Marzo 30th, 2014 Riccardo Fucile
STELLA CADENTE: PER IL TOUR DEL SANTONE ANCORA DISPONIBILI MOLTI BIGLIETTI… A CATANIA SPETTACOLO SPOSTATO A UN TEATRO PIU’ PICCOLO
Mentre il Beppe Grillo «politico» lancia bordate di fuoco contro la presidente della Camera
Laura Boldrini, rea di aver applicato l’ormai celebre «tagliola», prosegue, come comico, ad essere protagonista di spettacoli.
Certo, la formula «dal palcoscenico alle urne» non è nuova, come non è nuovo lo sfruttare in politica una notorietà acquisita altrove.
Ma di certo lo scapigliato genovese sta dando una versione tutta sua di questa formula.
Con alterne fortune: al suo tour per l’Italia, ormai alle porte, non mancano certo gli spettatori, ma, al momento, Beppe Grillo è ben lontano da quel «sold out» sogno di tutti i big dello spettacolo.
Il tour ha un nome antico e celebre: «Te la do io l’Europa» e ricalca il titolo di un programma televisivo condotto dal giovane Beppe Grillo, andato in onda su Raiuno da marzo ad aprile del 1981: «Te la do io l’America», seguito, un paio di anni dopo, da «Te lo do io il Brasile».
Altri tempi, quando Grillo frequentava Enzo Trapani invece di Casaleggio.
Il nuovo «Te la do io l’Europa» è sulla rampa di lancio, con l’esordio fissato per martedì primo aprile a Catania.
E proprio in Sicilia è arrivato il primo inciampo. infatti lo spettacolo, in un primo momento annunciato al Palacatania, una struttura imponente in grado di ospitare cinquemila persone, è stato spostato nel più piccolo Teatro Metropolitan, con una capacità di 1780 posti e dove, ieri sera, erano ancora disponibili diversi biglietti.
Un avviso sui siti di acquisto online avvertiva gli spettatori: «A causa di esigenze tecniche lo spettacolo è stato spostato al Teatro Metropolitan. I biglietti già acquistati in prevendita restano validi e non sono rimborsabili; potranno essere ritirati con la nuova assegnazione direttamente presentandosi al botteghino il giorno dello spettacolo, da un’ora prima dell’inizio».
I prezzi non sono popolarissimi… poltronissima I Settore euro 33, II Settore euro 26, III Settore euro 20. Ma, diciamolo, nemmeno inavvicinabili.
Il tour prosegue a il tre aprile al Palapartenope di Napoli, il cinque al Palarossini di Ancona e via via attraverso Milano, Bologna, Padova, Firenze fino al «gran finale» di Roma, il 14 aprile, al Palalottomatica.
I biglietti, per il momento, non sembrano essere un problema, tranne a Milano, dove, al Linear4ciack, non ci sono posti disponibili, ma si invita a riprovare.
La presentazione del tour parla di un mostro che si aggira per l’Europa…
«Si chiama euro. Chi lo ha frequentato è finito spesso in miseria. Interi Stati sono diventati debitori di una banca, la Bce. Se non paghi, al posto del mafioso, arriva la Troika, che è molto peggio».
E ancora: «L’Europa politica si è trasformata in un incubo finanziario. Le nostre vite, dal mutuo della casa, alla caccia al cormorano, sono decise altrove da funzionari sconosciuti. Un’Europa surreale, comica, insostenibile che nessuno ha mai raccontato».
E che naturalmente racconterà Beppe Grillo, a trenta euro a biglietto.
Ma qualche ammiratore del Beppe nazionale alza le spalle e dichiara che non andrà allo spettacolo: «È un comizio a pagamento».
Antonio Angeli
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Marzo 30th, 2014 Riccardo Fucile
E FORZA ITALIA VA IN PROFONDO ROSSO
Se tollera ormai pochissimo dirigenti e parlamentari forzisti, è anche perchè li considera sanguisughe attaccate ai suoi conti bancari personali.
Ma adesso basta, tuona Silvio Berlusconi anche in questi giorni.
«Io per le Europee non firmo più un assegno – è sbottato – Hanno passato il tempo a litigare tra loro anzichè impegnarsi a trovare quattrini».
Uno sfogo che prende spunto dal nuovo regime che archivia il finanziamento pubblico. E l’emergenza è dietro l’angolo, come gli ha fatto notare Denis Verdini, dato che per una buona campagna per le Europee occorrerebbe 20-30 milioni di euro. Chi metterà mano al portafogli?
Forza Italia è rinata con la kermesse del 16 novembre 2013 e risulta già zavorrata da 72 milioni di disavanzo ereditato dai bilanci precedenti e dall’eredità Pdl.
Per coprire quei rossi l’ex Cavaliere ha già firmato fideiussioni per 87 milioni di euro. Una storia che si ripete.
Ancora nel 2013, per saldare i debiti del “fu” Pdl, staccava assegni per 14,8 milioni. Ecco perchè ha perso le staffe quando Sandro Bondi, amministratore forzista, Gregorio Fontana, responsabile tesseramento, e l’uomo dei conti Rocco Crimi gli hanno portato l’elenco dei parlamentari che da tempo non versano più la quota da 800 euro mensili.
Praticamente tutti i deputati e senatori.
Un buco che solo nell’anno della legislatura appena iniziata ammonterebbe già a 1 milioni di euro.
E pochissimi hanno versato i 25 mila euro che sulla carta erano necessari per potersi candidare alle Politiche 2013.
Sono partite quindi in batteria decine di lettere di “recupero credito” in stile Equitalia per recuperare in alcuni casi fino a 50 mila euro.
