coloro che prima della scissione venivano chiamati mediatori.
Tra questi c’era Paolo Romani che doveva assumere la carica di capogruppo pro tempore di Fi al Senato.
Berlusconi era d’accordo, poi ieri si è riunito il gruppo e sono volati gli stracci. Romani impallinato e fatto fuori dai falchi guidati da Nitto Palma, Bondi, Minzolini e dai lealisti come Bernini e Donato Bruno.
Riunione aggiornata a lunedì.
Cosa non va in Romani? Ha la colpa di essere stato troppo dialogante con i cugini che si sono separati.
Alla presidenza del gruppo Forza Italia, dicono gli impallinatori di Romani, ci vuole una personalità  che interpreti in maniera più aggressiva la nuova fase all’opposizione. Motivazioni politiche dietro le quali si celano ambizioni personali di chi vuole fare il capogruppo e controllare il partito.
E anche su quest’ultimo terreno non mancano gli scontri all’arma bianca su chi farà  il coordinatore nazionale.
I lealisti di Fitto, Gelmini, Carfagna e Polverini non vogliono in prima fila Verdini, Capezzone, Bondi e Santanchè.
I quali chiedono un profilo tutto d’attacco per Forza Italia, rischiando di aumentare l’emorragia elettorale e di dirigenti locali verso il Nuovo Centrodestra.
Tutti i «superstiti», così li ha chiamati il Cavaliere, temono di essere rottamati dalle nuove leve.   Il Cavaliere li ha rassicurati: ci sarà  un mix di vecchi e nuovi, un assetto da combattimento, perchè ci sarà  molto da combattere.
«Io non mollo», è il mantra dell’ex premier che proclama la sua innocenza contro le sentenze. Lo proclamerà  in aula fino al 27 novembre, poi in tv e nelle piazze.
Facendo crescere volti nuovi come Marcello Fiori, ex braccio destro di Bertolaso, che organizzerà  il Club Forza Silvio.
Nuova linfa e giovani che ha incontrato ieri sera a cena, i ragazzi guidati da Anna Grazia Calabria. Sabato chiuderà  la convention del movimento giovanile.
Sarà  l’occasione per gridare la sua rabbia contro i magistrati, per dire «dovete fare ancora i conti con me».
Intanto non riesce a mettere d’accordo i superstiti.

Amedeo La Mattina
(da “La Stampa“)

argomento: Forza Italia | Commenta »

