I RADICALI SFRATTANO LA BONINO, L’ULTIMA FAIDA DEL DOPO PANNELLA
Febbraio 11th, 2017 Riccardo FucileDIVERGENZE POLITICHE MA SOPRATTUTTO PATRIMONIALI…VIA TELEFONO, SCRIVANIA E COMPUTER
I radicali pannelliani sfrattano dalla sede storica di Via di Torre Argentina i radicali boniniani. L’ultima rottura fra le due anime si è consumata ieri quando iscritti, ex iscritti e iscrivendi hanno ricevuto una lunghissima email inviata dai 16 dirigenti che guidano il Partito radicale non violento transnazionale e Transpartito dopo il congresso svoltosi a settembre nel carcere romano di Rebibbia.
Verso la fine del testo si può leggere che la disponibilità della sede “dal 1° marzo passerà alla Lista Pannella e questo comporterà una redistribuzione degli ‘spazi’ disponibili, tra la stessa Lista, il Partito, e le sole associazioni impegnate nella realizzazione degli obiettivi congressuali stabiliti nella mozione generale del Partito Radicale”.
Tradotto vuol dire che Radicali italiani, l’Associazione Luca Coscioni e Non C’è pace senza giustizia dal primo marzo non avranno più una scrivania, un computer e un telefono.
Mentre si salveranno gli spazi per le altre associazioni che facevano parte della galassia del Partito radicale, congelata dal congresso, che seguono la linea uscita vincente a Rebibbia.
Il gruppo dei 16 informa anche che “verrà a breve ridiscusso il palinsesto di ‘Radio Radicale’, unico media praticato dai Radicali ‘scostumati’ con l’obiettivo di potenziare la presenza del Partito Radicale, per il raggiungimento dell’obiettivo vitale dei 3000 iscritti, e degli altri punti approvati con la mozione di Rebibbia”.
E infine si annuncia che per cercare di trovare fondi si cercherà di affittare a prezzi di mercato il secondo piano della sede.
E quel “prezzo di mercato” sembra un ulteriore sbarramento all’idea subito circolata in Rete che i “cacciati” potessero affittare dei locali a via di Torre Argentina per continuare la loro attività .
E sempre sulla Rete si ricorda che Radio Radicale, mai successo nella storia, ha già interrotto la diretta dell’ultimo Comitato nazionale di Radicali italiani.
Le divergenze politiche fra i due gruppi diventano quindi anche patrimoniali.
Da un lato i duri e puri accusano gli altri di avere da almeno tre anni una linea politica concentrata sul piano nazionale e ostile a quella pannelliana che punta tutto sulle questioni relative alla giustizia, al carcere e al diritto umano alla conoscenza.
In pratica si dice usano i nostri mezzi e i nostri soldi per affossare la linea politica voluta da Pannella e sancita dal congresso.
Ma, replica Riccardo Magi, segretario di Radicali italiani, “proprio Pannella aveva costruito questo meccanismo della galassia e lui era il garante del pluralismo interno. Adesso vedremo cosa fare da un punto di vista legale. Ma è evidente la concezione ‘proprietaria’ di Turco e degli altri di un bene che è stato costruito da generazioni e militanti e dirigenti radicali”.
La lunghissima email, alla fine, sembra avere come bersaglio principale Emma Bonino.
Accusata fino dall’inizio di avere impedito la presentazione della lista Bonino-Pannella alle politiche del 2013.
All’ex ministro degli Esteri il gruppo dei 16 rimprovera di giocare in proprio, con l’aiuto di Radicali italiani, una partita tutta sua.
Citando un Pannella del 1978, nell’email si scrive che “i ‘colpi’ al partito verranno non solo dal Regime, ma anche, e con maggiore determinazione e violenza, da chi anela ad accostarsi al Regime ‘con educazione’, fino ad esserne ammesso a farne parte”.
Fra le righe si lamenta il presenzialismo mediatico della Bonino, apparsa in tv nelle ultime settimane, o lo spazio dato a iniziative di Radicali italiani come quella di regalare un “semino” di cannabis. Cose contrapposte all’ostracismo mediatico nei confronti della decennale battaglia di Rita Bernardina sulla cannabis legale. Bernardini che, si ricorda, anche adesso, nel silenzio generale, è in sciopero della fame per chiedere lo stralcio della riforma penitenziaria dalla riforma penale che giace al Senato.
(da “La Repubblica”)