CALL CENTER IN GARAGE: LAVORATORI IN NERO PER 2,50 EURO L’ORA
Ottobre 16th, 2016 Riccardo FucileTARANTO: I TITOLARI ERANO A LORO VOLTA EX DIPENDENTI SFRUTTATI… IL COMMITTENTE ERA TELECOM
Ancora un call center a nero scoperto in un garage a Taranto dalla Slc Cgil.
Una ventina i giovani addetti pagati 2,50 euro all’ora senza contributi e assicurazione. Il committente era Telecom. I gestori, ex dipendenti di un altro call center dove erano stati sfruttati con paghe bassissime.
Così le vittime hanno deciso di passare dalla parte dei carnefici.
Prima in un vano, ospiti nello studio di un commercialista, poi in un garage senza finestre il cui unico accesso è dalla saracinesca, hanno aperto una nuova struttura acquistando il software da un’azienda specializzata che sul proprio sito internet promette anche suggerimenti nel trovare il mandato, cioè il committente per cui lavorare.
Il caso è stato segnalato dal sindacato agli ispettori del Lavoro.
“Una nuova squallida scoperta che spinge a risolvere in fretta la questione – commenta Andrea Lumino, sindacalista della Cgil che da tempo ha avviato una sua personale crociata per la legalità nel difficile sottobosco dei call center, che solo a Taranto danno lavoro a quasi settemila persone. “Ancora più inquietante – spiega – è che pur lavorando per una commessa con un gigante come Telecom Italia, gli operatori erano costretti a lavorare anche sei ore al giorno in un garage il cui unico accesso è una saracinesca sulla pubblica strada. Restiamo accanto a questi giovani lavoratori che hanno il diritto di vedere riconosciuto quanto previsto dalla legge e lottiamo con maggiore vigore contro lo sfruttamento per debellare questi fenomeni che nulla hanno a che fare con un Paese civile”.
A partire da ottobre scorso la Slc Cgil ha monitorato 134 call center e in 100 casi sono partiti gli esposti per condizioni di lavoro inique, dipendenti tenuti per mesi in prova o a nero, maltrattamenti e casi di mobbing.
Solo in 13 casi su 100, però, i dipendenti hanno sottoscritto le denunce col sindacato, segno che c’è grande paura di restare marchiati come ‘quelli dalla denuncia facile’ e non trovare più lavoro.
Nei giorni scorsi Lumino e il coordinatore regionale di Slc Cgil Mario Rocco Rossini hanno incontrato l’assessore regionale al Lavoro Sebastiano Leo per fare il punto della situazione sui call center.
Il sindacato ha chiesto l’apertura di un tavolo specifico sui call center ‘da sottoscala’, che fanno dumping, cioè tagli irregolari sul costo del lavoro, sulla pelle dei collaboratori a progetto.
(da “la Repubblica”)