PRIMARIE PD, D’ALEMA CAPOLISTA PER CUPERLO IN PUGLIA, SFIDA EMILIANO SCHIERATO CON RENZI

Novembre 23rd, 2013 Riccardo Fucile

NEI CIRCOLI PUGLIESI RENZI AL 42% RISPETTO AL 33,6% DI CUPERLO, MA IL FEUDO D’ALEMIANO HA RETTO L’ONDA D’URTO

Per chi è cresciuto a pane e politica è un appuntamento di quelli che mai si potrebbero perdere. L’8 dicembre non è solo il giorno in cui il Partito Democratico sarà  chiamato a scegliere il segretario nazionale tra Matteo Renzi, Gianni Cuperlo, Pippo Civati e Gianni Pittella.
In Puglia, è soprattutto il giorno dello scontro diretto tra i due titani del Pd di queste parti: Massimo D’Alema e Michele Emiliano.
Il primo capolista per Cuperlo, il secondo candidato a guidare la squadra del collega fiorentino. Entrambi nelle prossime ore ufficializzeranno le proprie candidature con il beneplacito di chi assapora già  un congresso scoppiettante.
E nel tacco d’Italia, inevitabilmente, l’aria si fa frizzante.
Sia tra chi ha tentato invano di far desistere l’ex premier dal candidarsi per l’ovvio svantaggio di partenza e sia tra chi inizia a temere di non avere la vittoria in tasca come credeva.
La fase precongressuale, infatti, ha consegnato una geografia democratica decisamente rinnovata rispetto a qualche mese fa.
La Puglia si è scoperta renziana con un rotondo 42% rispetto al 33,6 raggranellato dallo sfidante. Il feudo dalemiano, però, ha retto l’onda d’urto del fiorentino sia a Bari che nel Salento.
Qui Gianni Cuperlo ha battuto di gran misura Matteo Renzi. Ed è proprio qui che, ora, scendono in campo direttamente i pezzi da novanta.
E l’animo con il quale vivono questo appuntamento è diametralmente opposto. Ironico e pungente Michele Emiliano, silenzioso e operativo Massimo D’Alema.
“D’Alema si candida? — commenta divertito il sindaco di Bari – ci sono rimasto malissimo. Pensavo si occupasse di cose più importanti”. In che senso? “Una persona che potrebbe fare il presidente della Repubblica o della Commissione europea, che perda tempo a candidarsi in una elezione primaria”.
Sebbene poco prima Emiliano avesse, senza ironia alcuna, definito Cuperlo “la provocazione di D’Alema, che una volta eletto segretario non avrebbe alcuna autonomia”.
Più moderata la virata arrivata in serata. “Non si candida contro di me — ha twittato il primo cittadino fumando il calumet della pace — Sarà  un appassionato confronto”.
Dall’altro lato, invece, silenzio assoluto. D’Alema non si scompone e non lancia, per ora, frecciate al suo “avversario”, ma basterà  attendere pochi giorni visto che in Puglia approderà  non appena fischierà  il novantesimo per la presentazione delle liste.
Gli ambienti a lui vicini, digerita questa discesa in campo diretta, fanno notare che ad essere stupito per l’altrui candidatura dovrebbe essere in realtà  proprio l’ex segretario dei Ds, visto che quello dell’8 dicembre sarà  il terzo appuntamento con l’assemblea nazionale che lui attende da Bari.
Le squadre dei quattro candidati sono a lavoro.
Fatte salve proroghe delle ultime ore — potrebbe slittare dal 25 al 28 la scadenza per la presentazione delle liste — le prossime saranno ore febbrili per completare le liste che dovranno far pendere la bilancia per l’uno o per l’altro.
I dalemiani serrano le fila per recuperare terreno. Non sono pochi i segretari dei circoli cittadini del barese e del leccese che avrebbero ricevuto dai maggiorenti del partito l’ordine di cambiare la rotta di navigazione, spostandola da Renzi a D’Alema rinforzando, con nomi convincenti, le liste cuperliane.
Cosa che crea non poche preoccupazioni in chi, ora, dovrà  cercare di spiegare ai propri tesserati l’inversione di marcia. E naturalmente scatta il toto nomi in ogni provincia.
A Lecce i sostenitori del sindaco di Firenze hanno incassato il colpo.
A parte la quasi scontata candidatura del giovane renziano della prima ora, Paolo Foresio, per il resto le caselle sono ancora vuote.
L’area Franceschini e quella Letta non si sono dimostrate un forte sostegno nella prima fase del congresso. Spetterà , dunque, a Renzi in persona decidere se concedere loro ampio spazio come da accordi nazionali oppure sacrificarli per rinforzare la sua lista con nomi attinti dalla società  civile.
In casa Cuperlo, spaccature a parte, il gioco è molto più semplice. Può contare su molti big del partito, a cominciare dall’avvocato Friz Massa.
A Brindisi, invece, il parlamentare renziano ed ex dalemiano Nicola Latorre dovrà  battere la concorrenza dei consiglieri regionali Epifani e Amati.
“La cosa rilevante è che vinca Renzi. Quanto alle liste io ho minor talento per il Porcellum rispetto a Latorre”, commenta ironico l’ex assessore regionale che — fa notare — essere diventato renziano “già  da quando si pensava potessimo finire a Guantanamo”.
Ancora in alto mare le liste nelle altre province. Quindi, si lavorerà  alacremente per tutto il fine settimana.
La notizia della candidatura di D’Alema rimescola le carte e costringe i più a rivedere le bozze approntate fin qui. “La volpe del Tavoliere — commenta un alto dirigente — non ha nessuna intenzione di perdere il pelo”.