«Caro amico/ a – è l’incipit della missiva a firma Bondi – dalla verifica effettuata risulta che il credito nei Tuoi confronti ammonta ad Euro…»
Si ricorda il «dovere morale» verso il movimento, quindi si prega «di voler provvedere al più presto al saldo residuo dei Tuoi versamenti».
Stavolta i 68 deputati e 60 senatori forzisti non avranno scampo, archiviati i tempi in cui la “Tv della libertà ” gestita da Michela Vittoria Brambilla poteva accumulare un buco da 800 mila euro (coperti dalle casse di Forza Italia) che poi ne ha determinato la chiusura a fine 2012.
«Conto di chiudere il bilancio Pdl in pareggio, quando a luglio ci arriverà l’ultima tranche di finanziamento pubblico, benchè dimezzata, da 5-6 milioni» spiega Maurizio Bianconi, tesoriere del partito sciolto.
«Resta il problema dei dipendenti, ridotti da 80 a una trentina, speriamo di risolvere in maniera indolore ».
È la crisi che bussa anche alle porte del Palazzo, ammette il tesoriere, «perchè noi partiti produrremo pure merda, ma siamo a tutti gli effetti aziende».
Berlusconi non sente più ragioni, vuole che i suoi si diano da fare, ora che la nuova legge, oltre a cancellare il finanziamento pubblico, fissa anche un tetto a quello privato da 100 mila euro.
Due le strade studiate a Palazzo Grazioli in molteplici riunioni avute in queste settimane.
La prima porta al tesseramento. Gregorio Fontana ne è il responsabile nazionale: «Quindici giorni fa il presidente ha lanciato con una lettera sul sito l’operazione. Iscriversi al Pdl costava 10 euro, noi pensiamo che l’adesione a Fi non possa essere svilito da una somma così irrisoria, vogliamo persone che ci credano e si impegnino. Avremo tre categorie di iscritti: il volontario azzurro che contribuirà con un minimo di 50 euro, il socio sostenitore, da 100 a 500 euro, e il benemerito, da 500 in su. Subito dopo – continua il deputato lombardo – saranno convocati i congressi locali per eleggere i coordinatori».
Partito leggero ma soldi veri.
E i club? «Anche i presidenti e i loro direttivi avranno l’obbligo di iscriversi al partito – conclude Fontana – ed è la conferma che non vi è alcuna divaricazione tra noi e loro ».
E poi c’è la seconda via, che passa per il rastrellamento di finanziamenti privati.
La responsabile Fundraising è Daniela Santanchè.
«Ho appena consegnato il progetto nelle mani di Berlusconi – racconta – Abbiamo fatto un gran lavoro con Antonio Palmieri, responsabile Internet: a giorni partirà il sito dedicato alla raccolta fondi, ci ispiriamo al modello Obama, con varie tipologie di contribuzione ».
Poi, ogni eletto nazionale o locale avrà un budget ideale da raccogliere, spetterà a lui darsi da fare.
In cantiere, anche aste su Ebay per inviti a cena con politici forzisti.
La buona riuscita, coi venti di antipolitica che imperversano, sarà tutta da dimostrare.
Carmelo Lopapa
(da “La Repubblica“)
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Marzo 30th, 2014 Riccardo Fucile
LA STORIA DI ANA DAMIAN, LA MIGLIOR VENDITRICE DI ASPIRAPOLVERI
Questa è una storia di aspiranti, di aspirazioni, di aspirapolvere. 
E’ la storia di Ana Damian, che nel 2012 ha venduto 1.510 apparecchi: sposata, con due figlie, vive a Parma ed è stata incoronata regina del porta a porta durante la «Festa nazionale della vendita», l’evento che la Folletto dedica ogni anno ai migliori agenti, svoltasi ad aprile del 2013 a Lisbona.
Sere fa, a palazzo Grazioli, davanti ai coordinatori marchigiani di Forza Italia, Silvio Berlusconi racconta di aver sentito parlare di Miss Folletto, una ragazza arrivata dalla Moldavia, diventata la miglior venditrice italiana di aspirapolvere dopo mille difficoltà .
La storia è vera, non è tratta da Sole a catinelle, il film di Checco Zalone.
Sì perchè anche Checco è un grande venditore di aspirapolvere. Rifila elettrodomestici a tutto il suo parentado: con i soldi delle commissioni compra a rate oggetti lussuosi e conduce una vita oltre le proprie possibilità . Ma il parentado finisce e cominciano i guai.
Non per Ana che passa di casa in casa, prende appuntamenti, piazza la merce.
E poi quel nome: Miss Folletto. Come Miss Muretto, come Miss Corsetto.
A Silvio sono venuti in mente gli anni della gioventù, gli anni da venditore, gli anni dei grandi colpi.
I suoi nemici quando vogliono schernirlo dicono di lui: è il più grande piazzista d’Italia, i club Forza Silvio ricalcano il modello delle vendite porta a porta.
Silvio vede la foto di Miss Folletto sull’iPad del sindaco di Pavia, Alessandro Cattaneo. Cribbio, è anche bella! Chiamarla? Farla entrare nelle fila di Forza Italia per togliere un po’ di polvere al partito? Invitarla a palazzo Grazioli?
Berlusconi ha un attimo di tentennamento, quel tanto che gli permette di inserire la retromarcia: è una bella figliola ma non posso contattarla perchè chi mi sta accanto non me lo permetterebbe mai.
Chi mi sta accanto si chiama Francesca Pascale, gelosa custode del corpo del capo.
La Pascale dev’essere di quelle che per togliere la polvere sotto i mobili antichi usano il robot, come nel film di Zalone, e il vecchio aspirapolvere lo sistemano nella galleria d’arte contemporanea.
La favola insegna che i folli e i folletti sono straordinarie specie quando aspirano, a qualcosa.
Aldo Grasso
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