Mary Tota

argomento: Partito Democratico, PD | Commenta »

POPOLARI EUROPEI, BERLUSCONI IN STAND BAY: “FORZA ITALIA NEL PPE? DOBBIAMO RIFLETTERCI”

Novembre 23rd, 2013 Riccardo Fucile

IL NEOPRESIDENTE JOSEPH DAUL FRENA SUL VIA LIBERA AL PARTITO DEL CAVALIERE… IL PDL IN EUROPA DIVISO IN TRE TRONCONI

Forza Italia nel Partito popolare europeo? “Mia moglie dice sempre di riflettere prima di agire”.
Parola del neo presidente del Partito popolare europeo, il francese Joseph Daul.
Già , perchè la resurrezione del primo partito di Silvio Berlusconi in Italia implica una sua collocazione anche all’interno delle grandi famiglie politiche internazionali.
Ma l’entrata nel Ppe non è certo scontata, sia per la forzosa convivenza con le altre formazioni risultanti dall’implosione del Pdl, sia perchè tra Berlusconi e Daul i rapporti non sono proprio idilliaci.
“Prenderò le decisioni che si devono al momento opportuno” ha dichiarato Daul, che ha aggiunto di stare “cercando di capire che cosa sta succedendo in Italia ma non ce l’ho ancora fatta”.
Il politico francese, precedentemente capogruppo dei Popolari al Parlamento europeo, è stato nominato presidente del Partito popolare europeo (raggruppamento che comprende 73 partiti di 39 Paesi) lo scorso 12 novembre a stragrande maggioranza, dopo la morte del belga Wilfried Martens.
Il suo consenso è quindi fondamentale affinchè un partito sia accolto all’interno del Ppe. E per quanto riguarda la rinata Forza Italia vige un grosso punto interrogativo.
Il rapporto tra Berlusconi e Daul si è incrinato lo scorso gennaio, in piena campagna elettorale per le elezioni politiche italiane.
I due ex amiconi hanno litigato dopo l’endorsement di Daul a Mario Monti del 16 gennaio: “Il candidato del Ppe è il signor Monti ma come sempre in Italia la situazione è molto complicata, perchè abbiamo anche l’Udc ed il partito di Berlusconi”, aveva detto a margine di una conferenza stampa.
Che Monti fosse la stella polare italiana del Ppe non era certo un mistero.
Era apparso evidente poche settimane prima, quando Monti era stato eccezionalmente invitato all’incontro dei capi di Stato e di governo Ppe a Bruxelles, riunione che tradizionalmente precede ogni Consiglio europeo.
L’appoggio pubblico di Daul a Monti, nonostante le rettifiche del giorno seguente, avevano fatto saltare sulle sedie gli eurodeputati Pdl e fatto andare su tutte le furie Berlusconi che, lasciando da parte il politically correct, aveva risposto: “Daul è semplicemente uno dei quattordici vicepresidenti del Ppe, evidentemente ha delle sue mire personali, parla tedesco meglio che francese, perchè è di Strasburgo.
Vorrà  compiacere qualcuno in vista di una sua possibile carriera”.
Sta di fatto che Daul “carriera” l’ha fatta davvero, visto il passaggio dalla presidenza del gruppo politico più importante del Parlamento europeo a quella del Partito dei popolari europei, la formazione internazionale più grande del continente
Il resto è storia. La lista di Monti, nonostante l’appoggio europeo, non ha raggiunto il risultato elettorale sperato, mentre la coalizione di centrodestra di Berlusconi ha superato il 29 per cento.
Dopo l’abbandono di Mauro Mauro, passato a Lista Civica e poi diventato ministro della Difesa nel governo Letta, la delegazione Pdl al Parlamento europeo ha tenuto più o meno il colpo fino alla gemmazione di questi giorni di tre nuovi delegazioni: Forza Italia, Nuovo Centrodestra e Fratelli d’Italia.
Giovanni La Via, responsabile di dossier importanti come quelli sul bilancio europeo, non ha aderito a Forza Italia ed è stato nominato capo delegazione del Nuovo Centro Destra.
Il risultato è che ad oggi il destino di Forza Italia in Europa resta più che incerto.
Una possibile esclusione dal Ppe del partito di Berlusconi costituirebbe un caso quasi più unico che raro.
Solo due i precedenti: l’austriaco Joerg Haider e l’ungherese Viktor Orban.
Nel 2000 il primo vide il suo partito venir sospeso dal Ppe a causa di alcune dichiarazioni avventate su Bruxelles e posizioni ultranazionaliste (fu il premier spagnolo Josè Aznar ad imporre la linea dura).
Orban, è da mesi al centro di accesi dibattiti, anche in seno al Ppe, per la svolta autoritaria data all’Ungheria con il suo partito Fidesz.
Ma fino adesso l’ha fatta franca.

Alessio Pisanò

argomento: Berlusconi, Forza Italia | Commenta »

Next Entries »
  • Destra di Popolo.net
    Circolo Genovese di Cultura e Politica
    Diretto da Riccardo Fucile
    Scrivici: destradipopolo@gmail.com

  • Categorie

    • 100 giorni (5)
    • Aborto (20)
    • Acca Larentia (2)
    • Alcool (3)
    • Alemanno (150)
    • Alfano (315)
    • Alitalia (123)
    • Ambiente (341)
    • AN (210)
    • Animali (74)
    • Arancioni (2)
    • arte (175)
    • Attentato (329)
    • Auguri (13)
    • Batini (3)
    • Berlusconi (4.297)
    • Bersani (235)
    • Biasotti (12)
    • Boldrini (4)
    • Bossi (1.223)
    • Brambilla (38)
    • Brunetta (83)
    • Burlando (26)
    • Camogli (2)
    • canile (4)
    • Cappello (8)
    • Caprotti (2)
    • Caritas (6)
    • carovita (170)
    • casa (247)
    • Casini (120)
    • Centrodestra in Liguria (35)
    • Chiesa (276)
    • Cina (10)
    • Comune (343)
    • Coop (7)
    • Cossiga (7)
    • Costume (5.592)
    • criminalità (1.404)
    • democratici e progressisti (19)
    • denuncia (14.536)
    • destra (573)
    • destradipopolo (99)
    • Di Pietro (101)
    • Diritti civili (276)
    • don Gallo (9)
    • economia (2.332)
    • elezioni (3.303)
    • emergenza (3.080)
    • Energia (45)
    • Esselunga (2)
    • Esteri (784)
    • Eugenetica (3)
    • Europa (1.314)
    • Fassino (13)
    • federalismo (167)
    • Ferrara (21)
    • Ferretti (6)
    • ferrovie (133)
    • finanziaria (325)
    • Fini (823)
    • fioriere (5)
    • Fitto (27)
    • Fontana di Trevi (1)
    • Formigoni (90)
    • Forza Italia (596)
    • frana (9)
    • Fratelli d'Italia (291)
    • Futuro e Libertà (511)
    • g8 (25)
    • Gelmini (68)
    • Genova (543)
    • Giannino (10)
    • Giustizia (5.795)
    • governo (5.805)
    • Grasso (22)
    • Green Italia (1)
    • Grillo (2.941)
    • Idv (4)
    • Immigrazione (734)
    • indulto (14)
    • inflazione (26)
    • Ingroia (15)
    • Interviste (16)
    • la casta (1.396)
    • La Destra (45)
    • La Sapienza (5)
    • Lavoro (1.316)
    • LegaNord (2.415)
    • Letta Enrico (154)
    • Liberi e Uguali (10)
    • Libia (68)
    • Libri (33)
    • Liguria Futurista (25)
    • mafia (544)
    • manifesto (7)
    • Margherita (16)
    • Maroni (171)
    • Mastella (16)
    • Mattarella (60)
    • Meloni (14)
    • Milano (300)
    • Montezemolo (7)
    • Monti (357)
    • moschea (11)
    • Musso (10)
    • Muti (10)
    • Napoli (319)
    • Napolitano (220)
    • no global (5)
    • notte bianca (3)
    • Nuovo Centrodestra (2)
    • Obama (11)
    • olimpiadi (40)
    • Oliveri (4)
    • Pannella (29)
    • Papa (33)
    • Parlamento (1.428)
    • partito del popolo della libertà (30)
    • Partito Democratico (1.034)
    • PD (1.192)
    • PdL (2.781)
    • pedofilia (25)
    • Pensioni (129)
    • Politica (34.312)
    • polizia (253)
    • Porto (12)
    • povertà (502)
    • Presepe (14)
    • Primarie (149)
    • Prodi (52)
    • Provincia (139)
    • radici e valori (3.690)
    • RAI (359)
    • rapine (37)
    • Razzismo (1.410)
    • Referendum (200)
    • Regione (344)
    • Renzi (1.521)
    • Repetto (46)
    • Rifiuti (84)
    • rom (13)
    • Roma (1.125)
    • Rutelli (9)
    • san gottardo (4)
    • San Martino (3)
    • San Miniato (2)
    • sanità (306)
    • Sarkozy (43)
    • scuola (354)
    • Sestri Levante (2)
    • Sicurezza (454)
    • sindacati (162)
    • Sinistra arcobaleno (11)
    • Soru (4)
    • sprechi (319)
    • Stampa (373)
    • Storace (47)
    • subappalti (31)
    • televisione (244)
    • terremoto (402)
    • thyssenkrupp (3)
    • Tibet (2)
    • tredicesima (3)
    • Turismo (62)
    • Udc (64)
    • Università (128)
    • V-Day (2)
    • Veltroni (30)
    • Vendola (41)
    • Verdi (16)
    • Vincenzi (30)
    • violenza sulle donne (342)
    • Web (1)
    • Zingaretti (10)
    • zingari (14)
  • Archivi

    • Settembre 2025 (270)
    • Agosto 2025 (669)
    • Luglio 2025 (671)
    • Giugno 2025 (573)
    • Maggio 2025 (591)
    • Aprile 2025 (622)
    • Marzo 2025 (561)
    • Febbraio 2025 (352)
    • Gennaio 2025 (640)
    • Dicembre 2024 (607)
    • Novembre 2024 (609)
    • Ottobre 2024 (668)
    • Settembre 2024 (458)
    • Agosto 2024 (618)
    • Luglio 2024 (429)
    • Giugno 2024 (481)
    • Maggio 2024 (633)
    • Aprile 2024 (618)
    • Marzo 2024 (473)
    • Febbraio 2024 (588)
    • Gennaio 2024 (627)
    • Dicembre 2023 (504)
    • Novembre 2023 (435)
    • Ottobre 2023 (604)
    • Settembre 2023 (462)
    • Agosto 2023 (642)
    • Luglio 2023 (605)
    • Giugno 2023 (560)
    • Maggio 2023 (412)
    • Aprile 2023 (567)
    • Marzo 2023 (506)
    • Febbraio 2023 (505)
    • Gennaio 2023 (541)
    • Dicembre 2022 (525)
    • Novembre 2022 (526)
    • Ottobre 2022 (552)
    • Settembre 2022 (584)
    • Agosto 2022 (585)
    • Luglio 2022 (562)
    • Giugno 2022 (521)
    • Maggio 2022 (470)
    • Aprile 2022 (502)
    • Marzo 2022 (542)
    • Febbraio 2022 (494)
    • Gennaio 2022 (510)
    • Dicembre 2021 (488)
    • Novembre 2021 (599)
    • Ottobre 2021 (506)
    • Settembre 2021 (539)
    • Agosto 2021 (423)
    • Luglio 2021 (577)
    • Giugno 2021 (559)
    • Maggio 2021 (556)
    • Aprile 2021 (506)
    • Marzo 2021 (647)
    • Febbraio 2021 (570)
    • Gennaio 2021 (605)
    • Dicembre 2020 (619)
    • Novembre 2020 (575)
    • Ottobre 2020 (639)
    • Settembre 2020 (465)
    • Agosto 2020 (588)
    • Luglio 2020 (597)
    • Giugno 2020 (580)
    • Maggio 2020 (618)
    • Aprile 2020 (643)
    • Marzo 2020 (437)
    • Febbraio 2020 (593)
    • Gennaio 2020 (596)
    • Dicembre 2019 (542)
    • Novembre 2019 (316)
    • Ottobre 2019 (631)
    • Settembre 2019 (617)
    • Agosto 2019 (639)
    • Luglio 2019 (654)
    • Giugno 2019 (598)
    • Maggio 2019 (527)
    • Aprile 2019 (383)
    • Marzo 2019 (562)
    • Febbraio 2019 (598)
    • Gennaio 2019 (641)
    • Dicembre 2018 (623)
    • Novembre 2018 (603)
    • Ottobre 2018 (631)
    • Settembre 2018 (586)
    • Agosto 2018 (362)
    • Luglio 2018 (562)
    • Giugno 2018 (563)
    • Maggio 2018 (634)
    • Aprile 2018 (547)
    • Marzo 2018 (599)
    • Febbraio 2018 (571)
    • Gennaio 2018 (607)
    • Dicembre 2017 (579)
    • Novembre 2017 (634)
    • Ottobre 2017 (579)
    • Settembre 2017 (456)
    • Agosto 2017 (368)
    • Luglio 2017 (450)
    • Giugno 2017 (468)
    • Maggio 2017 (460)
    • Aprile 2017 (439)
    • Marzo 2017 (480)
    • Febbraio 2017 (420)
    • Gennaio 2017 (453)
    • Dicembre 2016 (438)
    • Novembre 2016 (438)
    • Ottobre 2016 (424)
    • Settembre 2016 (367)
    • Agosto 2016 (332)
    • Luglio 2016 (336)
    • Giugno 2016 (358)
    • Maggio 2016 (373)
    • Aprile 2016 (307)
    • Marzo 2016 (369)
    • Febbraio 2016 (335)
    • Gennaio 2016 (404)
    • Dicembre 2015 (412)
    • Novembre 2015 (401)
    • Ottobre 2015 (422)
    • Settembre 2015 (419)
    • Agosto 2015 (416)
    • Luglio 2015 (387)
    • Giugno 2015 (397)
    • Maggio 2015 (402)
    • Aprile 2015 (407)
    • Marzo 2015 (428)
    • Febbraio 2015 (417)
    • Gennaio 2015 (434)
    • Dicembre 2014 (454)
    • Novembre 2014 (437)
    • Ottobre 2014 (440)
    • Settembre 2014 (450)
    • Agosto 2014 (433)
    • Luglio 2014 (437)
    • Giugno 2014 (392)
    • Maggio 2014 (392)
    • Aprile 2014 (389)
    • Marzo 2014 (436)
    • Febbraio 2014 (386)
    • Gennaio 2014 (419)
    • Dicembre 2013 (367)
    • Novembre 2013 (395)
    • Ottobre 2013 (447)
    • Settembre 2013 (433)
    • Agosto 2013 (389)
    • Luglio 2013 (390)
    • Giugno 2013 (425)
    • Maggio 2013 (413)
    • Aprile 2013 (345)
    • Marzo 2013 (372)
    • Febbraio 2013 (293)
    • Gennaio 2013 (361)
    • Dicembre 2012 (364)
    • Novembre 2012 (336)
    • Ottobre 2012 (363)
    • Settembre 2012 (341)
    • Agosto 2012 (238)
    • Luglio 2012 (328)
    • Giugno 2012 (288)
    • Maggio 2012 (258)
    • Aprile 2012 (218)
    • Marzo 2012 (255)
    • Febbraio 2012 (247)
    • Gennaio 2012 (259)
    • Dicembre 2011 (223)
    • Novembre 2011 (267)
    • Ottobre 2011 (283)
    • Settembre 2011 (268)
    • Agosto 2011 (155)
    • Luglio 2011 (210)
    • Giugno 2011 (264)
    • Maggio 2011 (273)
    • Aprile 2011 (248)
    • Marzo 2011 (255)
    • Febbraio 2011 (234)
    • Gennaio 2011 (253)
    • Dicembre 2010 (237)
    • Novembre 2010 (187)
    • Ottobre 2010 (159)
    • Settembre 2010 (148)
    • Agosto 2010 (75)
    • Luglio 2010 (86)
    • Giugno 2010 (76)
    • Maggio 2010 (75)
    • Aprile 2010 (66)
    • Marzo 2010 (79)
    • Febbraio 2010 (73)
    • Gennaio 2010 (74)
    • Dicembre 2009 (74)
    • Novembre 2009 (83)
    • Ottobre 2009 (90)
    • Settembre 2009 (83)
    • Agosto 2009 (56)
    • Luglio 2009 (83)
    • Giugno 2009 (76)
    • Maggio 2009 (72)
    • Aprile 2009 (74)
    • Marzo 2009 (50)
    • Febbraio 2009 (69)
    • Gennaio 2009 (70)
    • Dicembre 2008 (75)
    • Novembre 2008 (77)
    • Ottobre 2008 (67)
    • Settembre 2008 (56)
    • Agosto 2008 (39)
    • Luglio 2008 (50)
    • Giugno 2008 (55)
    • Maggio 2008 (63)
    • Aprile 2008 (50)
    • Marzo 2008 (39)
    • Febbraio 2008 (35)
    • Gennaio 2008 (36)
    • Dicembre 2007 (25)
    • Novembre 2007 (22)
    • Ottobre 2007 (27)
    • Settembre 2007 (23)
  • Novembre 2013
    L M M G V S D
     123
    45678910
    11121314151617
    18192021222324
    252627282930  
    « Ott   Dic »
  • Leggi gli ultimi articoli inseriti

    • TRUMP LASCIA MANO LIBERA A PUTIN, LO SCONFINAMENTO DEI DRONI RUSSI IN UN PAESE NATO, LA POLONIA, È UN EFFETTO DEL DISIMPEGNO AMERICANO
    • IL GOVERNO PREPARA L’ELECTION DAY PER LE REGIONALI IN PUGLIA, CAMPANIA E VENETO: LA DATA SCELTA E’ IL 23 NOVEMBRE
    • SIGFRIDO RANUCCI NON VA A LA7, LE INDISCREZIONI E LA SMENTITA: “HO INCONTRATO CAIRO PER UN LIBRO”
    • LA NUOVA ERA DELLA GUERRA È A MISURA DI DRONE; ECONOMICI (COSTANO 20 MILA EURO), LEGGERI E MORTALI
    • SARÀ LA MANOVRA DELLE PROMESSE TRADITE: IL VICEMINISTRO MELONIANO ALL’ECONOMIA, MAURIZIO LEO, È COSTRETTO AD AMMETTERE CHE “LA LEGGE DI BILANCIO È UN WORK IN PROGRESS, VEDREMO COME TROVARE LE RISORSE, QUELLO CHE SI POTRÀ FARE SI FARÀ”
    • L’EX PRESIDENTE BRASILIANO JAIR BOLSONARO CONDANNATO A 27 ANNI E 3 MESI PER IL TENTATO GOLPE DEL 2022
  • Commenti recenti

    • Log In

      • Accedi
      • Feed dei contenuti
      • Feed dei commenti
      • WordPress.org
    • Credits: G.I





    Usiamo i cookie anche di terze parti autorizzate. Continuando a navigare su questo sito, acconsenti al loro impiego in conformità alla nostra Cookie Policy.
    PreferenzeCONTINUA
    Manage consent

    Privacy Overview

    This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
    Necessary
    Sempre abilitato
    Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. These cookies ensure basic functionalities and security features of the website, anonymously.
    CookieDurataDescrizione
    cookielawinfo-checbox-analytics11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Analytics".
    cookielawinfo-checbox-functional11 monthsThe cookie is set by GDPR cookie consent to record the user consent for the cookies in the category "Functional".
    cookielawinfo-checbox-others11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Other.
    cookielawinfo-checkbox-necessary11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookies is used to store the user consent for the cookies in the category "Necessary".
    cookielawinfo-checkbox-performance11 monthsThis cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Performance".
    viewed_cookie_policy11 monthsThe cookie is set by the GDPR Cookie Consent plugin and is used to store whether or not user has consented to the use of cookies. It does not store any personal data.
    Functional
    Functional cookies help to perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collect feedbacks, and other third-party features.
    Performance
    Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.
    Analytics
    Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.
    Advertisement
    Advertisement cookies are used to provide visitors with relevant ads and marketing campaigns. These cookies track visitors across websites and collect information to provide customized ads.
    Others
    Other uncategorized cookies are those that are being analyzed and have not been classified into a category as yet.
    ACCETTA E SALVA